Alla gente piacciono le stronzate

Perdonate il francesismo, perdonate l’eccessiva sintesi e schiettezza, ma non neghiamolo: alla gente le str*****e son sempre piaciute

Tormentoni, hashtag, video deliranti, meme, la gente si affeziona a cose random e apparentemente prive di senso e le rende parte della propria vita, alcune spariscono dopo poco, come tutti i tormentoni, altre hanno sempre una parabola breve, ma riescono ad entrare nei nostri cuori anche quando il boom è passato; basti pensare al Nyan cat, al Gangnam style, al recentissimo PPAP e così via

Recentemente mi è capitato di rivedere un video del Nostalgia Critic intitolato “why do we love stupid?”, per chi non sapesse chi sia NC, vi invito a visitare il canale “Channel Awesome”, per chi non masticasse l’inglese, alcuni video si trovano sottotitolati in italiano

Riprendendo il filo del discorso: il buon Doug cercava di capire come mai alla gente piacessero così tanto cose definibili stupide o randomiche, arrivando a trarre alcune interessanti conclusioni

La prima: la comicità è il modo in cui ci difendiamo dalle tristezze della vita, esorcizzandole e imparando a superarle, ad esempio quante volte avete riso, in un film comico, per un incidente capitato ad un personaggio che, nella vita reale, provocherebbe la morte del soggetto?

La seconda: la risata è il modo in cui reagiamo ad un qualcosa di totalmente inaspettato e di cui non riusciamo a trovare una logica, il solo fatto che qualcuno abbia “concepito” e si sia messo a programmare un motore a gatto imburrato arcobaleno che vola nello spazio ci fa sorridere, il fatto che qualcuno abbia creato una versione animata di Batman che mangia un hot dog (esempio citato da Doug) non può che provocarci risate

La terza: l’inaspettato che più ci fa ridere è quello imprevedibile, difatti i film comici meno riusciti sono quelli in cui le battute e le situazioni sono talmente vecchie o banali da essere troppo prevedibili, sebbene cerchino di tirare fuori una stupidità demenziale ormai il trucco non funziona più

Ci sarebbe una quarta conclusione, ma me la tengo per il finale.

Perché questo spiegone iniziale? Perché il piccolo fenomeno del momento conosciuto come James Ellsworth racchiude, a mio avviso, tutte queste caratteristiche

La WWE rappresenta per molti il non plus ultra del wrestling, un tempio sacro, mitologico, al quale pochi eletti possono avvicinarsi, pare che chi riesca a raggiungere la WWE debba essere un indiscusso fenomeno in qualcosa, pare anche che per riuscire a sfondare sia necessario avere determinate caratteristiche: un certo fisico, un certo aspetto, un certo look, una certa abilità, un certo carisma; l’uomo comune, il wrestler “comune”, il wrestler rappresentato dalle migliaia di ragazzi in tutto il mondo che salgono sui ring delle centinaia di Sottoscala Championship Wrestling, il wrestler comune, un tempio del genere può solo sognare di raggiungerlo

E anche se lo raggiungi non è detto che tu riesca a rimanerci a lungo o che tu abbia successo, la WWE potrebbe comunque sceglierti di tenerti come jobber fisso o come protagonista di segmenti comedy di infima categoria. Insomma, pare che la WWE abbia in pugno il destino di tutti e che scelga con uno schiocco di dita chi avrà successo e chi no, un po’ come la scena iniziale di “Zeta la formica”, con le piccole larve tutte in fila ad attendere che gli sia poggiato in capo un caschetto militare oppure posto fra le zampe un piccone

E allora ogni tanto capita che il pubblico si diverta a scombinare i piani della WWE, decidendo di donare all’improbabile di turno quella celebrità che la WWE da sola non gli avrebbe mai dato, ecco che all’improvviso il pubblico sente il bisogno di staccare da ques’aura di serietà e si affezioni alle stupidaggini, certe volte sono i fan che scelgono da soli (il pubblico post WrestleMania che manda over la theme song di Fandango), altre volte è la WWE stessa che lancia il sasso (vedasi la storyline di Heath Slater), altre ancora la federazione decide di tirarci fuori un tot di character random per vedere a quale ci affezioneremo senza motivo apparente (vedasi No Way José, aka “se non ti chiami Bobby Roode spera che la tua theme song non passi mai di moda”)

Nel caso di James Ellsworth il pubblico ha deciso di adottare l’ennesimo jobber destinato ad essere massacrato dal big man di turno, certo Ellsworth ci ha messo del suo, è stato il primo della serie (o uno dei primi in ogni caso), aveva un aspetto decisamente insolito per un wrestler, anche per quelli scelti per apparire a Raw, e soprattutto ha dato a noi fan un tormentone a cui aggrapparsi, “ogni uomo con due pugni nelle mani ha una chance”(circa)

Ci ha pensato poi la WWE a testare nuovamente Ellsworth, fino a decidere di mandarlo contro AJ Styles e farlo pure vincere, non per merito suo certo, ma carta canta, aumentando ancor di più l’aura di surrealità attorno a questo personaggio; badate bene, non stiamo parlando di uno Zack Ryder che schiena Mark Henry dopo un KO da parte di John Cena, stiamo parlando di un lottatore che non era sotto contratto con la WWE, che avrebbe dovuto essere uno dei tanti destinati a scomparire dopo uno squash, che probabilmente non sarebbe mai stato preso in considerazione ad un tryout; per uno spettatore medio, un illustre sconosciuto che batte due volte il campione mondiale della WWE dovrebbe essere tanto surreale e randomico come un tizio vestito di leopardo che finge di avere in mano frutta matura e penne appuntite

Il pubblico è così, ogni tanto, fra rivalità epiche, stipulazioni speciali, ritorni gloriosi, ama vedere anche delle semplici stupidaggini, che per un motivo o per un altro lo fanno sorridere, al pubblico poi piace quando la WWE lo asseconda e ingigantisce quello che ha cominciato, aiuta i fan a sentirsi parte del tutto, forse perché sono consci che influenzare i grandi piani è più difficile, ma che nel loro piccolo qualcosa possono fare anche loro, possono contribuire alle decisioni che si prendono in WWE, fosse solo il potere di creare un piccolo fenomeno temporaneo

Parliamoci chiaro, però, non tutto il pubblico è così. Come a non tutti piacciono i film demenziali, come non tutti ridono ascoltando l’ennesima canzone tormentone ma si domandano come abbia fatto l’umanità a cadere così in basso, allo stesso modo non tutti apprezzano l’eccessiva comicità o l’eccessivo irrealismo in WWE, così come accolgono il meme del giorno con un “tanto tra una settimana nessuno se ne ricorderà più”, così accolgono il fenomeno WWE passeggero del momento con un “è inutile sprecare tempo con qualcosa che tra una settimana cadrà nel dimenticatoio”. Giustissimo e sacrosanto, l’umorismo non è universale e niente può piacere a tutti, le critiche per l’utilizzo su James Ellsworth non sono sbagliate a prescindere, posso capire chi dice che odia vedere Dean Ambrose in segmenti comedy di questo tipo o che odia vedere AJ Styles fare simili figure barbine, o chi semplicemente non riesce a ridere davanti a una characther come James Ellsworth e pensa che la favola di questo novello cenerentolo sia comunque tutta una finzione manovrata dalla WWE

Non vi dirò di essere per forza contenti per il piccolo miracolo che è accaduto a questo lottatore, né vi dirò che dovete lasciarvi coinvolgere anche voi dalla Ellsworthmania, tuttavia vorrei terminare con l’ultima conclusione che mi ero lasciata, che è la stessa alla quale è giunto il Nostalgia Critic al termine del suo video:

Se quella cosa che vi sembra così stupida e così demenziale, è stata la cosa che vi ha fatto ridere di più nell’arco di quella giornata, potrebbe essere più intelligente di quel che pensate

Ysmsc

PS: vi invito ancora a visualizzare il video in questione, se digitate “why do we love stupid?” su YouTube, dovrebbe essere il primo risultato.

Celeste "Ysmsc", infesta ZonaWrestling ormai da sette anni e da cinque si ritiene esperta di wrestling per il semplice fatto di praticarlo lei stessa. Avendo ricoperto quasi ogni ruolo all'interno del sito, attualmente di occupa si NXT e, quando arriva il bonifico su PayPal, partecipa al ZW Radio Show