Un fulmine a ciel sereno. Un pessima figura per lui come fighter e di rimando pubblicità negativa per la compagnia che rappresenta.

Circa due settimane fa, il campione di categoria pesi massimi-leggeri UFC (ormai…ex campione) è stato pizzicato a causare un incidente d'auto in cui ha coinvolto altri veicoli e si è divincolato dal luogo del misfatto, a piedi. Rinvenuta sull'auto, una bustina di “farcitura” all'aroma e sapore di marijuana.

Ovviamente la UFC è dovuta subito intervenire, sospendendo e togliendo il titolo a Jon Jones. Atto necessario da parte dei Fertitta e di Dana White vista la pubblicità negativa ed il danno procurato alla compagnia da parte dell'ex campione.

La UFC aveva già soprasseduto alla positività alla cocaina nel post match contro Daniel Cormier, una multina ed un buffetto sul capo come a dire “Non farlo più, mi raccomando”.

Jones è un fuoriclasse nell'ottagono, sicuramente il miglior lottatore pound per pound attuale e senza esagerare, probabilmente è da considerare uno dei migliori fighter della storia della UFC.

Purtroppo la fama, la gloria, il successo, le luci dei riflettori gli hanno fatto perdere contatto con la realtà e gli hanno fatto alzare un po' troppo la cresta.

Prima parole molto arroganti, dopo fatti poco edificanti per lui e per la compagnia che rappresenta.

Purtroppo ne conosciamo diversi di campionissimi, caduti in fallo in maniera miserabile.

Monzon, Maradona, Ben Johnson e via andare tanti altri seppelliti in modo indegno dalla propria fama.

La cosa triste di tutta questa vicenda è che qualche giorno dopo la sospensione e la detronizzazione, il manager di Jones si è espresso in modo molto critico con la decisione di levare la cintura al suo assistito.

Questo perchè il manager sostiene che un problema privato abbia cancellato tutto quanto di buono ha fatto Jones nell'ottagono, in cui nessuno è ancora riuscito a sconfiggerlo o sottometterlo.

Ed ha addirittura minacciato compagnia e fans che potremmo non vederlo più all'interno dell'ottagono. Non so quanto credibile sia questa stilettata, Jones è ancora un piuttosto giovane (solo 28 anni) nonostante le tante battaglie nell'ottagono.

E penso che non appena avrà risolto i suoi problemi personali di droga ed i suoi problemi con la legge, lo troveremo di nuovo nella compagnia più importante al mondo, a battagliare con stile, classe e potenza, cercando di riconquistare il maltolto.

La UFC rappresenta un business in espansione e punta sul fare soldi in continuazione.

Jones con le ultime trovate ha minato qualità e credibilità della compagnia e non mi sento di biasimare l'organizzazione se ha voluto metterlo da parte per un periodo più o meno lungo.

Le regole sono per tutti, non ci sono figli o figliastri, anche se Jones può ritenersi fortunato di non essere stato cacciato, fighter meno noti sicuramente sarebbero stati allontanati e soprattutto la UFC non voleva servire Jones su un vassoio d'argento alla Bellator.

Mi sento di schierarmi completamente dalla parte della UFC, di ridere di fronte alle puerili minacce del manager di Jones e di fare un grande in bocca al lupo a “Bones” per la sua guarigione ed il suo ritorno in pompa magna nell'ottagono.

Sicuramente mancherà come tutti i grandi fuoriclasse mancano alle grandi squadre, ma se è grandissimo come dice, saprà rispondere alle critiche, saprà fronteggiare questi gravosi problemi e saprà tornare a vincere e dare spettacolo.

Ed è pur vero che Jones non è più grande della UFC e quindi credo che lui ed anche altri fighter debbano imparare parecchio da questa lezione.

 

E' tutto, alla prossima!