Un saluto a tutti i lettori di Zona Wrestling da Giammarco Ibba che, da cagliari, ma col cuore all’MGM Grand Arena di Las Vegas, vi dà il benvenuto all’appuntamento numero 215 con UFC Corner, sui vostri schermi in occasione di UFC 282: Blachowicz Vs Ankalaev.

Featherweight bout: #9 Bryce “Thug Nasty” Mitchell vs #14 Ilia “El Matador” Topuria

Iniziamo la serata col match più intrigante in assoluto, la battaglia degli imbattuti tra Mitchell e Topuria; il match parte con un ottimo scambio di studio, con Topuria che connette immediatamente un ottimo Calf Kick sotto i cori “USA” del pubblico a supporto del fan favorite, in visibile svantaggio una volta passata la prima metà del primo round, non riuscendo a portare a terra lo spagnolo, per poi riuscirci con un Outside Trip a parete, con comunque un ottimo lavoro compiuto da Ilia che non si fa controllare per mezzo secondo, salvo poi venir portato nuovamente a terra dove Mitchell tiene la top position, risultando l’unico a controllare Topuria al tappeto in carriera, ma ciononostante, una volta finita la prima ripresa, mi sento di dare il 10 a Topuria ed il 9 a Mitchell. Inizia la seconda ripresa ed El Matador connette un ottimo destro, seguito da un gancio destro in seguito ad un’ottima dimostrazione di difesa da takedown, prima di venir colpito da un’ottima sequenza di Strikes, controbattuta da un montante da knockdown, al quale segue un basso Fight IQ con la ricerca del grappling. I due finiscono nuovamente a terra col dominio dello spagnolo, che riesce a sottomettere Mitchell per la prima volta in carriera con una splendida Katagatame. Se prestazioni del genere dovessero diventare routine per Topuria, saranno volatili per diabetici in zona Liverpool.

Winner: Ilia “El Matador” Topuria (SUB: 3:10 – RD2).

Middleweight bout: #10 Darren “The Gorilla” Till Vs #14 Dricus “Stillknocks” Du Plessis

Inizia il match ed i due, dalla guardia opposta, si studiano immediatamente, col sudafricano che, sorprendentemente, porta subito il match a terra dove libera il Ground And Pound a parete, dimostrando un ottimo controllo a lato, per poi lasciare il Gorilla alzarsi per andare di ganci e montanti, per poi prendere il back control con una Body Scissor dalla quale cerca la Rear Naked Choke sotto gli insopportabili fischi e, proprio quando siamo pronti ad assegnare il 10-7, Till si rialza e connette colpi interessanti, ma questo non basta e, volendo essere spinosi, si potrebbe anche dare il 10-8 con tre takedowns ed una sessantina di colpi di differenza, che comportano la parziale chiusura dell’occhio sinistro dell’inglese. Comincia il primo round ed i due stanno in piedi, con evidente vantaggio di Till che, dopo diversi scambi, connette un ottimo Elbow in rientro, venendo portato a terra, prima di riprendersi e mettere a segno diversi Cross sinistri, tipici della guardia mancina, ma ecco che Du Plessis conferma il 100% di accuratezza di takedowns, sfiorando poi la vittoria con un Heel Hook, nonostante la quale ci troviamo in situazione di 19-18, o magari in pareggio coi giudici generosi in quella prima ripresa. Inizia la terza ed ultima ripresa ed il sudafricano mostra un ottimo Jab da Southpaw, per poi ottenere la Back Mouth e chiudere quella che mi è sembrata una Neck Crank, che gli rimedia un tap out immediato.

Winner: Dricus “Stillknocks” Du Plessis (SUB: 2:43 – RD3).

180lb Catchweight bout: Santiago “Argentine Dagger” Ponzinibbio Vs Alex “The Great White” Morono

Dopo lo sfortunato pull-out di Robbie Lawler, Alex Morono ha colto l’occasione di sfidare un veterano in short notice, senza il bisogno di tagliare troppo in troppo poco; il match inizia ed è alquanto equilibrato, con Ponzinibbio che gestisce il centro e Morono che connette ottimi Overhands destri e, mentre l’argentino predilige Jabs allo stomaco, Morono cerca il colpo da KO e, seguendo i consigli del team, si concentra sull’occhio destro, riuscendo perfino, a 10 secondi dalla fine del round, ad ottenere il knockdown grazie ad un Underhand destro che gli consegna il primo round. Parte il secondo round e c’è il secondo knockdown per Morono, stavolta grazie ad un Cross, ma Ponzinibbio gestisce bene la situazione, riuscendo a connettere colpi interessanti sia alle gambe che al corpo e, nonostante un round equilibrato, possiamo dare il secondo 10 a Morono. Partono i 5 minuti finali ed, avvicinandoci alla parete, vediamo una chicken dance di Ponzinibbio con un ottimo gancio sinistro ed un successivo Superman Punch, ma ecco che l’argentino connette un Jab sinistro seguito da un incredibile Overhand destro ed il bis all’orecchio, facendomi saltare il pronostico da milionario su Verdict.

Winner: Santiago Ponzinibbio (TKO: 2:29 – RD3).

Lightweight bout: Paddy “The Baddy” Pimblett Vs Jared “Flash” Gordon

Inizia la prima ripresa e Paddy impone subito il pressing su Gordon costringendolo al lato, incassando un potentissimo gancio sinistro e, senza neanche lasciarmi il tempo di scriverlo, ne arrivano altri due con Paddy che, sopportando il dolore, non apporta cambiamenti alla guardia, mangiandosi un Overhand destro in fase di scambio al centro dell’ottagono, dove i due scambiano blitz a guardia bassa, con Pimblett che connette diverse sequenze pareggiate da Gordon con Overhands sia destri che sinistri, approfittando delle lacune difensive dell’avversario che, cercando il takedown, finisce sulla schiena dove Flash lo colpisce con ottimi ground strikes, che aiutano la sua vittoria del primo round. Parte il secondo round e, nonostante i numerosi Leg Kicks, Gordon continua ad andare avanti, connettendo ottime sequenze al volto ed all’addome, per poi portare a terra Pimblett che, senz’alcun dubbio, evita il secondo atterramento mantenendosi alla gabbia, per poi incassare l’ennesimo Overhand destro seguito da un gancio sinistro che continua a riscontrare problemi nel mantenere alta la guardia, venendo comunque controllato a parete, salvo poi connettere ed incassare diversi colpi in un swing a parete, terminato a causa di un eye poke dell’inglese, che tenta ganci a destra e manca per chiudere il round che, a mio parere, va nuovamente a Gordon. Siamo arrivati al terzo ed ultimo round e Gordon porta a terra Paddy con un High Crotch Slam, per poi tornare a parete con Paddy, che riesce ad evadere, salvo venirci riportato in tempo zero, prima di venir portato a terra dove i due si danno allo scramble e, dopo un altro po’ di grappling, finisce il match che, per quanto mi riguarda, va a Gordon con addirittura un papabile 30-27.

Winner: Paddy “The Baddy” Pimblett (UD: 29-28, 29-28, 29-28).

La prima ed ultima volta in cui mi son permesso di scrivere il mio pensiero circa la decisione dei giudici fu quando Li Jingliang venne rapito della vittoria contro Daniel Rodriguez; sarà stata una mia errata analisi del match, ma non trovo ci sia visione per la quale Pimblett possa aver vinto un round, figuriamoci due, ed il motivo per il quale la reazione del pubblico è stata positiva riguarda l’amore dei fan per lo scouser.

UFC Light Heavyweight Championship bout: #3 Jan Blachowicz Vs #4 Magomed Ankalaev

Il nostro main event è iniziato ed i due fighters, come di rito, si studiano sul logo Monster, con Jan che connette un ottimo Leg Kick, al quale Ankalaev risponde con un bel destro in rientro, per poi connettere un buonissimo 1-2 in avanzamento, ma ciò che si nota a primo acchito del fighting style di Ankalaev è la fiducia nel Front Kick sinistro ed, al termine di un round poco attivo, mi sento di darlo al russo, leggermente più propositivo rispetto all’ex-campione. Inizia il secondo round ed Ankalaev va a segno con un Roundhouse sinistro, controbattuto dal polacco con un gancio anch’esso sinistro, seguito da una sequenza in clinch sempre a favore del polacco, momentaneamente in svantaggio rispetto al russo in quanto a volume dei colpi, salvo poi compromettere l’equilibrio dell’avversario con diversi Inside Leg Kicks, che fanno quasi cadere il daghestano, costretto a cambiare guardia ed a tornare all’angolo zoppicando, al termine di un round nettamente in favore di Blachowicz, che pareggia i conti. Strategia che vince non si cambia e Jan continua a bersagliare le gambe del russo, che risponde ad un Jab dell’avversario, che lo colpisce nuovamente alle gambe, compromettendo anche la gamba sinistra di Magomed, ora su due ruote estremamente precarie ed, in situazione di clinch, colpisce erroneamente le bocce dell’avversario, che riesce finalmente a portare a terra. Arriva il quarto ed ultimo round ed Ankalaeb si dimostra immediatamente più aggressivo, assicurandosi davvero un bel takedown dopo due minuti di controllo a parete ed, una volta presa la schiena, passa la guardia e sta in full mouth dove controlla tranquillamente Jan, riportando nuovamente la situazione in pareggio. Ankalaev, intelligentemente, finge un takedown facendo scivolare Jan, che riesce ad entrare nella guardia di Jan, alla disperata ricerca di una Kimura da posizione di svantaggio, venendo colpito più volte col sinistro di Ankalaev, che riesce a raddoppiare i colpi di Blachowicz, chiudendo probabilmente il match con un 10-8 che, nella scorecard del sottoscritto, gli conferisce la vittoria e, per ora, il titolo dei pesi massimi leggeri UFC. Winner: Split Draw (48-47 Blachowicz, 48-46 Ankalaev, 47-47).

In uno dei finali più anticlimatici che abbia mai visto, Blachowicz dice di aver perso l’incontro e che la cintura spetta ad Ankalaev, dimostrando una sportività singolare.

Performance Of The Night:  Ilia “El Matador” Topuria, Santiago “Argentine Dagger” Ponzinibbio

Fight Of The Night: Darren “The Gorilla” Till Vs Dricus “Steelknocks” Du Plessis

PANORAMICA RECENSIONE
Voto PPV
Giammarco Ibba, sardo, appassionato di musica Rock da sempre e di Wrestling da 9 anni. Amante sfegatato della PWG, i miei Wrestlers preferiti sono Pete Dunne, Minoru Suzuki, Doug Williams e Cara Noir. Scrivo per Zona Wrestling dal settembre 2020, occupandomi di news, della sezione report e della mensile uscita di UFC Corner.
ufc-corner-215PPV dalla qualità altalenante, con ottimi match per la quasi totale interezza dell'evento. Highlight della serata il trio di giudici coi prosciutti sopra gli occhi, favorendo palesemente l'hype train a discapito di un Jared Gordon sempre in penombra, e di un Ankalaev disperato davanti alle telecamere.