Ben prima delle feste ci stiamo lasciati con un blog che indagava sui motivi che rendevano, nei tempi che furono, i pesi leggeri qualcosa di speciale.

Come anticipato nei commenti del precedente articolo, mi ero ripromesso di interrogarmi sulla necessità (o meglio attualità) di una separazione del roster in pesi leggeri e non.

Detto esame non può prescindere, invero, da una ricognizione della situazione attuale delle maggiori federazioni di wrestling presenti, ad oggi, sul mercato:

(i)WWE: Una delle poche federazioni in cui la divisione in esame risulta essere ancora presente. Prima del passaggio del titolo di categoria ad NXT, questa separazione era decisamente più marcata, essendo legittimo parlare (perfino) di ‘ghettizzazione’ dei cruiserweight.

Attualmente, ad onore del vero, la divisione tra categorie di peso, per quanto formalmente presente, risulta essere meno marcata. E questo non perché la WWE abbia deciso di eliminarla, bensì poiché il roster dello show giallo offre molte più alternative e molti più atleti in grado di ambire / competere per il titolo pesi leggeri.
Insomma, vista l’alta incidenza di cruiserweight nel roster, non si percepisce in maniera netta e rilevante la divisione tra categorie.

In altri termini, il titolo viola è diventato, banalmente, un’altra cintura minore di NXT alla quale tutti (o quasi) possono ambire.

(ii)NJPW: L’altra federazione, tra quelle in esame, ad avere una divisione pesi leggeri e una cintura di categoria. In una federazione che, più di tutte, cerca di mantenere il passo con i tempi senza rinunciare alle sue tradizioni, l’IWJP Jr. Heavyweight Title acquista tutto un altro valore.

Un titolo, quest’ultimo, che ha conquistato un prestigio rilevante a livello internazionale, grazie ai suoi numerosi detentori illustri e all’attenzione che la federazione nipponica ha allo stesso dedicato.

Nel corso degli ultimi anni, invero, la categoria Jr. heavyweight è diventata un vero e proprio trampolino di lancio per i talenti della federazione.

È il caso, per citarne solo qualcuno, di Kenny Omega, o, più recentemente, di Kota Ibushi e Shingo Takagi.
La federazione in argomento, inoltre, è l’unica ad organizzare un torneo annuale per i pesi leggeri, utile a mettere in luce i migliori talenti della categoria.

In estrema sintesi, la NJPW riserva ai pesi leggeri un’attenzione particolare, sfoggiando, di anno in anno, i suoi talenti presenti in questa divisione, vedi, tra i tanti, Will Ospreay.

 (iii)AEW: Veniamo, da ultimo, all’emergente federazione della Florida.

In AEW non c’è alcuna divisione di categoria. Al contrario – con una posizione diametralmente opposta rispetto alla situazione precedentemente vigente in WWE – qui pesi leggeri, medi e pesanti, si scontrano, affrontano e confondono in match dove anche il più minuto può dire la sua e wrestler agee dalla faccia pittata pongono in essere manovre ad altissimo tasso di rischio.

È la federazione, insomma, dei vari Stunt e Dustin ‘Canadian Destroyer’ Rhodes, dove tutto (ma proprio tutto) sembra possibile.

Lungi dal voler esprimere un giudizio di valore, limitandomi ad affermare che lo stile proposto dalla federazione dei Bucks&Friends non incontra i miei personalissimi gusti (via agli insulti…), ritengo, in ogni caso, maggiormente opportuno che vi sia una divisione più marcata tra pesi leggeri e non, o meglio, che la stazza di un atleta (nel bene o nel male) conti maggiormente.

È un assunto quest’ultimo che trova sostegno in quella sospensione dell’incredulità, tanto cara negli ultimi tempi, che viene duramente messa alla prova durante molti incontri portati in scena il mercoledì sera.

Orbene, fatto questo rapido excursus quali conclusioni siamo in grado di trarre?

Ritengo, personalmente, che, come la recente esperienza made WWE ha palesemente dimostrato, una divisione tra pesi leggeri e non sia del tutto anacronistica, salvo eccezioni (leggasi NJPW).

Ciò non toglie, comunque, che, sulla scorta di quanto rilevato poc’anzi, si debba tener sempre in considerazione, nella costruzione e conduzione, di un incontro della stazza di un atleta, per fare in modo, da una parte, di sostenere quella doverosa sospensione dell’incredulità e, dall’altra, di valorizzare le individualità di ciascun atleta.

Forse (e ribadisco forse) ci aveva visto lungo la TNA degli albori, con quella X-Division, determinata per stile di lotta piuttosto che per peso corporeo, che tanti bei momenti ci ha regalato.

Al netto dei vari insulti che mi sarò tirato dietro dai fedelissimi della AEW, sono curioso di conoscere la vostra opinione sul tema.

Claudio

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.