Backlash sapeva di ppv di transizione salvo per il Greatest Wrestling Match. La presentazione dell’incontro ha alzato troppo le aspettative? E come è andato il resto della card? Scopriamolo con la nostra review!
(Kick Off) United States Championship match: Andrade (with Angel Garza & Zelina Vega) vs Apollo Crew (c)
Per essere nel kick off è stato un match gradevole, ritmo buono e qualche acrobazia che a inizio ppv non fa mai male.
Winner and STILL United States Champion: Apollo Crew in 7’25. Voto:
Triple Threat Tag Team match for the Women’s Tag Team Championship: Alexa Bliss & Nikki Cross vs The IIconics (Billie Kay & Peyton Royce) vs Bayley & Sasha Banks (c)
Match caotico a dir poco, ma come opener ha svolto decentemente la sua funzione, soprattutto grazie al ritmo indiavolato delle tre coppie. Dal punto di vista narrativo non è stato mostrato gran ché, ma l’azione continua sa tenere alta l’attenzione del pubblico. Purtroppo sono pochi gli spot interessanti e in un incontro impostato nel modo che ho descritto sarebbero stati importanti. Come match di apertura ci si può però accontentare.
Winners and STILL Womens Tag Team Champions: Bayley & Sasha Banks in 8’50. Voto:
Jeff Hardy vs Sheamus
Incontro che nella fase iniziale di dominio di Sheamus non mi stava convincendo molto, ma proseguendo e rendendo il tutto più equilibrato mi ha divertito. Il come back di Jeff Hardy è stato credibile, arrivando a quella Swanton bomb che non ha portato allo schienamento soltanto grazie alla vicinanza dalle corde. Dopo lo scontro nel torneo Intercontinentale ora ci vorrà un ulteriore scontro tra i due, speriamo che abbiano messo da parte le migliori cartucce.
Winner: Sheamus in 16’50. Voto:
Raw Women’s Championship match: Nia Jax vs Asuka (c)
La differenza di stazza imponeva al match un solo tipo di racconto, il dominio di Nia con piccole sortite della campionessa cercando tra tecniche di sottomissione e calci di prendersi un vantaggio. Purtroppo hanno fatto una scelta che in ppv io concepisco pochissimo, ovvero il doppio count out. Asuka mantiene, Nia non è danneggiata, ma il pubblico giustamente ha di ché arrabbiarsi. Tenete per le puntate settimanali questo tipo di finali grazie.
Double count-out in 8’25. Voto:
Handicap match for the Universal Championship: Miz & Morrison vs Braun Strowman (c)
L’incontro non è completamente da buttare, nella parte in cui gli heel dandosi continui cambi riuscivano a mettere alle strette Braun qualcosa di carino si è visto, ma aleggia su tutto il match la prevedibilità dell’esito. Nessuno al mondo poteva scommettere un centesimo su Miz e Morrison, anche l’equivoco in cui uno dei due interrompe il conteggio vincente del compagno perde di efficacia. Nelle serie tv si usa il termine “filler” per quelle puntate in cui non succede nulla di significativo, è proprio il caso di questa rivalità che serve solo a riempire la card e la scarsa durata non aiuta a migliorare il voto. Si segnala un orrendo botch in cui Braun cade per un calcio di Morrison andato a vuoto.
Winner and STILL Universal Champion: Braun Strowman in 7’20. Voto:
WWE Championship match: Bobby Lashley (with MVP) vs Drew McIntyre (c)
Anche questo incontro era prevedibile, ma meglio lottato del precedente, con però un brutto finale. Lana che causa la sconfitta di Lashley ormai è un espediente trito, in ppv non possiamo rivedere questo teatrino. L’attacco preventivo ha avuto il suo senso per rendere più pericoloso lo sfidante fin dalle prime battute, per il resto ho apprezzato più le fasi da brawler che quelle tecniche, dato che per come è costruito Lashley solo sulla swinging full nelson si può pensare che l’incontro si concluda (almeno in linea teorica). Anche qui un discreto botch fuori ring.
Winner and STILL WWE Champion: Drew McIntyre in 13’15. Voto:
Randy Orton vs Edge
Il match più grande di sempre? No. Un ottimo match? Sì. Perdonami padre perché ho dubitato, perché non credevo che Edge a questa età riuscisse a garantire una simile prestazione in un match così lungo senza stipulazione. I meriti vanno equamente divisi, si vede che entrambi abbiano studiato l’incontro a tavolino nei minimi dettagli, lasciando poco spazio all’improvvisazione. Belle già le prime fasi di studio, quasi una partita a scacchi dove Orton sembrava avere una chiave di lettura migliore riuscendo a sfuggire a diversi colpi di Edge, il quale però con il passare dei minuti cresce come prestazione mettendo sempre più in difficoltà il rivale. I due non si sono risparmiati tirando fuori di tutto dal loro repertorio, compresi omaggi ad altri wrestler (Triple H, The Rock, Christian, Eddie Guerrero…). Arrivati all’ultima parte del match hanno gestito bene sia i falsi finali (la doppia spear in particolare) che il finale vero e proprio, il punt kick era il miglior modo per concludere, una mossa così potente e poco praticata che arrivata in quel momento non poteva lasciare scampo. E’ stato un match completo, sono riusciti a eccellere sotto diversi profili ed è proprio per questo che la lunga durata non è pesata.
Winner: Randy Orton in 44’45. Voto:
Special Event
Il ppv è salvato dal main event, che merita giudizi altissimi e occupa quasi un terzo del totale. Per il resto i due match per i titoli mondiali maschili erano chiaramente degli incontri di transizione, tra l’altro con atleti di mezzo che non definirei “money maker”. I due campioni sono ancora in fase di costruzione, non hanno ancora quell’appeal che ti rende interessante ogni loro presenza in ring. Gli sfidanti sono stati pescati dalle retrovie in attesa di piani più intriganti per i prossimi eventi. Il titolo femminile poi ha con il doppio count-out ha reso manifesto l’inutilità del ppv stesso. Per il resto le ragazze hanno portato a casa la pagnotta nel match di coppie puntando sui ritmi alti (pur con pochi spunti narrativi), mentre Sheamus e Jeff Hardy hanno messo in scena qualcosa di positivo ma non particolarmente degno di nota (si spera che nel terzo incontro decisivo diano il loro meglio). Preferisco non commentare il segmento “molto poco comico” che ha coinvolto i Viking Raiders e Street Profits. Un evento positivo con alcuni scivoloni che non mi permettono di premiarlo con un voto maggiore, anche perché ci sono state delle scelte a monte che hanno reso il ppv evidentemente transitorio. Il main event rimane il motivo principale per recuperarlo, un incontro che comunque ricordiamo sia stato registrato ed editato per apparire al suo meglio, vantaggio che i match in diretta non possono avere.
Voto: