Nel bene o nel male, Triple H rimarrà per sempre nella storia della WWE. La longevità che ha caratterizzato quest’uomo è paragonabile solo a quella di pochi altri: da metà anni novanta, infatti, il lottatore è attivo in compagnia, sia come lottatore, siamo come rappresentante della dirigenza coinvolto negli show settimanali della federazione di Stamford. Senza considerare, poi, la capacità dirigenziale che possiede pure off-screen, dato che il progetto NXT è stato coltivato, cresciuto e migliorato dallo stesso Cerebral Assassin, in tutto e per tutto. In più, un palmares da grande stella, un carisma da vendere e una serie infinita di match tanto belli quanto importanti faranno sempre di Paul Levesque uno dei personaggi più importanti non solo per quanto riguarda la WWE, ma per tutta la storia della disciplina in generale.
Da una carriera così longeva, derivano diverse sfaccettature del personaggio che il wrestler statunitense ha interpretato nel lunghissimo percorso con la WWE. E, per questo, oggi sono qua per analizzare, soprattutto dal punto di vista soggettivo, ogni singola variazione di personaggio che Paul Levesque ha avuto in ben 22 anni di attività.
Hunter Hearst Helmsley
Agli albori della sua carriera professionale, Mr. Levesque si è trovato ad interpretare la parte di un nobile aristocratico, fiero di sé e spavaldo. Un Triple H che, sotto queste vesti, ha iniziato a raccogliere i suoi primi successi, come, per esempio, la prima vittoria del titolo intercontinentale, con il quale è rappresentato pure nella foto, ma anche le prime delusioni, una su tutte la cocente sconfitta inflittagli da un rientrante Ultimate Warrior a Wrestlemania 12. Un personaggio da me molto apprezzato: seppur non abbia avuto il modo di viverlo in prima persona, data la mia maggiore età da poco raggiunta, fin dal primo momento in cui ho deciso di recuperare materiale su questo personaggio, ho sempre trovato questo lato di HHH affascinante. In Triple H ho sempre riconosciuto un perfomer in grado di esprimersi al meglio nei panni del cattivo, e, per me, Hunter Hearst Helmsley ne è la dimostrazione. Con questo io non sto affermando che questo sia stato il periodo migliore di HHH, anzi, se dovessi fare una classifica in base ai miei gusti personali, questo personaggio non occuperebbe di sicuro la prima posizione, ma ritengo comunque che questo volto del suo carattere abbia il suo fascino.
D-Generation X
In assoluto la mia variante preferita. Ammetto che la prima versione sia molto meglio rispetto alla minestra riscaldata del 2006 o della versione del 2009, è oggettivamente un dato di fatto. Ma io, avendo trascorso gli anni della mia infanzia ammirando le gesta della DX contro i McMahon, mi sono innamorato di questa stable grazie alla sua seconda versione. Sono sempre rimasto attratto da quel menefreghismo, anticonformismo e senso di ribellione portato avanti dalla coppia Triple H-Shawn Michaels. Ovviamente, grazie al minor numero di restrizioni televisive presenti durante l’Attitude Era, la versione degli ultimi anni novanta trasmette ancora di più quelle sensazioni citate da me precedentemente: parolacce come se piovesse e azioni al limite della censura renderanno per sempre la coalizione tra HHH e l’Heartbreak Kid una delle alleanze più belle e affascinanti della storia del wrestling. Una dimostrazione vivente di tutto ciò? Gli Young Bucks. Il tag team attivo in NJPW e ROH si ispira palesemente al duo nato a fine anni novanta, in particolare attraverso l’ultilizzo della loro catchphrase “S**k It”, il che dimostra che questa particolare sfaccettatura del personaggio di Hunter abbia lasciato il segno nel cuore di molti fan della disciplina.
McMahon-Hemsley Era e The Game
Oggettivamente, il periodo migliore in assoluto di The Game. Tra l’alleanza con la sua attuale moglie, Stephanie McMahon, e diverse faide, tra le quali quelle con Stone Cold Steve Austin e Mick Foley, Triple H ha trovato in queste vesti il definitivo trampolino di lancio che gli ha permesso di raggiungere il Main Event e rimanerci stabilmente . Dato ciò, ho trovato in questo personaggio di HHH uno dei miei preferiti in assoluto da lui interpretati, secondo solo al suo lato della DX nelle mie preferenze. Scelta tanto giusta quanto obiettiva: non è possibile non riconoscere che, sotto queste vesti, The Cerebral Assassin abbia trovato la sua definitiva consacrazione, sottolineata pure da quello che fu il primo Main Event di Wrestlemania da lui disputato, dei 7 totali a cui ha preso parte. Peccato per il lungo infortunio che subì a metà 2001, ma, paradossalmente, questo lungo periodo di stop lo aiutò enormemente ad affermarsi ancora di più in termini di popolarità. Non a caso, subito dopo il suo rientro, vinse la Royal Rumble del 2002, che gli permise di disputare e vincere il Main Event di Wrestlemania 18. Senza dubbio, questo è stato il periodo d’oro di HHH, e, dato ciò, fa di questo suo lato del personaggio il mio preferito.
The Evolution
Non ho apprezzato molto Triple H inserito nel contesto Evolution, nonostante io sia un grande estimatore di questa stable. È vero che, durante questo periodo, ha avuto un ottimo feud con Batista, che ha lanciato The Animal nel migliore dei modi possibili nella zona Main Event. Ma c’è un piccolo particolare che condiziona il mio giudizio, e sono sicuro che possa essere un fattore comune per molti lettori: il “Regno Del Terrore”. Un regno troppo a senso unico e troppo ripetitivo, che ha fatto si che questo particolare lato del suo personaggio più sbruffone e bramoso di potere e successo non mi abbia fatto impazzire, per quanto invece mi piaccia l’Evoution. Forse tutto ciò fu dovuto al voler mettersi troppo in mostra, forse fu dovuto al fatto di aver provato The Game in una veste che partiva come un fallimento annunciato. Triple H è forse l’unica nota negativa di quella stable che mi fece letteralmente innamorare del wrestling, in particolare grazie a Batista, personaggio che, per primo, fece nascere in me la passione per il wrestling in quel lontano 2004.
Direttore delle operazioni/GM di Raw
Questo suo volto, dal mio punto di vista, presenta molti alti e molti bassi. Vi sono aspetti negativi e aspetti positivi che hanno contraddistinto la sua controfigura dirigenziale. Prima di tutto, esclusion fatta per il suo periodo da GM di Raw, il suo più grande punto negativo è una cosa di pochissimo conto: i capelli. La lunga chioma di Hunter è sempre stata una sua peculiarità. Non è un decisione ponderata dare un taglio così drastico ai capelli come se niente fosse. A parte gli scherzi, questo personaggio rappresenta per The Game pure il definitivo passaggio da full-time a part-time, con un Triple H che, da questo momento, è stato sempre più attivo come semplice volto dirigenziale, piuttosto che come lottatore. Sotto il punto di vista del personaggio, è vero che proporre The Game come rappresentante del potere non abbia rappresentato una grandissima novità, perchè, bene o male, in particolare a inizi anni 2000, HHH era già stato un wrestler affiancato ai McMahon. Nonostante ciò, questo suo volto ha saputo portare i suoi aspetti positivi, in particolare il feud con Bryan, che salvò, senza mezzi termini, il Main Event di Wrestlemania 30, oppure il feud di Survivor Series 2014, rivalità che rese rilevante il tradizionale match delle Series dopo anni ed anni. Oltre che ai lati positivi, però, ha avuto anche i suoi punti deboli: su tutto, il minor impiego in ring ha determinato un netto calo nelle sue capacità, calo che si è reso evidente soprattutto in match come quello di Wrestlemania 32, che resta e sempre resterà uno dei Main Event dello Showcase Of Immortals più noiosi di sempre. Ribadisco: un mix di alti e bassi, e non sembra essere ancora finita…
E voi? Con quale personaggio credete che Triple H si sia trovato meglio? Siete d’accordo con me?
The Notorious