Poco più di due settimane fa, ha avuto luogo Extreme Rules. Questo ppv non ha offerto uno spettacolo sensazionale, dato che sono stati veramente pochi i match o momenti da ricordare. Una delle poche note positive è stata il ritorno di Randy Orton, il quale è tornato con la volontà di lasciare il segno, effettuando un turn heel e cambiando schieramento per l’ennesima volta nella sua carriera: infatti, nel corso della sua avventura in WWE, The Apex Predator ha messo in mostra diverse sfaccettature del suo personaggio. Per questo, oggi sono qui per analizzare dal mio punto di vista ogni singola parte interpretata da Orton nel corso della sua carriera, ripercorrendo le orme di ciò che feci qualche mese fa con Triple H.

Piccola premessa: Tralascerò i primi mesi di permanenza in WWE del wrestler, partendo dal suo ingresso nell’Evolution in poi.

Evolution

Nonostante nell’articolo di Triple H io non abbia esitato a fare qualche critica a questa fazione, ora voglio metterne in luce alcuni lati positivi. Certo, non stiamo parlando del periodo migliore della carriera di Randy, ma sicuramente si può affermare che The Viper sia stato in grado di mettersi in mostra. Nonostante fosse relegato ad un ruolo di secondo piano rispetto a The Game, apprezzo particolarmente questo determinato momento della carriera di Randy Orton. In particolare, ritengo quasi perfetta la gestione iniziale concessa a questo ragazzo: dopo aver accumulato un po’ di esperienza tra titolo intercontinentale e qualche match di coppia con l’esordiente Batista, The Apex Predator ha colto praticamente subito l’opportunità di vincere il titolo dei pesi massimi. Peccato che questo regno non fu un granché, soprattutto a causa del solito HHH. Nel complessivo, però, giudico positivamente il Randy Orton visto nell’Evolution.

The Legend Killer

Questa è sicuramente una delle migliori fasi della carriera del lottatore. Difatti, durante questo periodo, Randy Orton si è messo particolarmente in luce, creandosi un personaggio tanto sbruffone quanto spietato, pronto a fare vittime eccellenti per mettersi in mostra. In poche parole, The Legend Killer. Di questo suo lato apprezzo soprattutto il cinismo e l’essere pronto a far di tutto per il proprio tornaconto. A tutto questo, si aggiunge una buonissima interpretazione del personaggio da parte di Orton, che ha saputo calarsi alla perfezione nella parte. Mi sta particolarmente a cuore il personaggio del Legend Killer perché ne ho ammirato le gesta ai tempi delle elementari, periodo nel quale Orton era uno dei wrestler da me più odiati, secondo solo ad Edge. Dove bisogna firmare per riavere il Legend Killer?

Rated-RKO

Parli del diavolo e spuntano le corna. Nonostante io provassi già abbastanza odio per Randy Orton, una volta unitosi ad Edge, ho incominciato ad odiarlo profondamente, soprattutto perché i due presero di mira la DX, fazione per la quale stravedevo al tempo. Sul lato tecnico, c’è poco altro da aggiungere, dato che le caratteristiche rimasero pressoché identiche a quelle del Legend Killer. Inoltre, l’alleanza tra i due ha fatto si che venissero unite due theme song spettacolari a dir poco, ossia “Burn In My Light” e “Metalingus”, cosa che rende ancora migliore il sodalizio tra questi due wrestler. Anche in questo caso, ho ricordi molto positivi.

WWE Champion & Legacy

Diciamo che questa fase è quella verso la quale provo più indifferenza: difatti, soprattutto nel periodo della Legacy, avevo smesso di seguire il wrestling, e, per questo, mi è stato possibile recuperare del materiale su questa stable solo dopo qualche anno, non avendo la possibilità di provare delle emozioni momentanee e sincere. Quindi, se vi dicessi di aver odiato la rivalità che Orton ha avuto nel 2009 con Cena, vi mentirei. Semplicemente, non mi fa né caldo né freddo. Discorso leggermente diverso per gli anni tra il 2007 e il 2008, dove The Viper è diventato per la prima volta campione WWE: per l’appunto, sono legato al Randy Orton di quel periodo soprattutto perché lui fu il protagonista involontario del ritorno del mio wrestler preferito di sempre, ossia Chris Jericho.

Ritorno a Smackdown

Sarò pazzo, ma questo è il lato del personaggio di Randy Orton che più ho amato. Apprezzo questa sua sfaccettatura soprattutto per una rivalità: quella con Christian. Ho adorato ogni singolo capitolo di questa faida, principalmente per il lato psicologico che ha contraddistinto il feud: se da una parte Capitan Charisma si trovava a dover combattere per non perdere l’occasione della vita, dall’altra sono state esplorate molto bene le emozioni della vipera, dal mio punto di vista. Infatti, ho apprezzato come la WWE abbia cercato di mettere in risalto un Orton divorato più volte dalla follia e dall’ira, sentimenti che lo costringevano ad essere impulsivo. Non sono mai stato tanto interessato a Randy Orton come in quel periodo.

The Authority

Nonostante l’importante regno da campione mondiale, The Apex Predator non ha vissuto il suo miglior periodo sotto la protezione dell’Authority. Il problema principale era uno: Randy non risultava interessante. Però, c’è un “ma”: The Viper ha avuto la fortuna di aver avuto come rivale principale durante questo periodo Daniel Bryan. E non stiamo parlando di un wrestler qualunque: infatti, a quel tempo, The American Dragon si apprestava ad incominciare la sua incredibile cavalcata che l’ha poi portato a disputare e vincere il Main Event di Wrestlemania 30. Dato quest’ultimo fatto, è praticamente impossibile avere solo ricordi negativi di Randy Orton per questo determinato arco di tempo. Al contrario, si può tranquillamente affermare che i meriti per la buona riuscita di questa rivalità siano da attribuire a Bryan e non ad Orton. Insomma, un po’ Dr. Jekyll & Mr. Hyde.

Turn Face

Come accaduto qualche mese prima con Bryan, il wrestler statunitense ha campato un po’ di rendita: soprattutto grazie alla faida con Seth Rollins, Randy è riuscito a dare qualche segnale positivo. Anche in questo caso, nutro indifferenza, della quale è complice pure un lungo periodo di stop dovuto ad un infortunio ad una spalla. Forse, l’unica cosa che mi è rimasta impressa di questo periodo è il Curb Stomp/RKO di Wrestlemania 31, ma nulla di più. Per il resto, c’è veramente poco da dire.

Wyatt Family

Potenzialmente, poteva essere una delle fasi migliori della carriera del wrestler statunitense: difatti, grazie all’ottimo periodo che stava vivendo Smackdown, Orton era stato inserito in una storyline con Bray Wyatt da me ritenuta interessante e ben gestita. Inoltre, Randy Orton venne presentato nuovamente come un’opportunista, pronto a manipolare il suo avversario pur di ottenere ciò che voleva, dando più spazio al lato psicologico del personaggio. Peccato che, arrivati alla prova del nove, ossia il match di Wrestlemania, i due abbiano fallito, buttando alle ortiche tutto ciò che di buono era stato fatto. Ripensare al Randy Orton della Wyatt Family mi lascia sempre con l’amaro in bocca.

WWE & Grand Slam Champion

A parer mio, il peggior momento della carriera di The Viper. Protagonista in negativo di uno dei periodi peggiori della storia di Smackdown. Il simbolo di questo suo momento non fortunato è la rivalità con Jinder Mahal: noiosa e composta da match terribili tra due avversari assolutamente incompatibili. Nonostante tutto, dopo diversi mesi, Randy Orton è diventato Grand Slam Champion, vincendo il titolo degli Stati Uniti al tempo detenuto da Bobby Roode. Una vittoria che, però, sa solo di contentino, dato che, poco più di un mese dopo, The Apex Predator ha perso la cintura nuovamente a favore del Maharaja nell’ennesimo match da dimenticare. Speriamo che il turn heel gli faccia bene.

E voi, quale lato di Randy Orton avete apprezzato di più di tutti? Siete fiduciosi per il nuovo turn heel? Fatemelo sapere nei commenti.

The Notorious