Mercoledì scorso sono venuto a voi con un editoriale che parlava di ciò che un titolo del mondo rappresenta e di come questo, nel mondo del Wrestling, viene stabilito tale. Ho anche accennato a ciò che il Pro Wrestling Illustrated considera “mondiale”, parlando dell’era pre National Wrestling Alliance, periodo oscuro per le poche informazioni che abbiamo, ma che comunque ha dei lati interessanti e ci può far capire che cosa ha portato a ciò che oggi, in parecchie compagnie e con parecchie sfaccettature, è una cintura di campione del mondo.
Erano i tempi dei carnevali, il tempo del circo itinerante. Erano i tempi verdi del ventesimo secolo e quella che si stava trasformando velocemente in una disciplina, dopo essere passata per gli uomini incredibilmente forti e per i bruti picchiatori selvaggi, si chiamava Catch Wrestling. Adesso la propria forza non veniva più misurata con catene truccate o con “pesanti” pietre finte, bensì in un confronto uomo a uomo, precostituito, si, ma pur sempre un confronto uomo a uomo che metteva di fronte adesso non soltanto l’animo umano contro un obbiettivo, ma due animi umani uno contro l’altro. E questo beh, questo ha fatto la differenza.
La differenza sta nel fatto che l’orgoglio verso un oggetto non esiste, l’orgoglio verso un avversario si. Quindi comincia a sentirsi la voglia di premiare i migliori e già da quei primissimi istanti, in uno spettacolo precostituito, in un ambiente nel quale ciò che conta è il guadagno, i migliori sono quelli che vendono di più.
Nasce il 4 maggio del 1905 a New York City, New York, il primissimo World Heavyweight Wrestling Title. Il primo campione riconosciuto è George Hackenschmidt, che sconfigge dopo un Match ostico Tom Jenkins. Il buon George però, non diventa campione semplicemente per avere vinto un Match, alle spalle, infatti, aveva diversi tornei vinti in Europa, il titolo europeo di lotta greco romana e soprattutto, nel momento in cui Tom Jankins viene sconfitto, questi è American Heavyweight Champion, con alla vita una cintura vecchia di 23 anni che è, con tutta probabilità, il primo titolo di Wrestling mai esistito, per lo meno in occidente: nacque nel 1881.
Con tutte queste vittorie in tutto il mondo, quindi, Hackenschmidt non può non essere riconosciuto da tutti come il primo ed “unico” campione del mondo della disciplina. Parte qui, il 4 maggio del 1905, una storia che non si fermerà mai e che, nel corso degli anni, riverserà la sua influenza su tutto ciò che si può chiamare titolo del mondo.
Come già detto prima, è difficile ricostruire una storia precisa ed esatta della cintura e dei suoi passaggi. Ai giorni nostri è già estremamente difficile, talvolta, raccapezzarsi in regni riconosciuti da qualcuno, da qualcun altro no, regni finti, titoli persi e vinti in House Show a distanza di poche ore. Figuriamoci se parliamo della prima metà del secolo scorso. Quello che sappiamo è che tanti lottatori che passeranno alla storia per le loro gesta, hanno posseduto questa cintura, da Frank Gotch a Joe Stecher, da Ed Lewis a Jim Londos, da Stanislaus Zbyszko al grande Lou Thesz.
Per 41 anni, fino al 1946, la cintura è passata da campione a campione, costruendo pian piano un albo d’oro che oggi non può che essere guardato con ammirazione e rispetto. Una cintura importante che morirà in realtà nel 1956, ma che, negli ultimi anni di vita, è stata parallela ad altre. Infatti, in quel 1946, primo anno di ripresa nel quale il mondo cominciava ad uscire da un tunnel di distruzione, il campione Jim Londos si infortuna gravemente ed è costretto ad abbandonare il mondo del Wrestling. Così Lou Thesz sconfigge Bill Longson due anni dopo e la conquista, diventando NWA World Heavyweight Champion. Attenzione però, questa NWA non è quella che tutti conosciamo, bensì la National Wrestling Association, organo presente in tutto il territorio degli Stati Uniti con il potere decisionale sul nostro primo World Heavyweight Wrestling Title.
Qualche anno dopo Thesz, nel 1952, unificherà questa cintura ed altre due, l’AWA World Heavyweight Title nella sua versione bostoniana e il titolo del mondo della sua versione di Los Angeles, o Pacific Northwest, che dir si voglia, insieme all’NWA World Heavyweight Championship, questa volta si, quella che tutti noi conosciamo, diventando quindi campione del mondo di quest’ultima e lasciando anche il resto delle cinture al margine, con poche difese e poca importanza.
L’ultima difesa della World Heavyweight Wrestling Belt avviene nel 1956, dopo solo un’altra difesa, lo stesso anno qualche mese prima, da quando Lou Thesz la unificò al titolo del mondo della National Wrestling Alliance. Ma la sua storia, chiaramente, è incisa in ogni cintura che oggi conosciamo.
Già, perché è anche grazie alla World Heavyweight Wrestling Championship che la National Wrestling Alliance è nata, coprendo lo spazio fino a qual momento dalla National Wrestling Association, che andrà avanti si, fino al 1980, ma che non sarà mai importante quanto avrebbe meritato. La NWA diventa l’organo principale del Wrestling in America e il suo titolo nasce dalle ceneri di altre cinture, la più importante, chiaramente, è quella della quale stiamo parlando. Da qui parte una serie di collegamenti che si svilupperà, nel corso degli anni, in mille rami differenti, con una titolo NWA che partirà per il Giappone, destino AJPW e diventerà il suo titolo assoluto. Un altro titolo che si staccherà dalla NWA e diventerà il World Wide Wrestling Federation Title. Senza contare il titolo ECW, che diventerà importante e verrà anche questo acquisito dalla WWE, ma dalle ceneri quale, qualche tempo dopo, nascerà la ROH e il suo ROH Title, oggi ROH World Title. Il titolo WCW, la famigerata Big Gold Belt, che nasce come titolo del mondo NWA e poi diventa un titolo secondario fino a diventare uno dei riconoscimenti più ambiti del globo. E poi la TNA, fondata sull’NWA World Heavyweight Championship.
E tutto il resto. Tutti, dalla prima WWWF all’ultima AEW, devono rendere grazie a quella storica cintura che ha creato campioni e scritto storia, aprendo la strada verso il concetto di titolo del mondo, di campione del mondo, di simbologia del migliore. Chissà se quella cintura esiste ancora in qualche teca, in qualche scaffale o in qualche scantinato, spero venga protetta bene, perché quella è, senza se e senza ma, il Santo Graal del Professional Wrestling.