Sembra ieri quando si dava il benvenuto al nuovo anno, al 2022 eppure siamo già al quinto mese e sono passati già da due dei quattro big four a casa WWE. Sta per andare in scena, infatti, Wrestlemania Backlash, un PPV che sembrerebbe di transizione per i prossimi. Ma aldilà di questo, come si presenteranno gli atleti dello show blu e soprattutto con quale storyline? Andiamo a vedere subito!

Madcap Moss vs Baron Corbin. Parto col tasto dolente, ahimè. Chi mi segue da un po’ sa quanto poco apprezzi Baron Corbin e l’essere parte di storyline di poco conto, almeno in tempi recenti, non aiuta. Fatta questa premessa anche un po’ irrilevante parlo di questa storia e di questo match che vedremo questa domenica. La separazione di questo duo era data per certissima e, inaspettatamente, sta andando avanti in maniera discreta, certo non è la storia dell’anno ma è comunque guardabile, così come lo sarà l’incontro stesso che segnerà almeno un gettone di presenza per il buon Corbin che non ne guadagnerà di chissà che risalto mediatico per questo match ma, chissà, potrebbe essere il primo gradino verso la scalata almeno al midcarder, quello consistente.

I quit match: Charlotte Flair (c) vs Ronda Rousey. Non so voi ma io adoro i match con questa stipulazione, li adoro dai tempi di John Cena e di Batista e proprio per questo sono divisa a metà, non so se essere contenta o meno di quello che ci aspetta domenica. Parliamoci chiaramente, per quanto possa farmi simpatia Ronda, ella non è proprio una wrestler di primo rango e, certo, un’atleta del genere sarà la sua sfidante che continuerà ad aiutarla e magari anche la stessa stipulazione “poco convenzionale” potrà evitare qualche errore tecnico per la Rousey o essere meno contenta perchè ho aspettative troppo alte per questo incontro dopo i precedenti. Detto questo, la storyline si è raccontata da sola ed è stata raccontata in maniera ottima, una delle migliori di Smackdown. E’ una storia che ha avuto origine post Royal Rumble quando la vincitrice della RR ha scelto come sua sfidante proprio la Queen e da quell’incontro a Wrestlemania e soprattutto da quanto successo nei minuti finali che è arrivato questa nuova sfida che, forse, un risultato chiaro e netto questa volta potrà porre una conclusione tra le due, anche se ho la netta sensazione che il match sarà molto combattuto, azzarderei anche un “violento” e soprattutto con tante scorrettezze, e chi lo dice che una terza persona che ha a che fare con entrambe non possa intervenire? Sarebbe sicuramente un ottimo finale e darebbe modo alla futura campionessa di “avere qualcosa da fare” mentre si “costruiscono” nuove sfidanti.

Six – man tag team match: RK-Bro e Drew McIntyre vs. The Usos e Roman Reigns. Se qualcosa di imprevedibile poteva esserci in questo match, con l’aggiunta del doppio campione, il Tribal Chief, questa speranza è amaramente finita. Roma Reigns è il punto focale di ogni puntata di Smackdown, anche quando non c’è, è colui che tiene le redini dello show da tantissimo tempo oramai e il bello è che non ha ancora stancato, ha ancora qualcosa da dire sia lui sia l’intera Bloodlyne e anche Paul Heyman, a tratti protagonista al pari di Reigns. Ebbene, la storia può essere percepita come un’intromissione di Roman per evitare ai cugini una probabile sconfitta, anche se un match di unificazione dei titoli di coppia è stata solo posticipata. Nonostante la presenza un po’ alla cavolo di Drew in questo match, si prospetta sicuramente un incontro molto molto interessante, nonchè main event della serata probabilmente.

All’inizio ho definito questo PPV di transizione e dopo aver dispiegato match per match ne sono sempre più convinta. PPV di transizione automaticamente non significa che non debba essere godibile, anzi, speriamo tutti che non sia così. Almeno gli atleti di Smackdown si presentano in una forma quasi del tutto ottimale.

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW