Questo pezzo di oggi sulla All Elite Wrestling prende spunto da un commento fatto da uno dei nostri lettori ed ex reporter Tenshi Neko. In una chat privata diceva di sperare in un arrivo di Tessa Blanchard in AEW in modo che non si lodassero più quelle che per lui sono delle seghe sul ring. Una dichiarazione un po’ forte, ma non priva di motivazione per quel che finora la categoria femminile formata dal responsabile Kenny Omega ha dimostrato.

Partiamo da un presupposto: le ragazze che lottano in All Elite non sono scarse. Non la maggioranza almeno, visto che qualcuna (vedi Leva Bates) ha confermato la mediocre attitudine mostrata già negli anni passati. E sempre ragionando al passato è impensabile che la Baker, Bea Priestley, Riho, Penelope Ford, Jamie Hayter, Nyla Rose, Hikaru Shida, Emi Sakura o Sadie Gibbs possano essere ritenute inadatte ad un tal livello. Però la realtà dice che finora si è faticato non poco a sfornare match che vadano oltre la sufficienza. La mancanza di ritmo, i tanti errori (di varia natura) e la mancanza di appeal si possono toccare con mano, non c’è molto che faccia gridare allo spettacolo dopo che da altre parti hanno dato più volte sfoggio di belle azioni e sensazioni.

Per riuscire a risollevare una tale situazione è bene che una categoria possa essere trattata con cura. Ho ravvisato tre motivazioni (se ne avete altre, scrivetele nei commenti) per cui le ragazze stentano a decollare:

  • SCARSA ATTENZIONE

Al momento la All Elite ha lavorato poco e male su di loro. Non ha dato il giusto spazio, spesso ha relegato questi match in posizioni “cuscinetto”, garantendo più peso a chi porta soldi e ascolti. Scelta legittima, ma è indubbio che questa mancanza di attenzione abbia inficiato sulle prestazioni. Senza contare che al momento non esiste, da Double Or Nothing ad oggi, una storyline portata realmente avanti: Baker vs Priestley, Aja Kong vs Awesome Kong e Riho vs Yuka Sakazaki sono stati tutti feud rimasti al palo, poco approfonditi e poco curati. Alcuni sono addirittura spariti come una nuvola di una notte. Impossibile ottenere credibilità con una gestione del genere.

  • UNA CAMPIONESSA SBAGLIATA

Riho è brava, ma è piccola e minuta e debole e fuori dallo schema a cui siamo abituati. Come fatto notare da tanti, è difficile prenderla sul serio come campionessa con quel fisico lì e quella potenza inesistente. Ha battuto Nyla Rose come Rey Misterio batteva Big Show e Kane, ma se era inverosimile l’uno allora lo è anche l’altro. Chiaramente non era lei la prima scelta, ma quella Hikaru Shida che rappresenta un piccolo gioiello in mano alla AEW. Il ritardo nelle questioni burocratiche per il suo soggiorno in America ha costretto la compagnia a prendere una scelta opinabile e attualmente impossibile da rivedere in tempi brevi. Senza contare che a due settimane dal ppv Full Gear, la giapponese non ha una avversaria e non c’è nemmeno un feud che porti alla definizione di una contendente…

  • BELLE LE JOSHI, MA…

Se vuoi fare la rivoluzione devi portare qualcosa di nuovo. Le giapponesi, tante giapponesi tutte assieme su un ring americano non si vedevano dagli anni ’80. Si tratta di una intuizione carina, interessante, ma era impensabile farne il fulcro di una compagnia. Vuoi perché dopo oltre 30 anni il pubblico non è abituato. Vuoi perché hanno una conformazione ed una preparazione diversa da quella occidentale, vuoi perché presentarle contro atlete di diverso stile ha mostrato una difficoltà palese nel mischiare due tipi diversi di wrestling. Ci vuole tempo per tutto, ma la sovraesposizione (leggasi, rendere campionessa Riho) era quantomeno evitabile.

Ora, passata la sbornia del torneo per i titoli di coppia e definiti gli assetti del roster, è bene che il booking team inizi a lavorare con dovizia su questa categoria. Magari inserendo qualche altro nome nei programmi settimanali (Priscilla Kelly, Ivelisse, Hikaru Shida, Awesome Kong) e proponendo maggiori segmenti che le vedano impegnate, anche al microfono laddove non vi sia ulteriore spazio per un match aggiuntivo. Una nuova soluzione potrebbe anche essere quella di creare un format youtube a loro dedicato, in modo che il pubblico possa seguire settimana dopo settimana l’evoluzione delle storyline e possa iniziare a tifare con principio anche le ragazze.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.