Una settimana fa ero poco propenso verso il progetto Global Force Wrestling. Come spiegato benissimo da Andrea Cesana, in sede di presentazione della promotion e del roster, Jarrett e i suoi hanno fatto errori alquanto stupidi nell'ignorare le regole basilari della comunicazione odierna. Se si parte così, siamo a posto.

Il roster aveva deluso a metà, perché male non era ma si capiva mancasse qualcosa. Jeff si è affrettato a segnalare che erano andati lunghi coi tempi ed era saltato tutto. La sensazione è che volesse promuovere comunque le personalità di "spicco" dato che il botto in seguito non vi è stato. E la presenza di Sonnen, a ben vedere. è valsa per gli americani come la chiave che schiude tutte le curiosità del mondo. I commenti entusistici sono stati maggiori di quelli delusi, segno che Jarrett ha comunque colto nel segno. In generale mi pare vi sia una certa fiducia condizionata poiché è difficiile criticare un prodotto che non ha ancora emesso il primo vagito.

Il roster era ed è buono. Chris Masters è diverso da 10 anni fa, la Gran Bretagna l'ha migliorato e reso maggiormente celebre; PJ Black si sta scoprendo "moneymaker" delle indy sebbene le sue prestazioni generali abbiano addosso ancora il profumo WWE; il Bullet Club è un colpaccio che trascinerà la compagnia assieme alla presenza della Killer Elite Squad; Moose è un talento che in ROH si trova la strada chiusa, senza molte prospettive. Insomma, era già presente molta carne al fuoco. Se poi aggiungi gli Young Bucks, i Best Friends (Chuck Taylor/Trent Barreta), Andrew Everett, Sanada, Jigsaw,  Jimmy Rave, il gradito ritorno degli Hotshots, Shelton Benjamin e Cliff Compton allora hai un buon roster per creare buoni show. Una nota: questo è il roster che parteciperà agli house show di giugno, quindi non tutti faranno parte dei tapings dei mesi successivi, ed anzi probabilmente qualche nome in più verrà aggiunto.

Il roster è deludente? Per niente. C'è tanto talento e tanta solidità, che per una partenza è necessaria. Manca, è vero, il nome forte: un AJ Styles, un Kenny Omega, qualche Bully Ray. Manca il nome grosso, ma manca con cognizione di causa dato che il nome di peso è quello di Jeff Jarrett come CEO. Esattamente come capitato alla TNA dei primi tempi quando Double J era l'unico nome plausibile (assieme a quello di Ken Shamrock) e il resto un gruppo di ex WCW, ECW, WWF. Se pensate a cos'erano Low-Ki, AJ Styles, James Storm, Chris Harris, Monty Brown, Elix Skipper e Christopher Daniels, capite come Jarrett voglia tentare una nuova scalata con nuovi attori.

Quello che delude secondo me è la portata del progetto. Si pensava che il roster avrebbe racchiuso in sé alcuni dei migliori atleti del mondo. Si parlava di un database di 500 atleti, di collaborazioni, grandi prospettive e via dicendo. Quello che invece abbiamo davanti è una gran paraculata, con atleti che rappresentano il mondo ma solo per l'origine: Masters rappresenta l'Europa perché campione PCW, Black è sudafricano, Rosita messicana, Sanada e Watanabe giapponesi. Solo il BC e il KES rappresentano le collaborazioni, ma si tratta comunque di atleti americani. Per il resto non vi è traccia dei tanto decantati accordi che, in questo caso, vanno letti nell'ottica del portare la notorietà degli show mondiali in America senza che la Global Force venga minimamente sfiorata. Come accaduto con Wrestle Kingdom, insomma.

Probabile sia ancora una prova per capire che riscontro ottiene il prodotto. A partire da settembre probabilmente qualcosa cambierà, soprattutto se alcuni TNA se ne andranno o se la Lucha Underground non dovesse promuovere una nuova stagione (speriamo continui a vivere perché abbiamo bisogno di questo prodotto). Qualche nuovo atleta ci vuole: Tommy End, Marty Scurll, Kota Ibushi, i French Flavour o Angelico potrebbero fare al caso della compagnia, aumentandone magari non l'appeal ma sicuramente la qualità.

Intanto hanno annunciato la line up del primo show in quel di Jackson, e non è male:

– Tate Twins (Brent and Brandon) v Best Friends (Chuck Taylor/Trent Baretta)
– Lei’D Tapa v Thea Trinidad
– Sonjay Dutt v Jamin Olivencia
– George T. Murdoch (Brodus Clay) v Moose
– Chris Masters v Dustin Star
– Bullet Club v New Heavenly Bodies

Buone nuove arriveranno. Dobbiamo in qualche modo fidarci e aspettare la messa in onda. Dopo di che capiremo di che vita vivrà questa nuova creatura.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.