Bersaglio di battute, improperi ed insulti nel Zona Wrestling Radio Show praticamente dal suo debutto in federazione; possessore di un soprannome frutto della passione per il calcio e di un errore di battitura; trascinatore delle folle ma nell’unica direzione dell’odio incondizionato. Se non si fosse capito, mi riferisco a Baron Corbin.
Odiato da molti, dicevo, sopportato da pochi, amato da ancor meno. C’è chi lo ritiene l’antiwrestling per eccellenza assieme al suo compare Bray Wyatt, chi lo giudica noioso, chi ritiene che come personaggio non sia neanche male, ma che non sia ben sfruttato, chi semplicemente né è indifferente. Eppure, nonostante l’accoglienza per Corbin sia sempre stata quando andava bene tiepida e quando andava male di totale rigetto, costui è stato uno dei nomi di punta del 2019. Non ci credete? Facciamo un breve recap del suo anno:
Tanto per cominciare ha sconfitto Kurt Angle nel suo match di ritiro a WrestleMania, una robetta da poco insomma. Della reazione che questa decisione ha scaturito nei fan ne parlerò a breve. Proseguendo, la sua alleanza con Drew McIntyre e Bobby Roode ha intasato Raw per mesi e mesi e inoltre il trio è stato l’avversario scelto per l’ultimo match dello Shield, ovviamente come carne da macello; ciononostante l’alleanza è sopravvissuta, in particolare con Drew McIntyre. A metà anno Corbin ha affrontato per ben due volte Seth Rollins per l’Universal Championship, non ha vinto ma due opportunità per il titolo massimo sono comunque ben più di quanto abbia racimolato buona parte del resto del roster. Infine, Corbin ha deciso di concludere l’anno passando a SmackDown e affrontando uno su cui la WWE notoriamente punta poco: Roman Reigns. E postilla finale: nella puntata di Raw del 31 dicembre 2018 Corbin stava in una Battle Royal per decretare il n°1 contender all’Intercontinental Championship di Dean Ambrose; nella puntata di SmackDown del 27 dicembre 2019 stava in un Triple threat per decretare il primo sfidante al titolo WWE di Bray Wyatt. Entro la fine di quest’anno mi aspetto di vederlo in un match uno contro uno per l’Universal title . . . o forse no?
Tutto ciò dimostra come la WWE su Corbin ci punti, è innegabile, non solo per la scelta di mandarlo per questo o quell’altro titolo, ma per la scelta di dargli il ruolo di uno degli heel di punta, oltre a quella di lasciargli spesso e volentieri il microfono in mano. I motivi di tutta questa fiducia mi sono ignote: bravissimo ragazzo nel backstage? Ammirazione dei colleghi negli spogliatoi? Grande dedizione nell’allenamento? Fa volontariato nel gattile comunale il giovedì pomeriggio? Non sappiamo, d’altra parte Mel Brooks riteneva Ezio Greggio un grande attore comico, può anche darsi che in WWE abbiano tutti preso un gigantesco abbaglio. E se non l’hanno preso su Corbin come wrestler in sé, sicuramente l’anno preso nelle storyline in cui è stato inserito.
Partiamo dall’inizio: gli fanno affrontare Angle a WrestleMania quando praticamente tutto il globo terracqueo avrebbe voluto John Cena come l’ultimo avversario del buon Kurt. Lo fanno capo di una stable che non si sa bene che obbiettivi abbia, che se la prende con gente a caso, che fa promo a caso, che un po’ si scioglie poi si riforma, sempre tutto a caso, ma per gestire una stable di cattivi in modo convincente serve molto di più di fargli pestare a sangue i face di turno. Proseguendo, lo mandano contro Seth Rollins, ma il tutto si converte in una disastrosa uscita a quattro, con l’inserimento di Lacey Evans e di Becky Lynch, la cui intromissione nel regno da campione di Rollins è parsa essere deleteria anche per Rollins stesso
(The Man’s Man . . . parliamone)
Dunque non solo Corbin che va per il titolo universale, cosa che già faceva storcere il naso a molti, ma pure all’interno di una storyline di m***a. Perfetto. Dulcis in fundo, prima col ruolo di King Corbin bullizza Chad Gable per troppe, troppe puntate settimanali, poi decide di assumere il ruolo di disturbatore di SmackDown, scegliendo di prendersela prima con Roman Reigns gettandogli addosso “cibo per cani” e prendendosi pure il merito di averlo sconfitto in un TLC match, poi inserendosi come quarto incomodo nel feud tra Daniel Bryan e Bray Wyatt (il terzo è l’incolpevole The Miz).
Carissimi, sono d’accordo che a molti Corbin, a livello di lottato, non piaccia, che annoi, che addirittura provochi l’impulso di spararsi in testa pur di non vederlo sul quadrato, ma come character sa il fatto suo; vi dirò di più, se il suo obiettivo è farsi odiare allora ci riesce più che bene e al microfono è tutt’altro che impedito, non farà i promo della vita, ma ci si impegna e tanto e anzi pare acquisire sempre più confidenza in questo suo ruolo da faccia da schiaffi. Il problema, a mio avviso, è che ogni storyline o feud in cui è stato coinvolto è stato gestito malissimo dalla WWE.
Di wrestler non propriamente capaci sul ring ne abbiamo visti tanti, ma con il giusto trattamento si può ovviare a questi limiti, basti pensare proprio a Bray Wyatt, il quale è ancora ritenuto insufficiente sul ring, ma il suo nuovo personaggio è piaciuto talmente tanto ai fan da far passare il secondo piano l’effettiva qualità dei suoi match. Non esagero nel dire che l’accoglienza per la vittoria del titolo Universal da parte di Bray è stata molto più calorosa di quanto non lo sia stata, per dire, per la maggior parte dei regni titolati di Roman Reigns; e siamo tutti d’accordo che Reigns dal punto di vista del lottato ormai sia diverse spanne sopra a Wyatt, spero.
Insomma, premesso che se la WWE ritiene Corbin degno di fare wrestling nei suoi show televisivi, la sottoscritta non è nessuno per affermare il contrario, è altrettanto vero che se vorranno continuare a dargli un ruolo di rilievo negli show dovranno migliorare e di molto le qualità delle storyline che lo vedranno protagonista. Il character di King Corbin non è partito male, dato che alla fine non è che un’estremizzazione di quello che già era il personaggio arrogante e sbruffone di Corbin, non si è andati, ad esempio, a snaturare completamente un character che a suo modo funzionava (mi manchi Bad News Barrett, mi manchi tutti i giorni); però al momento non si è trovata migliore soluzione per farlo odiare che mandarlo contro Roman Reigns, altro personaggio che definire problematico è dire poco. E le similitudini con Reigns non finiscono qua, perché ho l’impressione che la WWE continuerà a proporre Corbin in tutte le salse, finché non migliorerà sul quadrato e tutti cominceremo ad odiarlo un po’ meno; proprio come Reigns, ma nel ruolo di heel invece che in quello di face.
E visto che alla sottoscritta piace prendersi a cuore i casi disperati, temo mi toccherà continuare a difendere l’indifendibile ancora per diverso tempo. Ma qualcuno deve pur farlo.
Spread the rainbow e buon anno a tutti.