Kenny Omega è tornato a combattere dopo oltre un anno di assenza per via di gravi problemi di salute, una diverticolite che aveva messo a rischio la sua stessa vita oltre alla carriera sul ring. Dall’altro lato invece uno stakanovista della disciplina e atleta in grandissima forma, con ben 121 incontri disputati nell’anno appena trascorso. Due stili diversi, più tecnico Omega, più aggressivo Gabe Kidd, e un astio crescente tra i due, da quella conferenza stampa in cui Omega ha storpiato il nome dell’avversario in Gregg, una grave mancanza di rispetto secondo Kidd che ha intrapreso una sorta di crociata contro Omega e altri colleghi che hanno abbandonato il Giappone per la fama e i soldi della AEW.

Abbiamo già il match dell’anno?

C’erano tanti dubbi sulla condizione fisica di Omega e la sua capacità di riuscire a tenere testa ad un atleta giovane e in forma come Kidd. Pur con un avvio lento, The Cleaner ha dimostrato nel corso del match di avere ancora molto da dare alla disciplina ed è riuscito a togliersi in fretta la ruggine di dosso regalando come sempre un grande spettacolo sul quadrato. Col passare del tempo i colpi sono diventati sempre più violenti, con l’azione a lungo svolta fuori ring e Omega ha dato qualche segno preoccupante, portando la mano spesso nella zona addominale, in quell’area dell’intestino colpita dalla grave diverticolite. Se si sia trattato più di apprensione o dolore non è dato saperlo, ma la gestualità di Omega non è certo passata inosservata all’avversario che ha infierito senza scrupoli su quell’area prima con delle sedie e poi applicando la Inoki’s Cobra Twist.

Non è mancato l’utilizzo di tavoli e sedie, oltre le transenne di bordo ring, in una serie di manovre ad alto rischio che hanno portato entrambi i lottatori a perdere copiosamente sangue dal viso, fino a mandare KO l’arbitro, Clark Connors e Drilla Moloney che accompagnavano Kidd a bordo ring. Col passare dei minuti il britannico sembrava avere in mano il match, soprattutto dopo aver colpito Omega con due piledriver e altre manovre di grande impatto compreso un Enziguri Kick, altro tributo alla memoria di Inoki. Incredibilmente Omega ha resistito al momento dell’avversario, è riuscito a contrattaccare con diversi V-Trigger fino a connettere la One Wicked Angel per la vittoria. A fine match le telecamere hanno catturato un momento di commozione del presidente della NJPW Hiroshi Tanahaski estasiato dal match appena terminato.

Gli highlights del match