Dustin Rhodes decise di smarcarsi dal suo dover rappresentare un personaggio e passò alla WCW. Era il finale del 1999, Vince Russo lo propose a Nitro come “Seven” ma l’intento era quello di garantire un passaggio da, appunto, un personaggio a se stesso. In pochi mesi il figlio di Dusty si fa largo, feuda con Hogan e Jarrett, ha a che fare con Terry Funk. Finché Russo e Bischoff non decidono di metterlo in panchina ad aprile inscenando un licenziamento in diretta tv.
Nel gennaio del 2001, Ric Flair ha creato i Magnificent Seven e dalla sua posizione di CEO difende a spada tratta il campione Scott Steiner. Nel suo delirio di onnipotenza annuncia che la WCW ha messo sotto contratto il wrestler più caldo del momento, un vero e proprio top player. E’ una notizia straordinaria dopo mesi di tanta fatica, soprattutto perché dà l’impressione che abbia di nuovo acceso la fiammella dell’interesse sia dei fan che degli atleti. Ci si attende quindi un nome enorme, dopo che era stato fatto tornare Road Warrior Animal. Lo consente anche il momento storico: serve una stella dopo che il roster ha dovuto rinunciare via via ad Hulk Hogan, Sting, Goldberg, Sid Vicious, Randy Savage e Curt Henning.
Quando Ric Flair presenta Dustin Rhodes, il pubblico rimane per certi versi impassibile. Non è strano, se contate che era sempre stato conosciuto come Goldust e che era fuori dalle scene da 8 mesi. Non solo: non è strano se si conta che il pubblico stava aspettando un top player, non un ex midcarder che sarebbe rimasto tale. Si presenta come “The American Nightmare”, sembra vacillare davanti all’offerta di Flair ma poi decide di stare tra i face e iniziare un feud con lo stesso Nature Boy e Jeff Jarrett. Per permettergli di avere le arene dalla sua parte viene richiamato suo padre Dusty, e la storyline va avanti fino alla fine della WCW tra il comedy e il ridicolo.
Alla fine questo flop ha inciso su Dustin, che non ha mai avuto la faccia giusta per essere un campione come il padre. Si è tolto qualche soddisfazione, ma il feud si rivela così mal scritto che nessuno ne beneficia. Il risultato sarà quello di firmare nuovamente con la WWF e tornare nel gennaio del 2002 ancora come Goldust.