Partiamo da un dato: non è un Full Gear che resta nella storia. Rispetto a quanto siamo abituati, le ripercussioni di questo ppv saranno parecchio di medio-breve durata, in funzione di quel che accadrà nei prossimi mesi. Ecco perché la sensazione, al netto del solito buon wrestling, è che si sia trattato di un discreto ppv di transizione con un bel po’ di difetti soprattutto nella produzione. Diverse cose infatti hanno “puzzato” di vecchio: di WCW di fine anni 90 o di WWE di qualche anno fa.
E allora ecco le cinque cose che ricorderemo di Full Gear 2024.
1) Il feud tra MJF e Adam Cole, incredibilmente, sta prendendo una giusta piega
Devo avere e mettere il beneficio del dubbio. O il team booking si è accorto in corsa che la storyline non aveva senso logico e hanno aggiustato il tiro. Oppure era proprio questa la strada che volevano prendere, per arrivare un punto di svolta dove il nocciolo della questione non fosse realmente MJF. Anzi Maxwell è stato uno strumento per raccontare qualcos’altro. E quel qualcos’altro è un rimescolare rapporti vecchi, che avrebbero dovuto prendere altre strade. E se ci pensate, dai primi istanti del feud abbiamo avuto Kyle O’Reilly guardare quanto accadeva ad Adam Cole. Che a Full Gear ci ha ricordato che non è mai davvero cambiato. Non che ci fossero dubbi: il face della storia è sempre stato MJF, per le ragioni che i due atleti mettevano nei promo. E l’atteggiamento tenuto nel ppv, quando è uscito troppo tardi per salvare (?), dà manforte alla ribellione di Kyle, e a un 2025 che li veda definitivamente in faida come mai li abbiamo visti nel passato (o forse ad una alleanza? Chi lo sa).
2) La produzione dei segmenti è venuta male
C’è una cosa che deve reimparare a fare la AEW, ovvero la produzione dei segmenti. Sia quello tra Mina e Mariah, che quello post main event con Darby Allin sono usciti maluccio. Hanno avuto meno impatto di quello che avrebbero dovuto e certi artifici (più o meno voluti) non hanno funzionato. Lasciando una sensazione di incompiuta abbastanza colpevole. Il volo di Mina e Mariah, e Darby che scivola nel tentativo di salire l’auto, hanno aggiunto quel non so che di amatoriale che non aiuta le recensioni dei tifosi. Serve qualcuno che lavori maggiormente su questi aspetti per poter rendere credibili le storie che stanno raccontando.
3) Mercedes Monè può fare di più
Non sono un estimatore di Mercedes, e penso sia abbastanza noto. Ma da quando è in AEW e campionessa TBS, ha sbagliato (in piccolo) solo l’incontro con Britt Baker. Per il resto ha inanellato una serie di incontri ben fatti che ci fanno gridare vendetta. Perché a parte il bel match, sta dando e ha dato poco alla causa. Può fare e dire molto di più negli show, ha un potere creativo molto ampio che sta sfruttando con molta pigrizia. SE decidesse di investire il proprio status non solo in ppv, non solo sul ring, ma anche negli skit extra ring, tutta la categoria femminile potrebbe giovarne.
4) Will Ospreay e Swerve Strickland sono i veri draw della AEW
Secondo voi è possibile perdere un match ma uscirne con un’aura gigantesca? Se parliamo di Will Ospreay e di Swerve Strickland, sì. In questo ppv si sono rimessi al servizio dei loro avversari, rendendosi funzionali non solo alla storia raccontata ma anche agli sviluppi futuri. Kyle Fletcher ne esce come una star. E ancora una volta Ospreay ha dimostrato di non essere solo uno svolazzone ma un storyteller in netta crescita. Il job (pulito!) non fa che dimostrare al mondo che il suo allievo è un ragazzo su cui si può puntare per il futuro. Bobby Lashley, per status, forse non aveva bisogno di essere aiutato. Ma vista la condizione non eccelsa e un contesto differente rispetto al passato, aveva bisogno di un match narrato nel modo visto a Full Gear. Non è un match da 5 stelle, ma un solido incontro di wrestling dove il vincitore ha dovuto soffrire più di quanto pensasse per vincere.
5) C’è affollamento (e confusione) attorno all’AEW World Title
C’è sicuramente affollamento per la ricerca del titolo mondiale. Qualcuno parla di Darby Allin, ma per narrativa la cintura non dovrebbe essere il focus. Bensì la rivalsa e la vendetta nei confronti dei Death Riders. Ma il post match tra Moxley e Cassidy ha dato non poca confusione al pubblico. Il messaggio doveva essere: ci sono ora tanti pretendenti per la cintura, il campione deve stare attento. Tutto giusto. Ma anche qui la produzione sfugge un po’ alla logica. Prima abbiamo creduto che Page volesse sfidare Jon. Invece si è presentato solo per fare un favore a Christian Cage che avrebbe potuto sfruttare una title shot. Peccato che fosse un heel che attaccava un altro heel. E improvvisamente Jay White (face) interviene per salvare l’heel di punta della compagnia ed evitare che un altro heel, con cui è in faida, vinca il titolo. Quel titolo che aveva detto di voler inseguire e che alla vita di Christian univa più significati di coerenza. Invece nulla. Mi auguro che a Dynamite sappiano spiegare i vari intrecci in vista del (presumibile) 4 Way di Worlds End.
Eccovi i miei voti a quanto visto in ppv.
- AEW World Tag Team Title: Private Party (c) def. The Outrunners, Kings Of Black Throne, The Acclaimed
(6 / 10)
MJF def. Roderick Strong (6,5 / 10)
AEW TBS Title: Mercedes Monè (c) def. Kris Statlander (7,5 / 10)
Jay White def. Adam Page (7 / 10)
Kyle Fletcher def. Will Ospreay (8,5 / 10)
AEW TNT Title: Daniel Garcia def. Jack Perry (c) (5,5 / 10)
AEW International Title: Konosuke Takeshita (c) def. Ricochet (6,5 / 10)
Bobby Lashley def. Swerve Strickland (7 / 10)
AEW World Title: Jon Moxley (c) def. Orange Cassidy (6,5 / 10)
Voto ppv: