Si conclude con questo nuovo episodio la carrellata di racconti riguardanti la WCW. Spero vi sia piaciuta questa rubrica che, se vi dovesse interessare, potrebbe poi ritornare. Abbiamo fatto un viaggio a ritroso, dall’ultima puntata di Nitro alla prima, dal 2001 al 1995, in una corsa appassionante per capire cosa sia andato e non sia andato di un progetto decisamente interessante e di grandissimo livello. Che ha fatto tremare la WWF dei tempi, l’ha messa sotto e ha creato una delle ere più belle della storia di questo sport-spettacolo.
Il primo Monday Nitro andò in scena il 4 settembre 1995 dal Mall Of America di Minneapolis. C’era un discreto interesse attorno anche perché per la prima volta una compagnia che non fosse la WWF si affacciava nella tv che contava. Eric Bischoff, fautore di un fatto ad oggi rivoluzionario, mise dentro quell’ora il carico da novanta. Questo perché doveva dimostrare che rispetto a Raw, qui c’era dell’altro wrestling, decisamente diverso. Dunque via libera coi pesi leggeri (Brian Pillman Jr e Jushin Thunder Liger), avanzata con i nomi storici del periodo NWA (Ric Flair e Sting), conclusione con due profili noti anche ai fan dell’altra parte (Hulk Hogan e Bubba Rogers). Successero però alcune cose molto interessanti.
A metà puntata arrivò Lex Luger, che fino al giorno prima aveva lottato per la WWF ed aveva con Vince McMahon un accordo verbale per il rinnovo del contratto. Invece si mise un grosso cappello, si mimetizzò un po’ e si presentò nella location dello show, shockando un po’ tutti. La sua presenza arrivò poco prima del match tra Sting e Flair valevole per il titolo americano che, insieme, segnava la presenza nel midcarding di due icone del wrestling di quei tempi e degli anni a venire. Entrambi capirono che stare in quella posizione della card in favore di Hogan e Savage sarebbe stato il “best for business” di quel momento.
E se Hogan decise il suo sfidante di quella sera, ovvero l’ex Big Boss Man, Bischoff arrivò all’appuntamento decisamente scettico. Nonostante avesse avuto l’idea e avesse spinto tantissimo per la messa in onda, il dirigente e booker aveva dato a Nitro una prospettiva di vita di due anni. Conclusi questi, il programma sarebbe stato chiuso se non avesse dato numeri soddisfacenti. Pur credendo nel proprio lavoro, non credeva che Raw fosse scalfibile. Quando il successo arrivò, sorprese pure lui. A dire che la prima idea era che Nitro iniziasse appena sarebbe finito l’episodio della WWF: probabilmente per vedere la sfida del lunedì sera avremmo dovuto attendere qualcosa qualche anno. E invece andò bene così.