Il wrestling in Italia ha subìto negli scorsi mesi una trasformazione: da semplice panorama diviso tra show di buona fattura (ICW) e parecchie gestioni di dubbio gusto, a movimento che lotta per uscire dal suo recinto. L'ASCA è una di quelle promotion: sta dando al settore un ottimo impulso indy e si ripeterà il 7 marzo con Kick 'Em All.

Premetto che mai mi sarei aspettato di avere MATTEO DI FINA su Zona Wrestling ma è il segno di un salto promozionale da sito a sito che questa promotion permette. Matteo, oltre che ottimo e acceso editorialista è anche l'arbitro "regular" dell'ASCA, dovendo far i conti con atleti del calibro di Trent Seven, Tommy End e Dave Mastiff. E soprattutto con momenti inaspettati come il vertical suplex subìto da Great Requiem nel corso del match hardcore che quest'ultimo ha sostenuto contro Fernandez durante "Happy Birthday to Us".

Matteo così ci spiegherà cosa vuol dire fare l'arbitro di una federazione in crescita che il 7 marzo tornerà in scena all'ASCA Dome di Almenno San Bartolomeo (via Piusano, 2) con lo show KICK 'EM ALL (le info sul sito ufficiale della promotion), con tanto di main event storico – Iceman vs Kyo Kazama – e il ritorno di Trent Seven e Charlie Kid contro rispettivamente OGM e Lupo.

Nella vita di tutti i giorni sei un giornalista. Hai fatto il commentatore per l'ASCA e la AWL. Come si arriva a fare l'arbitro?
La mia carriera da arbitro si potrebbe dire che è nata in maniera casuale: per Ready To Start ero anche uno dei finanziatori dell’evento, avevamo chiamato tutti i wrestler e abbiamo avuto un piccolo, quasi microscopico problema: non avevamo l’arbitro; quello che avevamo chiamato non poteva venire per alcuni problemi personali. Visto che ho un ego smisurato e avevo una gran voglia di apparire mi sono detto “Ehi, perché non ci provo io?” (ride.., nda). Visto che volevo contribuire allo show e, soprattutto, volevo “vivere” le emozioni del quadrato mi sono proposto. Non ti nego che il giorno prima dello show avevo una paura colossale: era il primo evento che arbitravo, poteva succedere di tutto, potevo rovinare i match con dei miei errori…insomma, la solita ansia da novellino (cheeeeeeee ho ancora quando salgo sul ring eh) però, in fin dei conti è andata tutto bene. Ho capito che mi piaceva, che FORSE avrei potuto avere una “carriera” come arbitro e ho deciso di continuare. Dicono che me la cavo…

Molti pensano che per fare l'arbitro non serva fare nessuna preparazione. E' davvero così? Come è stata la tua prima volta?
Beh, vi sembrerà strano ma un briciolo di preparazione fisica ci vuole: devi avere un po’ di resistenza e soprattutto buoni polmoni per correre a destra e a sinistra sul quadrato. Credo che, dopo le mie esperienze, si deve avere, soprattutto, grandi doti mentali: nel meeting tra gli atleti che preparano il match in tutte le sue fasi, devi stare attento a quello che dicono, imparare lo script come se lo stessi scrivendo tu. Se si dimenticano qualcosa, se è il momento di chiudere la contesa e gli atleti non se ne rendono conto, è l’arbitro che deve andare lì e suggerirglielo. Dopo averlo vissuto di prima persona posso dire che fare l’arbitro non è uno scherzo: non devi solo fare i conteggi o rimproverare gli atleti; devi stare attento a tutto. Il mio primo match? Il primo match arbitrato è stato l'Ultimate Challenge tra Kyo Kazama e Damian Dunne, ed è stato elettrizzante! Poi, nell’ultimo show ASCA, Happy Birthday to Us, ho avuto la fortuna di essere istruito e guidato passo passo da uno dei migliori arbitri Italiani, il Bonner, e lì ho acquisito molte preziose lezioni che mi sono state utili. Credo che comunque, dopo la mia breve carriera, ho capito che una delle cose fondamentali in questa disciplina è il rispetto: bisogna avere rispetto per il ring, per gli atleti, per i booker e anche (e soprattutto) per il pubblico

Dave Mastiff disse alla fine di Ready to Start che non aveva mai incontrato un arbitro con così tanto carattere. Cosa hai dovuto sfoderare per avere il rispetto di uno dei wrestler più acclamati in Europa?
Nella vita di tutti i giorni, sono un ragazzo normale, che ama scherzare (soprattutto sclerare), dalla battuta facile ma, soprattutto, una persona tranquilla. Sul ring è un’altra cosa: anche io interpreto la mia gimmick dell’uomo duro, di quello che deve far rispettare la legge…. perchè sul quadrato IO sono la legge (quanto sognavo di dirlo, non puoi nemmeno immaginarlo). Sarà stata l’adrenalina o, contemporaneamente, una strana voglia di masochismo cresciuta dentro di me ma, dopo l’ennesima scorrettezza, l’ho cazziato pesantemente. Prima volta, si rivolge verso di me a muso duro credendo di intimorirmi… non indietreggio, ANZI: gli rispondo ancora più duramente! Tra me e me ho pensato “ci lascio le penne, ma almeno da eroe”. Da lì ad ogni scorrettezza e, appena alzavo leggermente la voce, lasciava la presa con tanto di scuse. A fine match, mi disse una delle frasi che mi ha colpito e, soprattutto, mi ha fatto capire che forse posso continuare a fare l’arbitro: “ottimo lavoro, non credo di aver mai visto un arbitro con così tanta personalità”. Credo che sia stato uno dei momenti più belli della mia, breve carriera.

Quando vidi il match tra End e Devil ho notato che sembravo più un fan catapultato sul ring che un arbitro. Si vede che ti piaceva avere l'azione a palmo di naso. Ad Happy Birthday il passo avanti invece è stato più professionale. Com'è stare davanti ad autentici campioni? Cosa impari da loro sul ring e fuori dal ring? Alla fine sei parecchio privilegiato..
End vs Devil lo reputo il mio peggior match da arbitro, sinceramente. Tanto nervosismo mio, causato anche da molti fattori precedenti al match (e non solo) e posso ammettere che ho seriamente cannato. Non pensiate che dietro l’arbitro non ci sia pressione, anzi! Ironicamente, parlando, con Devil, negli spogliatoi, gli dissi questo: “facciamo così, screw job old style..lo chiudi in una cross face, dico che End ha ceduto e ce ne scappiamo con il titolo wXw”. Era anche per stemperare un po il clima di tensione. Poi molti errori miei di posizione, mi sono pure preso un cazziatone epico da End durante la contesa, insomma.. di male in peggio. End comunque si dimostrò un grande atleta e un gran signore, visto che dopo il match, quando gli domandai scusa, mi disse di non preoccuparmi e che dovevo solo migliorare. A HBU è stato differente: ho acquisito un po di esperienza, adesso so che sul quadrato sono “il signor Matteo Di Fina, arbitro dell’ASCA” e basta. Devo però essere sincero: i ragazzi che lavorano nel wrestling sono veramente grandi. Ti fanno sentire a tuo agio, dialoghi, discutete sul match e sulle sue varie fasi..insomma, si instaura un rapporto professionale che ha quasi dell’incredibile. Siamo tutti un unico ingranaggio per far divertire il pubblico quindi dobbiamo trovare la giusta chimica per lavorare…oh e non sai quanto è bello usare la prima persona plurale. Dentro gli spogliatoi non c’è un “io sono tizio e sono più famoso di te”. Sono tutti uguali, tutti atleti professionisti che vogliono divertire ed entusiasmare il pubblico. Quando si esce e si sale sul quadrato si entra nella gimmick..quando il match finisce e si torna nello spogliatoio amici come prima…è una cosa che mi rendo conto di essere fortunato nel vivere ad ogni show.

Sei privilegiato sì ma ci sono anche momenti duri, come il suplex subìto da Requiem all'ultimo show. Come è stato ricevere una mossa che seppur semplice non è facile da ricevere? Come hai vissuto il resto del match e il tuo rapporto con gli atleti visto che si trattava di un match hardcore?
Com’è stato… Semplicemente epico. Dico solo che Requiem e Fernandez sono stati veramente dei grandi professionisti. Poi mettici pure che io AMO i match senza squalifiche che, di per sé, sono quelli più facili per l’arbitro: devi solo contare e basta… quindi alla fine, se vuoi proprio la verità, mi sono divertito. Però se Requiem cercherà di toccarmi un’altra volta e di utilizzare il mio “dolce peso” come arma… altro che squalifica.. gli arriva il Daspo!!

Ho letto che "qualcuno" ritiene gli atleti italiani come semplici atleti amatoriali. Non solo rivolto a quelli dell'Asca ma anche a quelli della ICW. Parlando come fan e non solo come membro di una promotion, pensi sia davvero così?
No, assolutamente no! MA (ed è, sfortunatamente troppo grande questo MA) non per tutti vale questa risposta. Sfortunatamente, in Italia, c’è gente che sale sul ring senza nemmeno sapere le basi e sono proprio questi che fanno perdere la fiducia e la credibilità in chi, al contrario loro, si allena duramente per salire sul quadrato. Gente che pesa il triplo di me (e ce ne vuole) e che non può essere eliminata da una battle royal perché è troppo pesante e perché la sua mobilità è strettamente ridotta a 25 passi. O ancora, gentaglia che si crede “il nuovo messia”, ma che sul ring rischia di spaccarsi il naso con una russian leg sweep (che, per chi non lo sapesse, si cade di schiena). Insomma, purtroppo il wrestling Italiano non ha molta popolarità proprio a causa di questi grandissimi imbecilli che, per imitare quello che vedono in tv, non fanno altro che sputtanare tutto il duro lavoro di quelle federazioni che vogliono portare avanti il wrestling. Un VERO esempio di atleta a tutto tondo lo abbiamo in casa ASCA ed è Iceman. Potrebbe affrontare CHIUNQUE sul quadrato, ha saputo tenere testa a uno come Tommy End nella seconda edizione della Super 8 Cup, quel Tommy End che ha firmato con la Evolve e che viene considerato il miglior wrestler europeo, oppure ha affrontato ad armi pari uno come Jack Gallagher…gente che l’Europa, il Giappone e l’America se le sono girate e che hanno combattuto sui migliori ring del mondo..eppure lui ha saputo non solo tenergli testa ma dargli filo da torcere…un motivo ci sarà non credi? Bisogna avere fiducia e credere nel progetto “wrestling italiano”…si può fare molto e si può fare veramente tanto con i prospetti che abbiamo.

Credi che in italia si possa proporre con successo un tipo di promotion come l'ASCA che non cerca di scimmiottare le major americane ma solo riportare qui il meglio dell'indy wrestling mondiale?
Beh, è il motivo principale per il quale ho sposato il progetto ASCA. Credo che il fatto che la federazione sia guidata da gente che conosce e soprattutto ne mangia di wrestling, rende tutto questo progetto molto affascinante. Una parte di Italiani che segue il wrestling non guarda solo la WWE e noi siamo l’alternativa alle “solite cose” trite e ritrite che si vedono in giro. Diciamo che cerchiamo di conquistare tutti i palati, incuriosendo e soprattutto facendo aprire gli occhi al pubblico italiano. Credo che anche solo questa piccola cosa permetta al tifoso di vivere al meglio l’esperienza di uno show e, soprattutto, di poter tornare a casa soddisfatto e contento di quello che ha vissuto. Ovviamente è un progetto che si evolverà con il tempo.. ma abbiamo pazienza e sono certo che un giorno, guardandoci indietro, potremmo dire con soddisfazione che tutti questi sforzi ne sono valsi la pena

Qual è il tuo rapporto col Bonner? Cosa ti ha insegnato e cosa hai rubato al suo modo di arbitrare?
Direi molto molto buono! Credo che la sua lezione prima di HTU ha cambiato nettamente il mio modo di arbitrare. Insomma, è uno dei migliori della nostra penisola, come si fa a non apprendere da una persona come lui? Credo che in 24 anni di vita, quella con il Bonner è stata la lezione più bella che io abbia mai seguito. Mi ha istruito passo passo su tutti gli aspetti del match, di come deve interagire l’arbitro e di tutti quei piccoli dettagli a cui, agli inizi, non avevo fatto nemmeno tanto caso. A chi volesse diventare arbitro, io gli consiglierei di fare delle lezioni con lui, da lì in poi si che hai una preparazione buona da poter salire sul quadrato.

Se dovessi arbitrare un match indy per eccellenza, chi vorresti avere sul quadrato?
Direi un Zack Sabre Jr. vs Chris Hero (per quanto questo match c’è già stato in passato) che sono due wrestler che mi piacciono tantissimo Se parliamo di federazioni dove arbitrare, c’è da dire che sono un amante dei match comedy! Amo profondamente la Chikara dove l’arbitro ha anche un suo ruolo divertente quindi, mi piacerebbe tanto salire sul quel ring.

La card di Kick Em All è bella corposa. Secondo te quale sarà il match che darà maggiori difficoltà per la gestione e magari la lunghezza?
Finchè non sono 3 vs 3 sono tranquillo. A parte gli scherzi, è una card di tutto rispetto che può veramente regalare tante sorprese. Un match difficile da gestire sarà sicuramente il match di coppia tra Extreme Panther & Requiem contro Veleno & Fernandez, visto che quest’ultimi hanno il dente avvelenato per quello successo a HTU. Ma anche il match tra Doblone e Excellent non sarà da meno, visto che entrambi si giocano un posto nella prossima edizione della Super 8 cup. Credo che comunque il match che sarà veramente duro e senza esclusioni di colpi sarà quello tra Kyo Kazama e Ice Man: è il capitolo finale di una lunga rivalità…credo che quello sarà un match veramente difficile da gestire visto la voglia di vincere di entrambi…e non ti nego che spero che la dirigenza ASCA mi dia l’onore di arbitrare questo match.

Andrea, Michele e Silvio sono le tre teste pensanti dell'ASCA: dammi una definizione per loro. Inoltre dacci dei buoni motivi per partecipare all'evento

Andrea: l’uomo dalle mille e 1 idee; Michele: Il cazzaro genialmente modificato; Silvio: il mio santo protettore. Tutti e 3 più “altri tre”: la mia seconda famiglia

Beh ci sono tanti motivi: 1 ci sono io (cioè va, mi pare un buon motivo solo solo questo) 2 Vivrete sulla vostra pelle un vero show di wrestling 3 Seven, Doblone, Charlie Kid, Ice Man, Kazama…oh ma volete altri nomi ancora per convincervi? 3 Cioè uno show con dei match del genere ha bisogno pure che un arbitro vi dia dei motivi per venire? La card parla da sola quindi il 7 marzo, invece di arricciarvi i peli del naso o asciugare i capelli ai pelati, venite ad Almenno San Bartolomeo per Kick’Em All!

 

La card dell'evento è quella che vedete di seguito. Per tutte le news seguite la sezione "Italia" e gli splendidi blog curati da Taigerman su Zona Wrestling.

ASCA KICK 'EM ALL CARD:

Charlie Kid vs Lupo
Mr. Excellent vs Doblone (Road to Super 8 Cup III Match)
Maschera D’Argento vs Shock
Extreme Panther  & The Great Requiem vs Veleno & Enrico Fernandez
Trent Seven vs OGM
Iceman vs Kyo Kazama

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.