La scorsa settimana, la All Elite Wrestling ha sperimentato un’ora aggiuntiva di Dynamite. Un’ora che si è andata a sommare alle altre tre già presenti: le due canoniche proprio di Dynamite e quella che di soluto viene trasmessa su YouTube come AEW Dark. Un modo, a ben vedere, per fare una unione tra i due progetti preesistenti e dare spazio a ragazzi che faticosamente riescono a trovarne uno settimanalmente.

Non sono mai stato un amante dei programmi aggiuntivi. I vari Heat, Velocity, Thunder e compagnia sono sempre stati sì un modo per dare più spazio a tutti, ma anche un modo per saturare il già folto cartellone di show televisivi. Ma è bene che ciascuna federazione pensi a se stessa e proponga qualcosa di effettivamente rilevante. Ecco perché la AEW, nella sua concezione di sfruttare tutti i talenti e di dar loro una conformazione storica e narrativa, avrebbe bisogno di quell’ora aggiuntiva.

L’abbiamo visto settimana scorsa: il prodotto è scivolato via liscio, sebbene la card non fosse certamente di primissimo piano. Però intanto hai chiuso (?) la storia tra Anna Jay e Brandi che probabilmente nelle due si sarebbe un po’ persa nel dimenticatoio; hai riproposto Shawn Spears in un ruolo di primo piano che altrimenti non avrebbe contro un avversario, Sydal, che ha potuto debuttare senza troppi fronzoli – soprattutto dopo quanto successo nella Casino Battle Royal. Nell’opener poi la sorpresa, di quelle difficili da proporre nel main show se contiene atleti giovani e poco conosciuti o di quelle sprecate a Dark in un contesto da house show.

Così l’accordo con TNT per un’ora in più si rivela, almeno nelle intenzioni, un passo dovuto nel futuro imminente. Se ci fosse stato anche questa settimana, probabilmente il main event sarebbe stato Starks vs Allin e sarebbe stato un bello spettacolo per tutti.

Come esperimento, poi, è andato bene. Totalizzare 500 mila telespettatori a mezzanotte non è cosa da poco, segno che la AEW ha un pubblico fedele che segue un po’ tutto e vuole comprendere quale sarà la strada che intenderanno intraprendere.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.