L’onda lunga di Wrestlemania si abbatte su Portorico, facendo approdare uno SLE che alla vigilia presentava caratteristiche simili ad un super houseshow, uno “stand alone show” e un vecchio PPV di transizione. Le basse aspettative inizialmente prospettate avranno inficiato il godimento complessivo dello show, oppure l’atmosfera caldissima dell’isola caraibica sarà stata in grado di creare un’atmosfera unica? Brace yourselves guys, let’s begin!

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ONE ON ONE MATCH

Bianca Belair (c) vs Iyo Sky (w/Bayley & Dakota Kai) for the WWE Raw Women’s Championship (18:02)

Come spesso accade, valutare in modo oggettivo quando uno dei protagonisti della contesa è uno dei nostri personali beniamini è sempre più complesso. Iyo Sky, per quanto mi riguarda, è da almeno quattro anni la performer più completa bell to bell non solo in WWE, ma in tutto il panorama del wrestling nordamericano. Il suo tempismo, il suo carisma, il suo parco mosse, la sua capacità di stare sul quadrato la rendono una vera e propria gemma: ad un certo punto, il pubblico è passato talmente tanto dalla sua parte che c’è stata anche una sottilissima inversione di ruoli tra lei e Bianca, dove quest’ultima ha assunto movenze e intensità tendenti all’heel (e che heel sarebbe!), trasformando la sua estrema sicurezza in presunzione. Il cambio di titolo, così come per l’altro match femminile, risultava talmente improbabile come eventualità che per certi versi ha finito con il togliere del pathos alla parte finale della contesa, perciò il voto non potrà essere maggiormente generoso solo ed esclusivamente per questo aspetto. In compenso, credo che la WWE possa decidere davvero di lanciare Sky in singolo, in considerazione dell’estrema inefficacia dell’intervento improvvido delle altre due componenti del DMGCTRL, preludio di un possibile split. La Belair, dal canto suo, ha bisogno di sfidanti credibili in modo netto e immediato, al fine di poter proseguire la sua impressionante ascesa. In conclusione, abbiamo assistito ad un opener incredibilmente coinvolgente, un match lottato in modo sopraffino ed un esito giusto: cosa vogliamo di più dalla vita? Winner and Still WWE Raw Women’s Champion: Bianca Belair [usr 8 max=10]

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ONE ON ONE MATCH

Omos (w/MVP) vs Seth Rollins (10:29)

Il miglior match della carriera di Omos, e chissà se possa in futuro avere un match in grado di sorpassare questa performance. Questo incontro è la testimonianza di quanto Seth sia da considerare come un’eccellenza assoluta e imprescindibile di quest’epoca di wrestling: aver tirato fuori un match di più di 10 minuti ascrivibile come più che sufficiente contro un abajour come il gigante nigeriano è qualcosa che potrebbero fare in due, massimo tre performer attualmente in WWE. Dopo una lunga fase di selling, vendendo ogni colpo subito come un colpo di proiettile in pieno petto, Seth riesce ad instaurare un’offensiva efficace, ordinata e ad effetto, culminata con uno stomp dalla ionosfera in grado di suggellare la sua naturale proiezione verso uno dei Titoli maggiori. Omos, come detto, seppur colpito incidentalmente da momenti di miglioramento in termini di character e disinvoltura sul quadrato resta un performer che trova nella sua unicità invalicabili limiti, rappresentati da un’incapacità probabilmente genetica di appassionare e coinvolgere a qualsiasi livello il fan di wrestling nel 2023. Un incontro di questo tipo, con una gestione di questo tipo, ho paura che possa essere decisamente l’eccezione e non la regola, ma sarei contento di poter ammettere il mio errore in un futuro, prossimo o remoto che sia. Winner: Seth Rollins (6,5 / 10)

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TRIPLE THREAT MATCH

Austin Theory (c) vs Bobby Lashley vs Bronson Reed for the WWE United States Championship (06:50)

Un classico match da “ruba il pin”, rapido ed anche tutto sommato indolore nella sua scontatezza. Sull’incontro in se per se in realtà non vi è molto da dire: Reed e Lashey si sono sfidati a suon di colpi ad effetto e, alla fine, a spuntarla è stato lo scaltro e opportunista Campione US, capitalizzando una devastante spear ai danni del corpulento sfidante. Due parole però mi sentirei di spenderle su Theory: credo che si stia pian piano entrando nell’alveo del vorrei ma non posso, del buono ma non abbastanza. 25 anni cominciano ad essere abbastanza per poterci fare un’idea chiara su ciò che Austin è ma soprattutto su ciò che potrebbe essere in futuro: la faida contro Cena evidentemente non ha portato i risultati sperati e, pur volendo esporsi in modo indifeso al suo push, è davvero complicato poter intravedere in lui quella grandezza presente in altri lottatori del presente e del passato. Se a questo aggiungiamo che il neo promosso Grayson Waller (8 anni più grande, invero) potrebbe occupare uno spot decisamente sovrapponibile al suo, otteniamo un potenziale ridimensionamento ulteriore di questo personaggio a cui sono state date già tre o quattro possibilità per sfondare.

Winner and Still WWE United States Champion: Austin Theory (6 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Rhea Ripley (c) vs Zelina Vega WWE Smackdown Women’s Championship (07:10)

Questo match è stato costruito come meglio non si poteva, in considerazione del livello bassissimo in termini di starpower occupato sino a pochissime settimane fa dalla sottovalutata e sottoimpiegata Zelina: la sua contrapposizione da underdog contro una delle Campionesse più fisicamente dominanti di sempre, partendo da una posizione inferiore al midcard, sembrava essere poco più che una formalità. Non dico che qualcuno possa aver avuto la percezione che ci potesse essere un cambio di titolo tuttavia Vega, un pochino grazie al parallelismo creato con l’accostamento a Rey Mysterio e soprattutto attingendo a piene mani dalle sue radici portoricane, è arrivata a questo match come una superstar, gestendo il match come tale e portandosi a casa magari non il Titolo, ma un momento che potrebbe tranquillamente essere ricordato come il più alto della sua carriera. L’incontro bell to bell di per se forse non dovrebbe nemmeno sfiorare la sufficienza (nessun patema d’animo eccezion fatta per una meteora), tuttavia non mi sento di andare al di sotto per una questione di godimento complessivo e gestione dei contendenti. Zelina ne esce sicuramente più forte, mentre Rhea continua nel suo percorso di dominio spietato, in attesa di una sfidante che possa realmente risultare come credibile. Winner and Still WWE Smackdown Women’s Champion: Rhea Ripley (6 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Bad Bunny vs Damian Priest in a San Juan Street Fight (25:02)

Con il senno del poi, considerato anche il modo in cui è stato bookato l’ultimo match della card, questo incontro sarebbe dovuto essere il main event, senza dubbio alcuno. Bad Bunny, pur non possedendo le naturali doti di Logan Paul, ha una consapevolezza piena e irreprensibile del suo saper stare sullo stage e sul quadrato, tanto è vero che la sua entrata ha ricevuto uno dei pop più genuinamente altisonanti a cui io abbia mai assistito. Il match in se, per merito sicuramente del rapper ma soprattutto di un Damien Priest in versione maestro di salsa e merengue, è stato divertente, intenso, con dei momenti di esaltazione sincera. Anche la fase di “overbooking”, con l’intervento di Rey, Savio Vega e di Carlito è stato un tocco perfettamente in linea con il tono del match e la location scelta, regalando a Portorico un momento memorabile culminato poi con la canadian destroyer da parte di BB. Bellissimo constatare come, ogni qual volta Carlito faccia capolino, riceva sempre delle reazioni da leggenda nonostante il suo stint importante ma di certo non memorabile tout court sotto l’ombrello WWE: se fosse stato leggermente più machiavellico nel suo approccio, chissà quanto ricco sarebbe stato il suo palmarès. Tornando al match, come detto per esecuzione, esito e sorprese sarebbe stato la degna conclusione di una serata atipica ma comunque speciale, grazie alla bravura dei due contendenti e il livello di intensità e coinvolgimento assolutamente inaspettati e impreventivabili alla vigilia. Winner: Bad Bunny (8,5 / 10)

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TAG TEAM MATCH

The Usos & Solo Sikoa (w/Paul Heyman) vs WWE Raw and Smackdown Tag Team Champions Kevin Owens & Sami Zayn and Matt Riddle (22:02)

Non male come buffer match inserito tra i due incontri più importanti della card. Questo match, che se volessimo inserire in una bolla a se stante comunque non avrebbe un impatto decisivo sull’evoluzione della faida interna alla Bloodline, è riuscito a mettere comunque un ulteriore tassello in vista di Smackdown, dove sarà chiaro se Roman Reigns dovesse decidere di elidere una volta per tutte il legame con i suoi cugini “perdenti”, affidandosi esclusivamente al devastante Solo, protettissimo e in piena rampa di lancio. L’incontro è stato più che buono, come d’altronde era legittimo aspettarsi, e il canovaccio finale è stato totalmente incentrato sulla possibilità che il più giovane dei figli di Rikishi potesse assestare un doloroso Samoan Spike al fratello maggiore su procura dell’Head of the Table: credo che vi possa essere la possibilità di rivedere Jay contrapposto a Roman, magari a Summerslam, tuttavia in questo momento vorrei anche che Zayn ed Owens potessero trovare maggior spazio proseguendo la loro traiettoria narrativa. Giusta, infine, la scelta di proteggere i Campioni di coppia lasciando a Riddle l’ingrato compito di beccarsi il pin. Winners: The Usos & Solo Sikoa (7 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Cody Rhodes vs Brock Lesnar (09:40)

Cody aveva un disperato bisogno di una vittoria di prestigio dopo la cocente sconfitta di Wrestlemania, mentre Lesnar oramai è assurto ad un ruolo di faida di livello non titolata, una sorta di placeholder di extra lusso. Il match in se è stato caratterizzato da una lunga fase di selling di Cody, da un sanguinamento accidentale (?) di Lesnar che ha contribuito in modo involontario a rendere il match più pulp e da un finale “aperto”, dove Rhodes ha si vinto ma in modo non decisivo e risolutivo, scippando un alloro dopo un match comunque non dominato. La Bestia è stata schienata, ma assolutamente non sconfitta o dominata da nessun punto di vista: credo, ma potrei sbagliare, che Lesnar possa diventare una sorta di ombra capace di seguire e perseguitare Cody fino a che quest’ultimo non possa vincere l’alloro tanto agognato. L’incontro, come detto, è stato buono ma non ha presentato alcuna caratteristica di eccezionalità e, in considerazione dell’esito finale, si sarebbe potuto optare per proporre Bad Bunny vs Priest nel finale, concludendo in bellezza uno show nel suo complesso davvero gradevole. Winner: Cody Rhodes (6,5 / 10)


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LIVE EVENT

Questo SLE è stato davvero una bellissima sorpresa. Complici aspettative domate ed un’atmosfera elettrica ed elettrizzante come quella portoricana, ogni match è sembrato essere più speciale di quanto non fosse, nonostante la scontatezza apparente di alcuni esiti: MVP della serata senza dubbio Rollins, Sky, Vega, Bad Bunny e Damien Priest. La parola a voi, sono ansioso di sentire la vostra. Cheers! (7,5 / 10)