Dieci anni. Questo è stato il limite massimo per Cody. Il limite per dimostrare qualcosa, per dimostrare di valere, per dimostrare di meritare quella cintura di campione del mondo mai vinta dal padre. Nel suo lungo messaggio rivolto ai fan ha voluto chiarire i motivi del suo addio, con accuse pesanti a un sistema per cui sentiva di aver dato molto più di quello che ha ricevuto. Al di là del coro di consensi che l’atleta sta ricevendo per il coraggio del suo gesto noi ci dobbiamo chiedere una cosa: Cody Rhodes meritava il titolo del mondo?
I passi avanti fatti nel corso dell’ultima decade sono stati evidenti. Il feud d’esordio è stato nientemeno che con Randy Orton, una bella opportunità per fasi conoscere. Ovviamente da novellino buttato in mezzo alla mischia emersero limiti che solo il tempo e l’esperienza potevano colmare, ma ricordo bene come fu malvisto da tanti fan, etichettandolo caw, la base anonima nei videogiochi su cui creare il wrestler che preferisci. Questo nomignolo lo ha accompagnato anche nella sua seconda chance di emergere dal gruppo, ovvero il tag-team Priceless con Ted DiBiase, poi incorporato nella stable Legacy con Orton. Nel confronto con il figlio del The Million Dollar Man leggevo spesso come gli fosse preferito il compagno, considerato più carismatico e di sicuro successo, cosa che a me è sempre risultata strana, soprattutto vedendo le prestazioni in ring in cui notavo un abisso tra i due a favore di Cody.

Nel complesso si può dire che anche quella fu un’occasione sprecata: oscurati dal Legend Killer e vedendo anche le reazioni nelle arene non è stato possibile mettere in scena la classica storia del lacché che si ribella al capo, infatti fu la Vipera a far fuori i due aiutanti passando tra i face. A quattro anni dall’esordio nessuno si sarebbe sognato di vedere Cody nel main event, me compreso.

Vi ricordate quando nel messaggio di addio Rhodes ha scritto che la sua specialità era diventata trasformare gimmick di merda in buone idee? Ecco, la prima volta che ha dimostrato di poter fare qualcosa del genere è stata nel periodo Dashing.

Penso che l’idea del wrestler vanitoso potesse funzionare solo in certi anni, ormai è qualcosa di ridicolo e troppo costruito. Oggi lo vediamo con Tyler Breeze, che sta faticando tanto nello show principale. La gimmick data ai tempi a Cody penso avrebbe ammazzato un 90% del roster, eppure lui attraverso essa ha dato una svolta alla sua carriera e per la prima volta ho iniziato davvero a vedere un qualcosa in lui. Come ha fatto? Semplicemente in WWE il personaggio è tutto. Lui passando poi da Dashing sorridente e vanitoso all’oscuro Undashing ha messo in mostra in modo coerente un’evoluzione del suo charachter. Non è stato un cambiamento dato in pasto ai tifosi dal nulla, è stato mostrato il perché, con Rhodes che ossessionato dalla bellezza non aveva più il coraggio di mostrarsi, che dava sacchetti al pubblico perché coprissero la loro bruttezza, quasi un fantasma dell’opera moderno. Ai fan della WWE piacciono le storie, lui ha saputo raccontarla ed è stato un successo. Ritengo che in quel periodo abbia raccolto meno di quello che vinse, ma la cosa più importante è stata il dimostrare definitivamente di non essere un caw, e mentre DiBiase finiva fuori dalla federazione lui lasciava intravedere il suo valore.

Nel momento in cui pensavo potesse splendere venne però messo in tag con Sandow, in un team simpatico ma che ho sempre visto come un passo indietro per lui. Poi è arrivata l’alleanza con il fratello che nel corso del tempo ha portato alla nuova gimmick ammazza carriere, ovvero quella di Stardust. Riproporre qualcosa di simile a Goldust in questi tempi è ridicolo, una gimmick degli anni 90 improponibile oggi. Eppure Rhodes è stato a un passo dal riuscire nuovamente a trarre qualcosa di positivo da un’idea orribile. Mi sto riferendo a un promo in particolare, quello in cui in feud con il fratello ha spiegato il motivo del passaggio a Stardust: schiacciato dal peso dell’essere figlio di una leggenda come Dusty Rhodes e pieno di vergogna per il fratello è impazzito non poteva più essere Cody per sopravvivere, doveva diventare qualcosa di diverso. Anche in questo caso era riuscito a dare un perché al suo cambiamento, dando così tridimensionalità a un personaggio fino ad allora concepito solo come macchietta. Purtroppo poi il match con il fratello a Fastlane fu orribile, cosa che portò alla cancellazione del feud, un vero peccato perché mettendo in scena un match migliore a Wrestlemania magari con il padre come arbitro la carriera di Cody avrebbe potuto prendere una piega diversa. Da lì in poi a parte la rivalità con Stephen Ammel fine a se stessa è stato accantonato fino alla decisione di smettere.

Ripercorsi i momenti saliente della sua carriera vi dico la mia sulla domanda iniziale, ovvero se meritasse o meno quel titolo del mondo mai vinto. Credo che Cody funzioni solo se inserito in un certo contesto di storyline, non è quello che interpretando solo se stesso può andare in centro sul ring con un microfono e incantare il pubblico come Punk o Owens. Non è neanche un fenomeno assoluto in ring come Bryan o AJ Styles che trascina la gente nelle arene semplicemente combattendo. Però abbiamo visto che messo nelle giuste condizioni può tirare fuori il meglio da personaggi orribili, quindi mi viene da pensare che nella storyline giusta potesse funzionare anche lui. Magari mi sbaglio, ma mi sarebbe piaciuto vederlo in veste di uppercarder, metterlo in rivalità con il campione nel main event, anche perdendo, ma almeno vedendo come se la cavava in una situazione simile potevamo avere un giudizio più veritiero su di lui. Purtroppo un treno importante come la Legacy è arrivato in un momento in cui era troppo acerbo, da lì in poi è stato confinato nel midcarding. Oggi poi le chance di vederlo in contesti più alti erano zero, con tutti i nuovi arrivi da Owens a Zayn la concorrenza si è fatta sempre più alta, la sua frustrazione sarebbe solamente cresciuta.

Detto questo rimane il grande onore che tutti dobbiamo tributargli per il gesto d’addio. Con quel cognome sarebbe potuto rimanere in federazione tanti anni guadagnandosi la pagnotta a costo di rimanere nella mediocrità, ma era un prezzo che non voleva pagare. Difficile dire quali soddisfazioni potrà prendersi in futuro, ma come uomo agli occhi di tutti ha dimostrato di essere un campione. Non è poco.

Sergedge – EH4L