Sembra che le tensioni tra la WWE e i suoi azionisti non siano terminate con la presentazione delle ultime trimestali e soprattutto con il licenziamento dei du più importanti dirigenti, Barrios e Wilson, nel mese di febbraio.
Secondo Business Wire la WWE sarebbe stata citata in una class action in merito alle sue relazioni con l’Arabia Saudita ed al recente licenziamento del top management. Secondo l’azione legale, la WWE avrebbe fatto false e svianti dichiarazioni su alcune importanti operazioni finanziarie. In particolare non è stato rivelato che c’erano delle tensioni nel rapporto con il governo saudita e che non è andato a buon fine il contratto per i diritti televisivi nel paese. Inoltre il governo saudita avrebbe mancato di ottemperare ai suoi obblighi verso la WWE per diversi milioni di dollari. Secondo l’azione legale le azioni della WWE sarebbero per questo crollate da un valore di oltre 100 dollari ai 40.24 degli inizi di febbraio.
Se ben ricordate, una delle prime ricostruzioni sui pesanti ritardi del volo dall’Arabia Saudita di Novembre che doveva riportare la crew WWE in America dopo Crown Jewel era stata proprio legata ad accadimenti simili. Sembra infatti che Vince McMahon abbia chiuso il collegamento via satellite per via dei mancati pagamenti e che solo dopo questo estremo gesto si sia arrivati ad una conclusione positiva. In virtù di questo sgarbo il governo arabo ha ostacolato poi il volo di ritorno dei wrestler e dei dirigenti WWE. Va detto che la compagnia ha sempre negato questa versione dei fatti quando è stato chiesto di spiegare il trambusto in aeroporto, attribuendo il tutto ad un problema meccanico.
Non si tratta della prima causa intentata per problemi simili alla WWE. Il fondo pensioni dei pompieri dell’Oklahoma a dicembre ha dichiarato che c’erano basi credibili per cui Vince McMahon e altri importanti dirigenti della WWE stessero venendo meno ai loro doveri con la compagnia per concentrarsi piuttosto sulla XFL, altra avventura finanziaria del chairman WWE.