Britt Baker non è stata certamente una delle ragazze preferite dal pubblico in questo primo anno di All Elite Wrestling. Prima atleta ad essere messa sotto contratto, ha dato dagli inizi la sensazione dovesse essere lei la superstar della divisione femminile della compagnia grazie ad una serie di situazioni favorevoli: delle quattro presenti nel ppv All In, lei è stata l’unica libera per essere messa sotto contratto. E così puntarci non era una idea così fuori luogo, anzi aveva dato buone indicazioni.
Poi però la quotidianità ha dimostrato che il primo sguardo può essere ingannevole. Dopo una nuova buona performance a Double or Nothing, si è letteralmente persa. Non che fosse brava e formata, anzi in molti fondamentali è abbastanza green e dovrà lavorarci ancora, tanto. Ma ha 28 anni e a quell’età devi essere già pronta, già focalizzata sul non fallire nessuno dei match che ti vengono dati. Invece errori, botch abbastanza inspiegabili ed una paura giustificata dei colpi da una commozione cerebrale subìta a luglio. Il feud con Bea Priestley non ha ingranato, i match con Riho sono andati meno delle aspettative, gli altri sono stati una pena.
Le pesa, forse, essere la fidanzata di. Lo ha esternato più volte nelle interviste, senza voler togliere nulla al successo di Adam Cole. Ha bisogno e desiderio di essere ricordata come Britt Baker, la wrestler brava e campionessa. Ma non è semplice se il tuo personaggio non dice nulla e i tuoi match sono faticosamente brutti. Allora ecco la svolta, arrivata dall’ennesimo flop. Durante la crociera, il suo promo è stato infatti terribile ed ha ricevuto una marea di recensioni negative, diventando addirittura virale su Twitter. Una botta tremenda che avrebbe affossato chiunque.
La AEW però sta iniziando a lavorare seriamente sulla categoria femminile. Ed è ripartita da lei, dalla sua top player. Sì, pare un paradosso chiamare così una che si è fatta notare per i propri errori, ma il promo – dissing di Cleveland non può essere frutto del caso. Jim Ross che le taglia le dichiarazioni della crociera è stata una scelta presa apposta per arrivare a questo punto, alla svolta: le parole della Baker, in carica verso un lento turn heel, sembrano volerla ricollocare al top e presentarla come Elite.
L’utilizzo di termini specifici della sua attività da dentista, la ripetizione ossessiva della sua (presunta) superiorità sul resto della divisione femminile – che reputa come sua, togliendo lo scettro alla campionessa Riho – potrebbe davvero metterla sotto una luce diversa. Ora serve la riprova sul ring, però: Yuka Sakazaki può essere la sfidante ideale per mostrare al pubblico che di lei sì, ci si può fidare.