John Morrison fa parte dell’ultima ondata di licenziamenti operati dalla WWE, si è concluso un po’ a sorpresa il suo secondo stint in WWE, condito dalla vittoria dei titoli di coppia e senza mostrare a pieno il suo talento essendo spesso relegato nel comedy assieme a The Miz, ruolo che ha comunque svolto egregiamente. A commentare il suo licenziamento ci aveva pensato subito la moglie Taya Valkyrie, anche lei licenziata poche settimane prima, la quale aveva sparato a zero sulla WWE. Adesso Johnny Drip Drip ha rotto il silenzio con un bel video su Instagram.

“Mi aspettavo un ‘buona fortuna’ da Laurinaitis”

Questo il contenuto del video: “Aquaholics, JoMosapiens, Johntourage, Slamtonians, voglio che sappiate quanto io vi sia grato per il supporto che mi avete dato in questo periodo in WWE. Voglio anche confermarvi che ho ricevuto la telefonata da John Laurinaitis in cui mi ha informato che i miei servizi come talento non erano più richiesti dalla WWE. Non ho neanche avuto un ‘buona fortuna per i tuoi impegni futuri’, cavolo, se mi mandi via fallo almeno con la tua frase tipica, no? Non so se è un qualcosa che attrae le persone verso il business, o è qualcosa che capita a chi ci è stato per parecchio tempo, ma la mia mente torna indietro ai momenti in cui ho fatto esaltare i fan, anche a mie spese. L’intera idea di fare una brutta figura per far fare bella figura a qualcun altro è una cosa strana. Ma per me, è una parte così importante di quello che faccio anche se è un concetto estraneo a così tante persone.”

“Sono tornato alle origini”

“Ho parlato con persone che non vedevo da 10 anni, avuto la possibilità di rincontrare vecchi amici e di farne di nuovi, ho potuto lavorare con le migliori persone della produzione che ci sono nel business, con alcuni dei migliori wrestler professionisti, è stato tutto così nostalgico. Mi ha riportato indietro a come mi sentivo quando ero nuovo nel business. Ero sempre così nervoso, volevo fare solamente tutto bene, quindi facevo cose come arrivare all’arena sempre molto presto, cosa che in realtà aumentava solo il mio nervosismo. Ma c’è stata una volta in particolare, ricordo che stavo lì nel ring, prima che si aprissero le porte, guardando gli spalti vuoti e pensavo ‘tra un paio d’ore questo posto sarà pieno, in ognuno di quei posti vuoti ci sarà una persona che mi fisserà e si aspetterà che io faccia qualcosa, devo migliorare in quello che faccio’.”

“Quando finisce un capitolo, ne inizia un altro”

“Credo che la cosa più importante che ho imparato nel mio primo periodo in WWE è che la gente non viene a vederti fare qualcosa sul ring, viene per le storie, noi raccontiamo delle storie. Ora, io sono uno storyteller che è molto orgoglioso di saper fare i salti mortali, i trucchi, i calci, di agitare i capelli, ma sono solo strumenti. Le mosse, le corde, il microfono, il ring, sono tutti strumenti usati da chi pratica l’arte del wrestling professionale, per raccontare storie e la cosa meravigliosa di essere uno storyteller è che quando finisce un capitolo, ne inizia subito un altro!”