Momenti indimenticabili, indelebili, storici, destinati a rimanere negli annali. La WWE quest'anno ce ne ha regalati almeno tre. E allora parliamone e poniamoci i giusti quesiti in merito.
In quest'ultimo anno la WWE ha vissuto alti e bassi e questa non è una novità, spesso e volentieri è sembrata arrancare non poco per tirar su degli show settimanali di un livello appena sufficiente e anche questa non è una novità, ci sono stati bei PPV e PPV alquanto deludenti, come ogni anno.
Eppure, la WWE, con tutte le critiche che possiamo rivolgerle, ha il pregio di regalare, nel corso di ogni anno, alcuni momenti davvero indimenticabili per i suoi fan, momenti che rimarranno nella storia e verranno ricordati, a dispetto di quanto “mediocre” possa essere considerato questo anno di messa in onda. Quali sono stati, nel 2014, i momenti più shoccanti in casa Stamford?
Come non citare, con ancora una fitta al cuore (come quelle che ti prendono quando prendi una storta ad un dito e ti sembra che ti stia passando e provi a muoverlo e ti accorgi che no, non è guarito del tutto, perché hai sentito una fitta che ti ha fatto scomodare qualche santo in paradiso), la fine della Streak dell'Undertaker. Sacrificato per l'imperitura memoria di WrestleMania XXX? Per rendere ancor più chiaro il concetto della fine di un nuovo ciclo? Per mandare over Lesnar o ancora per sancire la fine della carriera del Becchino?
Qualunque siano le motivazioni, è innegabile che la fine della Streak è qualcosa che rimarrà negli annali della storia del wrestling e che ha regalato forse il momento più shoccante degli ultimi . . . tre? Cinque? Dieci anni? Fate il vostro gioco.
Si è detto tanto, io stessa ho analizzato la cosa (se quella specie di sfogo infantile da bimba ferita nella sua innocenza che fu il mio editoriale si può considerare “analisi” di alcunché) ed alla fine i più hanno concordato che la Streak di Undertaker doveva finire, che Mark Callaway adesso potrà ritirarsi in santa pace e che la scelta è stata quella di dare all'edizione di WrestleMania XXX un vero motivo per essere definita, agli occhi di tutti, indimenticabile.
Un altro momento alquanto shoccante, a cui nessuno riusciva a credere via via che i minuti si susseguivano, è stato lo squash match subito da John Cena a SummerSlam, ad opera, manco a dirlo, di Brock Lesnar.
Mai prima d'ora era avvenuto che il volto della federazione subisse una sconfitta così netta, così pulita, così eclatante, meno che mai ad uno come John Cena. Non sarà stato un unico attimo, un singolo conto di tre, ma la vittoria del titolo di Brock Lesnar si conquista di diritto un posto d'onore dei momenti (momenti “lunghi” per l'esattezza) indimentabili del 2014 made in WWE.
In molti hanno alzato le braccia al cielo rivolgendosi alla giustizia divina, una vendetta dolce come nettare degli Dei per tutte le vittime del “John Cena Wins” cadute in questi anni; molti altri hanno, giustamente, cominciato a porsi dei dubbi riguardo in che modo la WWE potesse gestire un regno titolato di Brock Lesnar. Il livello di RAGE raggiunto nelle ultime settimane qui sul nostro sito resta a prova a inconfutabile di quanto importante, nel bene e nel male, sia stato il match tra John Cena e Brock Lesnar.
L'ultimo shocking moment di cui mi sento di parlare si è aggiunto alla lista solo in tempi recentissimi, a Survivor Series per la precisione: il debutto di Sting. È vero che si sapeva che aveva firmato ormai da tempo, è vero che l'interesse attorno al personaggio stava un po' scemando considerato che si sapeva che ormai fosse solo questione di tempo, nonostante il suo arrivo non sia stato, per molti, così eclatante come avremmo potuto aspettarci; nonostante tutto ciò, dicevo, si tratta pur sempre di un momento destinato a fare la storia della WWE. Finalmente è arrivato anche lui, non si sa bene cosa combinerà né quale sia il suo destino, quel che conta è che è qui. Come la carne di manzo, che non hai idea di che piatto ci cucinerai ma l'importante è che sai che è lì, nel congelatore, ad aspettarti.
Avrei potuto citare molto altro, ad esempio la vittoria di Daniel Bryan a WrestleMania XXX, anche se mancava di quell'aura di imprevedibilità tipica dei momenti shoccanti (momento talmente telefonato che la sottoscritta predisse la vittoria di Batista, ma vabbè), ma prendiamo questi tre momenti e mettiamoli a confronto con il resto dell'anno visto in WWE.
Per quel che riguarda i momenti memorabili, questo può essere considerato uno degli anni migliori per la WWE. Ma per quel che riguarda tutto il resto? L'aver posto fine alla Streak, l'aver squashato John Cena, l'aver fatto debuttare Sting, questi momenti che sedimenteranno indelebili nelle memorie dei fan, bastano a compensare tutto il resto? E sono giustificati a farlo? Alla luce di questi momenti possiamo dimenticarci, o passar sopra, a tutte le puntate di Raw trascinate fino alla fine a fatica ed a tutte le insensate scelte di booking a cui abbiamo assistito in questi (quasi) dodici mesi? Sono abbastanza per promuovere la WWE anche quest'anno con un bel pollice in su?
Anzi, voglio porre un'ulteriore domanda: se la WWE nel 2015 ci regalasse tante belle puntate di Raw, storyline azzeccate, match entusiasmanti, ma non ci regalasse un solo, singolo momento da poter definire “indimentabile”, come reagiremmo? Lo considereremmo un anno buttato via?
In parole povere, la WWE si giudica solo in base a quali e in quanti momenti è in grado di farci esclamare “Oh My God”?
Stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia.
Ysmsc.