Consuetudine vuole che ci sia il “primo discorso” ufficiale quando si elegge un nuovo campione. E così è stato anche per Ronda Rousey, neo campionessa di SmackDown.

E consuetudine anche questa Ronda ha dichiarato di voler essere una “fighting champion”, un buon proposito a cui si vogliono dedicare tutti i campioni, stile John Cena con il titolo US. Dalle parole si è passati subito ai fatti e la open challenge ha visto come prima sfidante Raquelle Rodigruez, ex campionessa di NXT.

La storia ci insegna che non sempre i campioni rispettano quanto detto in quel “fatidico” promo ma, ovviamente, è ancora molto presto per parlare e giudicare un regno neo – nato.

Ma di questi tempi e con le notizie recenti che stiamo leggendo, una open challenge non può che far bene sia per la campionessa sia per le stesse sfidanti. Per Ronda perché è l’esperienza che ti rende veramente pratica nelle tue azioni e per le sfidanti perché potranno anche loro avere un posto al sole, seppur momentaneo.

Sicuramente SmackDown sarà più dinamico anche grazie al nuovo volto femminile dello stesso show che cambia un po’ quello che per molti è stato Charlotte- centrico e questo sicuramente gioverà alle puntate settimanali che, oltre alla Bloodline, avrà anche un altra figura di riferimento.

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW