Dopo ben 5 anni, torna su Zona Wrestling UFC Corner, d’ora in poi compagnia del vostro Giammarco Ibba che, da Cagliari, ma col cuore alla VyStar Veterans Memorial Arena di Jacksonville, Florida, vi dà il benvenuto a UFC 273: Volkanoski Vs Korean Zombie.
Lightweight bout: Mark “The Olympian” Madsen Vs Vinc “From Hell” Pichel
La serata di UFC 273 inizia con un interessate scontro di stili all’interno della divisione dei pesi leggeri, che vede scontrarsi il grande Wrestling di Madsen ed il noto BJJ del baffuto veterano Pichel; il match comincia con la tipica fase di studio che vede i due girare per la gabbia tentando qualche Calf Kick. Dopo vari colpi a vuoto, a scoprire la prima vera carta è Madsen che, dopo aver attirato l’attenzione dell’avversario con un Overhand Left, lo porta a terra per qualche istante, prima di portare voluminose combo contraddistinte da rumorosi Cross, ai quali, Pichel risponde con inefficaci Push Kicks prima del termine del round, chiaramente a favore del danese. Con una guardia decisamente poco ortodossa, Pichel si approccia all’incontro con stile difensivo, riuscendo comunque a portare a segno alcuni strikes. Grazie al Wrestling notoriamente superiore, Madsen mette a segno il secondo takedown che, dopo una breve fase di scramble, vede Pichel vicino a chiudere una Calf Slicer, dalla quale, però, l’europeo evade con relativa facilità. In un’apparente situazione di parità, dunque, il terzo ed ultimo round vede i due adottare uno stile decisamente più aggressivo, probabilmente dovuto dalla non volontà degli atleti di lasciare il verdetto in mano ai giudici. Terzo takedown per il campione olimpico che, dopo un blando ground and pound, opta per il ground control time che gli potrebbe valere il round. Dopo 15 noiosissimi minuti, è dunque Mark Madsen a portare a casa la vittoria per decisione unanime.
Winner: Mark “The Olympian” Madsen (UD; 30-27, 30-27, 29-28)
Strawweight bout: #7 Tecia “The Tiny Tornado” Torres Vs #5 Mackenzie Dern
Questo incontro vede in azione una delle atlete più interessanti per quanto riguarda la controparte femminile della compagnia, la BJJ World Champion Mackenzie Dern, che dovrà vedersela con la striker Tecia Torres; l’incontro si mostra fin da subito velocissimo, con le due che non sembrano voler perdere tempo tentando di aprire varchi utili per sferrare i propri assi nella manica. I successivi 4 minuti vengono dedicati dalle due perlopiù allo studio dei movimenti dell’avversaria, mentre nel secondo round la brasiliana decide di sfruttare le proprie conoscenze nel Jiu jitsu chiudendo un’arzigogolata Standing Kimura Lock dopo essersi aggrappata all’avversaria come una piovra, ma la Torres riesce sorprendentemente ad uscirne dopo una fase di scramble. Da una posizione di semi-svantaggio, la Dern va per una Jujigatame, ma la Torres tiene duro e non concede il braccio alla pericolosa avversaria, che tenta un’Ankle Lock in vano, per poi chiudere il round con una gomitata in posizione dominante. Nell’ultima ripresa, la Dern trova un’ottima proiezione stile Judo che, però, viene ribaltata dalla Torres con un Front Kick che le vale il colpo più significativo del round, che riesce a vincere grazie alla maggior consistenza e quantità dei colpi che, però, a mio parere, non le valgono la vittoria, aggiudicata dalla brasiliana per decisione non unanime.
Winner: Mackenzie Dern (SD: 29-28, 28-29, 29-28)
Welterweight bout: #2 Gilbert “Durinho” Burns Vs #11 Khamzat “Borz” Chimaev
È un anno e mezzo che ce lo chiediamo: dobbiamo salire sull’hype train di Khamzat Chimaev? La prima risposta è arrivata in quel di UFC 267, quando ha brutalmente dominato il n.11 nel ranking dei pesi Welter Li Jingliang, ma è oggi la prova del 9, quando metterà piede nella gabbia insieme al n.2 Gilbert Burns, cintura nera ed ex-campione mondiale di BJJ, nonché ex-contendente al titolo, ancora detenuto dal P4P King Kamaru Usman. Ci troviamo davanti al primo piatto forte della serata, il vero main event di UFC 273, l’imbattuto ceceno trapiantato in Svezia contro il temibile brasiliano. Normalmente diremmo che il round è stato fin troppo equilibrato, ma in questo caso lo si può definire il più complesso nella carriera UFC di Chimaev, ed ha perfino sfiorato il TKO che, però, non ottiene dovendo così andare al secondo round per la seconda volta in cinque incontri. Nella seconda ripresa, Burns mette in serissimo pericolo l’avversario con una serie di pugni che pare sfianchino Chimaev, fatto sembrare per la prima volta quantomeno mortale e mostrando come Burns non sia l’ultimo arrivato, fatto che dimostra portando chiaramente a casa il secondo round grazie perfino ad un knock down, al quale, però, pare segua un illegale Soccer Kick, smentito dall’arbitro data la mancata detrazione del punto. Si arriva, contro tutti i pronostici, al terzo round in situazione di parità dopo che i due si spingono e gli animi si scaldano ulteriormente: Chimaev tiene il centro del ring ed evita il takedown di Durinho che, sfiancato dall’intensità e dal pressing di Borz pare star per collassare, ma resiste ed i due danno vita ad una fase di swing che li accompagna fino al termine dell’incontro, finora il più esaltante della serata e dal risultato relativamente incerto, data la vittoria della prima ripresa di Chimaev e della seconda di Burns, seguita da una terza combattuta con unghie e denti. Chimaev potrebbe aver fatto quel qualcosa in più necessario per la vittoria, ma voce a Bruce Buffer, che annuncia Chimaev come il vincitore di quello che, al momento, è il migliore incontro dell’anno ed, insieme a Chandler Vs. Gaethje, uno dei migliori match da tre rounds di sempre.
Winner: Khamzat “Borz” Chimaev (UD: 29-28, 29-28, 29-28)
Bantamweight Championship bout: (IC) Petr “No Mercy” Yan Vs. (C) Aljamain “The Funk Master” Sterling
Probabilmente uno degli scontri più atteso ed accesi degli ultimi tempi, riuscirà Yan a riconquistare il titolo per cui non è mai stato mandato al tappeto? Il gameplan del giamaicano sembra essere lo stesso del primo scontro, andando spesso a cercare dei calci grazie alle lunghe leve, per poi fallire un takedown facilmente respinto dal russo, dopo il quale il campione sembra rallentare la propria offensiva in vista degli sfiancanti 4 round che lo aspettano in compagnia di un avversario come Yan che cresce col passare dei minuti aumentando gradualmente l’intensità dei suoi attacchi, che comincia a portare a segno perlopiù nel secondo round mantenendo la distanza col destro in guardia mancina. La prima grande occasione del campione arriva quando chiude lo sfidante in una bodylock dalla back mouth da lui spesso cercata per la potenzialmente fatidica RNC, ottenendo però un ottimo ground control time perfetto nel caso in cui ci si dovesse affidare alle scorecards dei giudici, che potrebbero assegnare al giamaicano anche un 10-8 in suo favore per questa ripresa. Il terzo round si rivela essere una perfetta replica del precedente grazie alla back mouth mantenuta per l’interezza dei 5 minuti. Entriamo nel vivo dei championship rounds. Yan chiude immediatamente una buona sequenza di diretti che mandano al tappeto l’avversario, per poi arrivare in full mouth, portando a casa la quarta ripresa ed arrivando potenzialmente alla quinta in parità. Sterling va immediatamente per la back mouth, ma Yan se ne libera con maestria, per poi chiudere il round in pieno controllo sulla schiena dell’avversario, allorché i due mostrano reciproco rispetto. Match che potrebbe andare ad ambo gli atleti, ma che sono più propenso a pensare abbia vinto il russo. Bruce Buffer annuncia la seconda decisione non unanime della serata, che consacra il giamaicano come campione indiscusso dei pesi gallo, sotto i cori di disappunto dei fan all’arena, mentre il campione sfida TJ Dillashaw.
Winner: Aljamain “The Funk Master” Sterling (SD: 48-47, 47-48, 48-47)
Featherweight Championship: #4 The Korean Zombie Vs (C) Alexander “The Great” Volkanovski
Il main event inizia anch’esso con blandi scambi all’insegna dei Low Kicks, con TKZ che prende il centro dell’ottagono, per poi perderlo in seguito ad un’intensa sequenza di ganci da parte dell’australiano, che mostra fin da subito incredibile capacità di controllo e mettendo in piedi un buon gameplane, puntando l’occhio destro di Jung con dei feroci Jab, seguiti poi dall’1-2 di Jab e Cross in favore del campione, che costringe il coreano a cercare il clinch già nel primo round, al termine del quale, Volk mette a segno ben due knock downs con ottime sequenze che gli conferiscono immediatamente un vantaggio nei cartellini. Nonostante l’andazzo, Zombie mantiene fede al suo cognome tenendo la guardia relativamente bassa e puntando esclusivamente sulla propria mascella che, come sappiamo, se colpita con costanza, non si fa problemi a cedere. Proprio come nella prima ripresa, The Great punta sulle counter combos connettendo ottimi ganci diretti alla mandibola dell’avversario, finora surclassato dal campione che, dopo un ottimo 1-2, segue l’odore del sangue come il più feroce degli squali portando a terra lo sfidante che, cercando di rialzarsi da una situazione di svantaggio, incassa un ottimo montante, al quale cerca invano di rispondere, col round che finisce in favore del ragazzo di origini macedoni. Zombie barcolla ma non molla e cerca ancora lo swing giusto per svoltare l’andazzo dell’incontro, nel quale finora il campione si è dimostrato di un altro pianeta rispetto allo “stagionato” sfidante che, proprio come uno zombie, cammina ed attacca nonostante tutte le avversità. Una buona serie di 1-2 al termine del terzo round e Volkanovski si piomba sul coreano come un avvoltoio andando di ground and pound, ma l’ex-WEC viene salvato dalla campana. Zombie a stento lo si riconosce, ma sorride e continua come ha sempre fatto, ma all’inizio del quarto round Volk rilascia una scarica di pugni, mostrando ad Herb Dean abbastanza per far terminare l’incontro sancendo il TKO.
Winner: Alexander “The Great” Volkanovski (TKO – Punches: 4°RD)