Alle volte, quando rivedo la storia della WCW per poi potervela raccontare, mi rendo conto dei pesanti danni che una compagnia di wrestling può fare verso i propri atleti. Ancora oggi ci lamentiamo del fatto che alcuni ragazzi non abbiano lo spazio giusto, le lodi che meritano. Ma dovete pensare ad una federazione che nel 1999 aveva a libro paga 200 wrestler, il 60% dei quali stava a casa o si faceva vedere sporadicamente negli house show.

Poi c’era Curt Hennig. Penso lo conosciate tutti il buon Mr. Perfect, ha segnato i ricordi di molti tra coloro che sono nati tra gli anni ’80 e i primi anni ’90. Atleta molto caratteristico, dalle ottime conoscenze di lotta, a tal punto da poter variare a seconda degli avversari. Triple H, per dirne uno, è cresciuto grazie a lui. Ma nel 1999 era già in una fase fortemente calante della sua carriera. Bischoff non sapeva dove metterlo, vista la mole di nomi posseduti dal roster. A volte nella NWO, a volte da solo, talvolta spariva, altre volte tornava. Pensa che nel giro di due settimane entra ed esce dal gruppo di Hogan un po’ senza motivo.

Però in quel periodo Hennig è in feud con i Four Horsemen. Così la brillante idea è quella di inserirlo in un’altra stable dal forte sapore sudista e razzista. Nascono i West Texas Rednecks, un gruppo di “bifolchi” che suonano country e che feudano (da heel) contro alcuni gruppi musicali o gruppi di wrestler che hanno a che fare con la musica. Al suo fianco ci sono Barry Windham, Kendall Windham e Bobby Duncum Jr. La loro presenza serve per coprire la zona del midcarding e prendersi un po’ di notorietà tra i tag team. Come a dire che non si butta via niente, chiunque è il benvenuto in una categoria.

Il gruppo dura tre mesi. Hennig e Barry Windham stavano in coppia già dall’inizio dell’anno, dunque la durata si allunga a sei mesi. In quel lasso di tempo vincono una volta il titolo di coppia, lo detengono appena un mese. La seconda volta sono i fratelli Windham a vincere, ma anche lì la gioia dura poco. Creano una canzone dal discreto successo chiamata “Rap is crap” e feudano prima con gli Harlem Heat e poi con i Filthy Animals. Nel finale del loro percorso si trovano davanti i Revolution (Malenko, Douglas, Saturn, Benoit) e anche lì vanno a perdere.

In agosto i Rednecks si sciolgono. La motivazione ufficiale era che non fosse possibile mantenerli da heel, perché ogni qual volta andassero nel sud degli Stati Uniti, veniva tifati. Allora via, dimenticati. In realtà, a parte Hennig, gli altri del gruppo non fecero presa per davvero. Erano troppo anni ’80 per riuscire ad emergere in un contesto così chiuso. Per l’ex Mr. Perfect ci sarà ancora modo di rendersi utile negli show, ma quella sarà in effetti l’ultima vera esperienza in cui verrà ricordato.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.