Un saluto a tutti i lettori di Zona Wrestling da Giammarco Ibba che da Cagliari, ma col cuore alla Sphere di Las Vegas, vi dà il benvenuto all’appuntamento numero 239 con UFC Corner, oggi sui vostri schermi in occasione della Noche UFC 306: O’Malley Vs Dvalishvili, il primo e forse ultimo storico evento nella sfera texana, per festeggiare la giornata d’indipendenza messicana.
Flyweight bout: Ronaldo “Lazy Boy” Rodriguez Vs Ode’ “The Jamaican Sensation” Osbourne
La serata inizia col botto e, contro ogni pronostico, il giamaicano manda pericolosamente a terra Rodriguez con un gancio destro che sembra spegnerne per un attimo le luci, per poi chiudere perfettamente una Triangle Choke che inspiegabilmente non pone fine alla contesa su un Ronaldo che mostra un grandissimo spirito combattivo, ma il cui cammino d’ora in poi è in rapida salita, riuscendo comunque a portare a termine la prima ripresa in posizione dominante. Inizia il secondo round e Rodriguez mostra di saper affiancare al proprio sangue messicano un’incredibile capacità difensiva, sfuggendo come un’anguilla dalla stretta Guillottine, per poi andare vicino alla finalizzazione e continuare la fase di controllo al tappeto tenendo chiusa in molteplici posizioni la Body Lock, in quello che potrebbe essere un 10-8 per il messicano. Il terzo round è sicuramente il più equilibrato tra quelli disputati, che ve de entrambi gli atleti mettere in mostra le proprie capacità, ma che va sicuramente a Rodriguez, un ragazzo dal grande talento e da una grandissima etica.
Winner: Ronaldo “Lazy Boy” Rodriguez (UD: 29-28; 29-27; 29-27).
Lightweight bout: Daniel “Golden Boy” Zellhuber Vs Esteban “El Gringo” Ribovics
I due sudamericani danno vita ad una prima ripresa di Striking estremamente tecnico, dove Ribovics si dimostra il più aggressivo, senza mai però sovraccaricare i colpi e mantenendo un approccio calcolato, così come Zellhuber, spesso messo in condizione d’indietreggiare: si tratta comunque di un round estremamente equilibrato che ci mostra solo un accenno dei tipici approcci dei due fighters, con Ribovics che si mostra più compatto a discapito di un Zellhuber invece più dinamico. All’inizio del secondo round è evidente la differenza nelle intenzioni dei due atleti che caricano colpi pesanti mantenendo una certa compostezza, dando vita ad una gioia per gli occhi di ogni amante della fase in piedi delle MMA. I due si rendono conto dell’equilibrio tenuto nei primi 10 minuti ed ingranano la quinta marcia senza mai lasciar andare l’acceleratore; Zellhuber manda a terra con una gomitata l’argentino, che risponde con un incredibile Overhand destro ed una cinquantina di pugni che, però, non riescono a mandare a terra Zellhuber che attiva l’autopilota e riesce ad arrivare fino all’ultima campana, in una contesa sicuramente candidata alla migliore dell’anno.
Winner: Esteban “El Gringo” Ribovics (SD: 28-29; 29-28; 29-28).
Featherweight bout: #3 Brian “T-City” Ortega Vs #12 Diego Lopes
Inizia il primo round in classica Diego Lopes fashion, con un immediato knockdown che mette in serio pericolo Ortega con una rapida e potentissima combinazione di gancio destro e sinistro, prima che gli animi si raffreddino e Lopes approcci la contesa con maggior tattica, portando comunque a casa il primo 10 più agevolmente di quanto si potesse credere. All’inizio del secondo round Lopes connette la stessa sequenza senza ottenere, però, il precedente esito e continuare a mantenere la calma nella fase in piedi, dove connette un ottimo Head Kick e comincia a vedere i risultati del lavoro effettuato sulla tibia sinistra di Ortega, martoriata e visibilmente segnata da numerosi Leg Kicks, terminando un round che reputo nuovamente in favore del brasiliano. Parte la terza ripresa e Lopes continua a lavorare sulla gamba di T-City, che non riesce mai ad imporre il proprio gameplan ed, anzi, viene nuovamente mandato a terra dall’avversario verso il quattordicesimo minuto dove viene colpito duramente, riuscendo comunque a sopravvivere.
Winner: Diego Lopes (UD: 30-26, 30-27; 30-37).
UFC Women’s Flyweight World Championship bout: (C) Alexa Grasso Vs #1 Valentina “Bullet” Shevchenko
Inizia il co-main event titolato della serata e chiaramente le due non hanno bisogno di studiarsi e così Valentina riesce ad imporsi col Wrestling che nei primi due capitoli della trilogia ha rappresentato il suo punto di forza, venendo spesso attaccata dalla posizione inferiore della messicana, che concede alla sfidante il primo 10. Nel secondo round la musica è quasi la stessa, salvo un’ancor maggiore attività da parte della campionessa dalla posizione di svantaggio al tappeto, ponendo un costante pericolo di sottomissione, che però non le permette di portare a casa neanche la seconda ripresa, necessitando dunque di vincere le prossime tre o di una finalizzazione. Neanche il terzo round è in suo favore ed il copione è uguale ai due precedenti, col controllo a terra della Shevchenko ed i fallimentari tentativi di sottomissione della Grasso, in un round copiato ed incollato nella quarta ripresa. La quinta ripresa è uguale a tutte le altre, il termine di una contesa noiosa ma che dimostra una grande intelligenza tattica dalla ex e nuova campionessa.
Winner: Valentina “Bullet” Shevchenko (UD: 50-45; 50-45; 50-45).
UFC Bantamweight World Championship bout: (C) “Suga” Sean O’Malley Vs #1 Merab “The Machine” Dvalishvili
Inizia il main event della serata e subito veniamo deliziati di una prima volta storica con Merab che richiama l’attenzione dell’arbitro per l’insistente trash talking di Tim Welch (allenatore di Sean O’Malley) già nei primi dieci secondi, in un round in favore dello sfidante con due takedown senza controllo, ma suo per maggiore attività ed offensiva. Parte il secondo round e l’attività di Merab sembra esser troppo per Suga, che controlla O’Malley a parete e pare cominci a baciarlo, prima di girargli le spalle e rischiare colpi pericolosi del campione, in seria difficoltà. Il terzo è il round più equilibrato finora, nonché probabilmente il migliore di Sean, che connette una serie di buoni colpi con braccia e ginocchia. Inizia il primo championship round e si continua col classico ritmo di Merab, magari non il più “fan friendly” ma come sta dimostrando ora efficiente, portando lo score ulteriormente in favore, con O’Malley che avrà bisogno della finalizzazione anche se gli sarà assegnato l’equilibrato terzo round. Non cambia niente nel quinto round, si tratta solamente del primo di potenzialmente molti noiosi match titolati con Merab Dvalishvili, un atleta senza particolari qualità legate alle arti marziali ma capace di mantenere ritmi irreali (con numerose accuse di abuso di EPO, delle quali però non possiamo definirlo colpevole senza alcuna prova, nonostante i numerosi segni di acne sulla schiena e le spalle).
Winner AND NEW UFC Bantamweight World Champion: Merab “The Machine” Dvalishvili (UD: 49-46; 48-47; 48-47).
Fight Of The Night: Daniel “Golden Boy” Zellhuber Vs Esteban “El Gringo” Ribovics
PANORAMICA RECENSIONE | |
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SOMMARIO Il debutto nella sfera della UFC non verrà certo ricordato per la qualità della card, quanto per l'impatto scenico notevole messo in mostra col documentario nei vari intervalli. Si salva solamente Zellhuber Vs Ribovics, una contesa strepitosa, a discapito di due incontri principali veramente pietosi, nei quali non si è percepita da nessuno dei quattro atleti la voglia di porre fine alla contesa, specie nel caso dei due sfidanti, della cui vittoria non dovremmo esser tanto contenti, visti i presupposti dimostrati stasera. Da una parte troviamo una Shevchenko che, ormai verso la fine della propria carriera, decide saggiamente di non prendere particolari rischi, mentre di Merab si fa un altro discorso incentrato su uno stile noioso che non mette in mostra alcuna specialità, se non il cardio che permette di sovrastare gli avversari fino all'annuncio dei cartellini, probabilmente anche generosi nei confronti di Suga, che sembrava quasi non voler essere nell'ottagono. | 2 PUNTEGGIO TOTALE |