Una delle Royal Rumble più chiacchierate della storia è archiviata. Qual è il suo lascito? Chi sale e chi scende dopo la rissa reale? Sergedge ne parla oggi con voi.
Una Rumble per essere davvero buona deve riuscire ad avere eliminazioni fantasiose per modalità, tradimenti, coerenza nelle rivalità, far iniziare nuovi feud, evitare fasi troppo statiche e un’ultima cosa: deve riuscire a esaltare agli occhi del pubblico non solo il vincitore ma anche altri lottatori. Vediamo come è andata quest’anno.
Il vincitore. Batista esce più forte che mai dopo la vittoria? Sembra assurdo ma non è così. Un suo ritorno con job avrebbe fatto apprezzare al pubblico il suo rientro, avrebbe mostrato la sua voglia di aiutare aumentando lo star power dell’evento senza pestare i piedi agli altri del roster e sicuramente sarebbe stato comunque inserito in un match importante a Wrestlemania. Così non è stato e lo stato di forma certo non ottimale non ha fatto altro che aumentare l’astio nei suoi confronti. Era chiaro che l’obiettivo della federazione di farlo rientrare da face stra tifato è andato alle ortiche, per questi motivi nonostante la vittoria non si può proprio mettere tra quelli che traggono gran benefici dall’evento.
Il vero vincitore. Non c’è alcun dubbio che Roman Reigns abbia mantenuto le attese riposte su di lui per la rissa reale. Si mormorava dell’abbattimento del record di eliminazioni Kane e così è stato, il tutto condito dall’essere l’ultimo eliminato. Al di là di Batista è stato comunque giustissimo non farlo vincere: in match a squadre o nella Rumble si riescono a mascherare alcuni attuali limiti che si sono visti nei rari incontri singoli che ha avuto, mandarlo ora nel main event di Wrestlemania rischiava di bruciarlo. Sta avendo un grande push che lo porterà quasi sicuramente a diventare campione del mondo, ma meglio che avvenga più in là. Non è ancora quel tipo di wrestler su cui puntare ad occhi chiusi, non si deve mandarlo allo sbaraglio.
Il deluso. Il partente CM Punk cosa ha ricevuto dalla Rumble? Da una parte potremmo osservare che è stato l’uomo che è rimasto più a lungo sul ring, d’altra parte questa statistica temporale mette in risalto il basso numero di eliminazioni (3). La sua eliminazione era del tutto coerente con la storyline in cui era immerso, non gli faceva alcun male. Si potrebbe dire che dalla rissa reale ne esca così come è entrato, una prestazione senza particolari alti e bassi con un’uscita indolore. Troppo poco per chi aveva in testa un solo obiettivo che tutti conosciamo bene.
Più pepe grazie. Che dire di Sheamus? Rientro dopo mesi e mesi e terzo posto nella rissa. Grandioso no? No. Il turn face e in generale la sua gestione pre infortunio ha fatto sì che la sua assenza durata mezzo anno sia passata quasi inosservata. Come risultato a parte i pochi secondi successivi alla sua theme song il pubblico non se lo è filato molto e questo è un pessimo segnale per un upper carder/main eventer al rientro. Un personaggio come il suo urge se non di un turn heel almeno una rinfrescata al personaggio divenuto insipido. Ha look, fisico e stile in ring per far bene, ma serve dare un’impronta forte che lo distingua dagli altri face della compagnia, se non farlo tornare tra i cattivi.
Chi altro sale? Il brutto di questa Rumble è che degli altri partecipanti nessuno ne esce particolarmente bene. Gli altri due dello Shield non hanno fatto male ma impallidiscono rispetto alla prestazione del compagno, i due della Wyatt Family non si sono distinti particolarmente, Kofi solo per il bel gesto acrobatico, Ziggler ha avuto un commovente tifo a cui non ha avuto seguito una gloriosa prestazione, Cesaro ha avuto il suo momento ma fine a se stesso, i Rhodes Dynasty oltre a perdere i titoli hanno ottenuto appena un’eliminazione a testa (di cui una tra fratelli), Del Rio ufficialmente carne da macello di Batista e le altre prestazioni non meritano di veder continuare questa mia analisi (in particolare quella del povero Sandow).
Presenze a sorpresa. Se qualcuno sperava in Jericho come l’anno scorso sarà rimasto deluso. In questa Rumble c’è stato l’esordio di Alexander Rusev: remesso che non l’ho seguito a NXT, non mi è sembrato tanto male pur essendo un big man, peccato la gimmick sovietica sia proprio trita e ritrita, le gimmick nazionali nel 2014 non hanno più ragione di esistere. Abbiamo avuto anche Nash con cui per forza di cose non si è potuto replicare l’entusiasmo del 2011, peccato non ci sia stata coerenza con il passato e non sia andato contro Punk, avrebbe avuto senso in ottica di Triple H che manda i suoi amici contro l’odiato ribelle. Abbiamo poi avuto il simpatico cameo di JBL di cui comunque avrei gradito una clothesline from hell, oltre a quello indolore di Torito che non mi sento di criticare avendo dato un po’ di leggerezza in un momento statico della rissa. Di Sheamus abbiamo già detto.
Riassumendo questa è una Rumble su cui esprimo un giudizio negativo e non lo faccio come molti sull’onda della polemica per il vincitore e per la mancata presenza di Bryan. E’ stata una Rumble in cui i rientri a sorpresa di leggende sapevano di già visto (Nash) o comunque si è trattato di volti non nuovi (JBL). Sarebbero positive le evoluzioni nei rapporti tra i fratelli Rhodes e lo Shield, peccato che nella puntata di Raw successiva queste cose non siano state prese minimamente in considerazione. E’ stata una Rumble in cui il vincitore ne esce male e a parte Rollins nessuno si può dire che ne esca rafforzato, inoltre non ci sono state rivalità la cui scintilla è scoccata nella contesa, l’unica scelta coerente con Punk e Kane è stata annullata per motivi di forza maggiore. Non che le Rumble degli ultimi anni siano state d’altro livello, ma non è certo questa una rissa reale da promuovere.
E voi cosa ne pensate? Reigns a parte c’è qualcuno che esce alla grande dalla rissa reale? La prestazione di Punk come la valutate? Sheamus vi è piaciutoS peravate in qualche rientro a sorpresa più emozionante? Fatemi sapere chi e cosa più vi è piaciuto e più vi ha deluso della Royal Rumble 2014!
Sergedge – EH4L