Con Summerslam abbiamo avuto qualche anticipazione, ma con gli show settimanali e con questo PLE in terra di Britannia oramai ne abbiamo la certezza assoluta: è iniziata l’era del King of Kings, HHH. Per chi se la fosse persa, raccomando la bellissima intervista di Ariel Helwani fatta proprio al neo CEO, dove molte delle domande insolute postesi nel corso di questi mesi sono, di fatto, state soddisfatte. Questo battesimo del fuoco di drago sarà stato all’altezza delle elevatissime aspettative dei fan WWE? Questa versione più pro-wrestling oriented del prodotto sarà già stata resa evidente con questo primo, importante show organizzato nel vecchio continente? Brace yourselves guys, let’s begin!

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KICK OFF PRE SHOW

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TAG TEAM MATCH

Madcap Moss & Street Profits vs Alpha Academy & Austin Theory (06:29)

Match che serve veramente a poco, nemmeno il pubblico ne ha giovato o si è riscaldato nel vederlo. Riempitivo talmente inutile che sono più interessanti i video di Recap visti decine di volte.  Winners: Madcap Moss & Street Profits (6 / 10)

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MAIN SHOW

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TAG TEAM MATCH

WWE Raw Women’s Champion Bianca Belair, Asuka & Alexa Bliss vs Damage Control (18:41)

Un opener forse leggermente al di sotto delle aspettative della vigilia, alla luce del grande livello di workrate medio delle protagoniste coinvolte. Così come accade molte volte in multi-woman matches, molti spot sono risultati un pò forzati, poco fluidi, dunque il match soprattutto nella fase centrale ha vissuto una fase di stallo piuttosto considerevole, alla luce anche della durata forse ha tirato verso il basso il livello qualitativo medio. Carino il riferimento alla Bayley babyface versione NXT da parte del pubblico britannico, tuttavia i cori dopo un momento di lusinga hanno creato un certo imbarazzo nella contendente celebrata, che si è sforzata in diversi frangenti di riportare le reazioni del pubblico nei binari heel/face predeterminati. Considerando questi aspetti, il match va oltre la sufficienza solo grazie ad una fase finale molto avvincente, che regala una fazione temibile e fortissima ai due roster. Due note di riflessione: Michael Cole che fa riferimento alla stable composta dalle Shirai e Asuka in Giappone (mai e poi mai sarebbe avvenuto con il regime precedente), ed Alexa Bliss che pare smarrita, sia fisicamente che creativamente, in modo apparentemente inspiegabile. Winners: Damage Control (6,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Gunther (c) vs Sheamus for the WWE INtercontinental Championship (19:33)

Se dovessimo isolare un solo match per far comprendere allo spettatore distratto la differenza di proposta di prodotto pre e post Vince, questa sarebbe senza dubbio l’etichetta. Un lottatore “pupillo” come Sheamus, che a 44 anni sta trovando una coda di carriera inaspettatamente lusinghiera, contrapposto a Gunther, wrestler nel pieno della sua maturità artistica (35), amatissimo nel panorama indipendente e da qualche anno proposto come sega circolare anche in WWE. L’incontro si commenta davvero da se. Uno stile di lotta tutto europeo, stiff, crudo, spettacolare nel realismo: non me ne vogliano gli amanti delle acrobazie stile lucha, ma per me il prowrestling è un’altra cosa. Per me il pro wrestling è Sheamus vs. Gunther: un titolo non difeso in PPV da Wrestlemania Night 2 (Big E contro Apollo) messo al centro di una contesa violenta, che ha trovato spettacolarità nella sua semplice narrativa. Due wrestler temibili e temuti, a capo di due stable, vanno in rotta di collisione non per motivi futili, ma per la ferma volontà di entrambi di vestire la prestigiosa cintura Intercontinentale: il passato per una volta non è stato schernito o asservito ma usato per valorizzare il presente e, perchè no, il futuro. Le goccie di sangue ed il sudore hanno dato lustro alla cintura IC come mai prima, i due contendenti non sono mai stati popolari come adesso (Sheamus ha vissuto grandi successi nel corso della sua carriera, ma penso che non sia mai stato così amato e rispettato) e i fan hanno avuto in dono un candidato a MOTY in uno SLE totalmente di transizione. Onore a Gunther, ma onore anche a Sheamus, che nel corso degli anni ha dimostrato, con il giusto avversario (Morrison, Bryan, McIntyre) di poter brillare davvero di luce propria. Winner and Still WWE Intercontinental Champion: Gunther (9,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Liv Morgan (c) vs Shayna Baszler for the WWE Smackdown Women’s Championship (11:02)

Il match più debole della card è stato messo nella posizione meno invidiabile dello show: una potenziale ricetta per un disastro annunciato. Invece Liv e Shayna hanno raccontato una storia chiara, succinta, semplice: la Regina di Spade ha tentato in tutti modi di infortunare ulteriormente il braccio della Campionessa, che tuttavia ha venduto cara la pelle mettendo in atto un’offensiva stranamente fluida, sensate, efficace. Credo che sia il miglior match mai disputato da Liv, sia dal punto di vista atletico che psicologico e narrativo, con dei counter non semplicissimi davvero ben studiati ed eseguiti. L’incontro, complice anche una durata giusta ed aspettative non elevatissime, si propone come superiore alla sufficienza (senza esagerare), nonostante una finisher non ottimamente eseguita e qualche sbavatura, tutto sommato perdonabile. Winner and Still WWE Smackdown Women’s Champion: Liv Morgan (6,5 / 10)

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TAG TEAM MATCH

Edge & Rey Mysterio (w/Dominik Mysterio) vs Finn Balor & Damian Priest (w/Rhea Ripley) (12:36)

Edge (48), Rey (47), Bàlor (41) e Priest (40). Età media 44 anni, eppure questi contendenti hanno messo su una masterclass per intensità, rapidità e pulizia di esecuzione. Personalmente, penso che Rey Mysterio sia sempre troppo poco celebrato per il suo stato fisico incredibile, nonostante anni di acciacchi ed una carriera trentennale: il fatto che il suo stile di lotta, immutato ed anzi ridotto per ovvi motivi anagrafici, sia moderno ancora oggi fornisce il metro di quanto fosse anni luce avanti 25 anni or sono. La contesa è stata come detto estremamente ordinata e “densa”, anche qui optando per un minutaggio adatto, e l’hot tag per Edge è stato accolto con grande trasporto dal pubblico, nonostante una “519”, come indicato da Graves, non proprio bellissima da vedere. Nel post match, il tanto atteso turn di Dominik è finalmente avvenuto: il giovane ha infatti colpito prima Edge e poi il padre, uscendo e strappandosi la maglia, mostrando un fisico non propriamente scolpito. Ora: sei in WWE già da qualche anno, sai che per garantire il tuo future occorre metterti in forma smagliante considerato il tuo stile di lotta…perchè non fare qualche sforzo in più? Non vedo grosse potenzialità in questo ragazzo, credo che un lungo periodo al PC potrebbe essere un tassello indispensabile al fine di proporlo in modo maggiormente credibile, se davvero si vuole investire su di lui. Winners: Edge & Rey Mysterio (7 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Seth Rollins vs Matt Riddle (17:22)

Seth Rollins è, senza dubbio, il Chris Jericho WWE versione 2008 dei giorni nostri. La sua ultima vittoria in un PLE è quella avvenuta contro Reigns via DQ, mentre l’ultima via pin o submission risale a Giugno 2021, HIAC contro l’attuale ROH Champion. Nonostante questo magro bottino, all’architect è bastata una vittoria in un match estremamente combattuto per proprorsi immediatamente come sfidante credibile per qualsiasi alloro massimo. L’incontro e la costruzione, che ha affondato le radici anche nel mondo MMA citando il famoso promo involontario tra Cormier e Jones, sono stati crudi, violenti, personali. Riddle ha provato in tutti i modi, con la sua offensiva, a prevalere contro l’avversario, tuttavia le trappole psicologiche tessute da Seth, unite a un opportunismo molto ben construito nella trama del match, hanno portato ad una sconfitta onorevole, ma inappellabile sotto ogni punto di vista. Che ne sarà ora di Riddle? Sono convinto che questo ragazzo abbia nelle corde uno stint ad altissimi livelli, ma sembra proprio che questo non sia il suo momento. La storia, oggi, l’ha fatta Seth. Winner: Seth Rollins (8 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Roman Reigns (c) vs Drew McIntyre Undisputed WWE Universal Championship (30:47)

Drew McIntyre, questo non fa notizia, è stato accolto come un vero e proprio eroe, regalando una delle entrate babyface più efficaci e roboanti degli ultimi tempi. Roman, dal canto suo, è over quasi come il primo giorno da heel, ed è sempre più consapevole del suo posizionamento e del suo ruolo all’interno della federazione. L’incontro ha vissuto varie fasi, la narrazione è stata abbastanza intonsa rispetto agli altri match di RR: quest’ultimo, come contro Lesnar, era il più “minuto” dei due, dunque ha consegnato una fase di selling più convinta e convincente rispetto al solito, esaltando l’offensiva di impatto in possesso dello scozzese. Il coinvolgimento di Karrion Kross, alla luce anche della costruzione delle ultime settimane, forse sarebbe dovuto essere maggiore, invece la vittoria è arrivata grazie all’intervento di Solo Sikoa, ultimo tassello della Bloodline ancora non inserito della stable. In apparenza, per Roman si prospetta una faida piuttosto lunga con Owens, che presto o tardi potrebbe intervenire in modo violento contro il Campione per le giuste motivazioni (Zayn massacrato di botte?), e sono sempre più convinto che a KO verrà concesso l’onore di spodestare il capotavola dalla sua sedia. Drew è stato lo sfidante giusto per questo PLE, ma ora dovrebbe essere la sontuosa stepping stone per l’ascesa dell’angelo oscuro. Winner and Still Undisputed WWE Universal Champion: Roman Reigns (7,5 / 10)


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LIVE EVENT

La cosa che più mi è piaciuta di questo PLE, è stata quell’atmosfera elettrica che si respirava nel PLE NXT sino a qualche anno fa. Vi è una sinergia tra team creativo, lottatori, pubblico e commentatori abbastanza unica, fresca, palpabile: questo PLE trasuda wrestling, e la concezione che il wrestling non possa essere un prodotto apprezzato dal pubblico generalista è un concetto oramai smentito dalla storia e dagli eventi. Tutti gli inizi sono esaltanti, siamo d’accordo, ma la sensazione è che questo prodotto possa tornare molto più al passo con i tempi. (7,5 / 10)