La Global Force Wrestling è ufficialmente defunta; ora, ammesso (e non concesso) che essa abbia mai realmente preso vita, una cosa è certa, non sentiremo più parlare della GFW. Infatti, durante l’ultimo episodio di Impact Wrestling, Karen Jarrett, moglie di Jeff e co-fondatrice della federazione insieme a quest’ultimo, ha dichiarato la “fusione” delle due franchigie. Tra l’altro, il “King Of The Mountain”, poche settimane fa, aveva affermato che le due compagine si sarebbero unite “giorno dopo giorno”. Ebbene, quel giorno è già arrivato, forse prima di quanto ci aspettassimo. D’altro canto, diversi lottatori che hanno collaborato con la sigla sono apparsi ad Impact e, per di più, i campioni della federazione (su tutti Cody Rhodes e Magnus, rispettivamente Nex*Gen e Global Champion)avevano già iniziato a mostrare le proprie cinture negli show della fu TNA e, con ogni probabilità, esse verranno unificate con i corrispondenti titoli targati Impact Wrestling (non ho letto ciò che è accaduto durante le registrazioni e non ci tengo a saperlo dai vostri commenti, grazie).

Ora, dopo due anni scarsi di attività, cosa ci resta della Global Force Wrestling? Tanti annunci in pompa magna che, a dir la verità, hanno avuto uno scarso seguito, qualche house show in giro per gli USA, sedici ore sprecate di Amped, quello che sarebbe dovuto essere il programma settimanale della compagnia (chissà se vedremo mai questo materiale), l’eterna ricerca di un contratto televisivo negli Stati Uniti (mai trovato, ovviamente); tuttavia, ci resta anche qualcosa di buono, come la trasmissione mondiale con il commento in inglese di Wrestle Kingdom 9 (il più importante evento targato NJPW, per farla breve, “la WrestleMania del Sol Levante”), andato in onda il 4 gennaio 2015 sotto l’egida della GFW al di fuori dal Giappone e che ha dato il là ad una maggiore considerazione del pubblico occidentale verso il puroresu e che ha fatto da apripista ad un nuovo modus operandi, considerando che oggi tutti i principali eventi mensili della NJPW sono commentati anche in inglese e, infine, l’ambizione di un progetto che, nelle intenzioni dei coniugi Jarrett (e non solo) avrebbe dovuto rivoluzionare il panorama globale (appunto) del pro-wrestling ma che, ciononostante, non è mai decollato per svariate ragioni, inclusa anche, probabilmente, la semplice sfortuna, oltre che la partenza di alcuni nomi di grido verso altri lidi (leggasi, WWE) e la già citata impossibilità nel trovare tempestivamente un contratto televisivo negli Stati Uniti.

Vorrei chiudere questo (non troppo) breve articolo con il trailer di quello che sarebbe dovuto essere Amped:

 

FONTEWrestleZone.com e ZonaWrestling.net
Cercatore di notizie nonché, occasionalmente, editorialista, reporter e co-fondatore e co-curatore della rubrica "La Theme Song del giorno". Appassionato di wrestling di lunga data che odia l'ipocrisia e l'apriorismo sterile. Il suo compito è portare avanti l'opera di salvezza intellettuale avviata da Damien Sandow, ora noto come Aron Rex, a costo di passare per grammar nazi. Segue, in un'ottica dialettico-inclusiva, tante federazioni, dalla WWE alla PWG, passando per TNA, ROH, NJPW, NOAH e Lucha Underground. Il Nexus, Christian, CM Punk, Daniel Bryan, Seth Rollins, Bray Wyatt, Undertaker, The Brian Kendrick e, ovviamente, Damien Sandow, ora noto come Aron Rex, sono tra i suoi lottatori preferiti, senza dimenticare AJ Styles, Chris Hero, "Broken" Matt Hardy, il Bullet Club, i War Machine, Pentagon Jr, Minoru Suzuki, Satoshi Kojima, Tomohiro Ishii e Togi Makabe.