Ci sono idee buone, idee cattive ed idee innocue. Separare Rusev da Lana a quale di queste tre categorie appartiene secondo voi? Più in pericolo di uno spettatore quando piovono portiere di Cadillac, ecco a voi l’editoriale odierno.

Martedì sera, torno dall’ufficio e mi sparo una sana dose di wrestling americano, in quanto uomo rude, virile e barbuto. Mi tolgo la camicia che a causa dell’afa rimane attaccata all’epidermide stile figurina panini, stappo una birra gelata con i denti sfidando la congestione e mi gusto Raw: una bella puntata tutto sommato.

 Qualche filler, è vero, ma anche un angle della madonna (Brock-rompe-cose potrebbe essere il programma di maggior successo del Network) ed un main event di quelli importanti, con un minutaggio assolutamente elevatissimo (uno dei match più lunghi di sempre mi sa) e due performer eccellenti. A questo aggiungiamo un promo da babyface di Heyman che pur non cambiando assolutamente la sua delivery adesso riesce ad essere decisamente più “fan friendly” con il suo celebre vernacolo (da notare l’immediato recupero del pubblico di Chicago dopo i boo ricevuti quando ha menzionato la fine della streak), un tentato omicidio di un fan da parte di Lesnar ed otteniamo una puntata godibile, in grado di creare abbastanza hype in vista almeno di due dei match previsti per Battleground. Reigns è impegnato nel diciassettesimo match settimanale contro Sheamus ed a fare la figura del tordo contro il celebrale Bray, Ambrose è stato attirato dal canto delle sirene del midcarding un po’ come Ulisse e poi…poi il mio sguardo si posa su Rusev, e mi scappa una riflessione.

Quanto male sta facendo questa storyline a tutti i performer coinvolti. Tranne che a Summer Rae, ma della bionda con le gambe da fata e le orecchie da elfo non frega poi tanto a nessuno. Rusev è un ottimo performer, intendiamoci, e sta facendo davvero l’impossibile per trarre da questa faida incresciosa almeno un minimo di lati positivi: alterna fasi da comedy puro a momenti seri, come l’attacco a Ziggler, con convinzione, non uscendo mai dal suo personaggio e cercando sempre di dare il massimo. Nel suo caso il problema non è dunque la performance ma ciò in cui è stato calato il suo character: queste storyline con intrighi amorosi, gelosie e siparietti vari sanno di midcard come poco altro, e Rusev ha tutte le potenzialità per poter ambire ad uno spot più alto nella card, o almeno a storyline maggiormente attagliate al suo personaggio di heel distruttore. La faida con Cena, nella sua prima fase, è un lontanissimo ricordo.

Ciò che più mi infastidisce è la totale mancanza di alchimia tra Lana e Dolph, oltre che la penosa interpretazione dei due performer coinvolti. Lana da heel era over. Cerchiamo di entrare nella mente di Vince, uno che fino a pochissimo tempo fa aveva un concetto di divas molto più vicino alla Salaria che ad un ring di wrestling: “Lana è over. Perché lo è? Perché ha un look da visione mistica. Cosa potrei fare per massimizzare questo suo essere over? Ci sono! Snaturarla al punto di tirar via quell’aria austera, misteriosa ed inarrivabile che ha contribuito ad accrescere il suo fascino quasi quanto il suo divino didietro. La inserirò in una faida con uno che piace alla gente ed a cui non ho nulla di meglio da far fare, tipo Dolph, in modo da non infastidire il pubblico ed infine le farò fare promo su quanto le piace leggere libri ed essere trattata come un essere umano! Sono un genio!”

Parafrasando in modo ironico, credo che più o meno il processo mentale sia stato molto vicino a quello appena descritto. Lana non è andata over per il suo look, o meglio non solo. L’essere una dominatrice perfida, cattiva, inarrivabile, inevitabilmente ha accresciuto la “fame” del suo character in quella frangia maschile che, di fatto, costituisce la maggior parte del pubblico pagante. Renderla più accessibile, umana, tenera, le ha fatto perdere quell’aria quasi mistica che aveva prima di questo becero turn. Le divas, in WWE, furono introdotte per vendere un unico concetto allo spettatore pagante: il sesso.

Quando gira troppo testosterone come in partite di football, in un ring di wrestling o in un ottagono, c’è sempre quella gradevole parentesi rosa composta da ballerine succinte, divas o cartelloni segna round viventi con forme da urlo. E’ parte di quella tradizione maschile, ed a tratti maschilista, che ha sempre contraddistinto questo tipo di sport intrattenimento, perché di “appeal” con quella frangia maschile tra i 14 ed i 40 anni geneticamente infoiati. Di recente, grazie al cielo, grazie alle Ronda Rousey del mondo, delle Lita, delle Beth Phoenix, delle Natalya, questa concezione sta pian piano cambiando, si sta evolvendo…eppure il concetto di vendita di quella componente sexy rimane, sia nel look delle atlete coinvolte (se Rousey non fosse stata una bella ragazza non avrebbe avuto questo successo) che in quel messaggio sotteso non ancora cancellato del tutto. Il PG, in tal caso, da un lato è stato d’aiuto per un grosso passo in avanti volto ad allontanarsi da quel cattivo gusto quasi tradizionale nel pro wrestling, e dall’altro ha reso molto più complicato il trasmettere quel messaggio “sexy” così caro alla vecchia dirigenza.

Lana stava riuscendo, in un’epoca PG colma di restrizioni, a vendere proprio quell’intangibile componente feromonica: lo testimonia il fatto il suo vecchio character non era over non tra ragazzini e massaie, ma tra maschioni sudati che alternano “Cena Sucks!” a “We want Lana!”. Vince, consapevole della particolarità di questa nuova, e nel contempo vecchia, possibilità ha deciso di adeguare ai tempi un concetto che stava già funzionando di suo in modo organico, senza artifizi o storyline di contorno. Attualmente Lana sembra un pesce fuor d’acqua, e salvo il momento in cui uscirà per questo match 2 vs 2 in un attire da infarto, questa storyline non avrà fatto niente di buono ne per il suo character, ne per quello di Rusev e ne tantomeno per quello di Dolph, artificiale e fuori luogo in questa sua quasi imbarazzante parentesi da latin lover da commedia americana.

Ps: i mutandoni indossati da Lana nei suoi catfight sono il prezzo da pagare per questo PG così croce e delizia…lontani sono i tempi in cui Melina indossava lo spago del provolone auricchio al posto della biancheria intima.

Danilo