Tornati a scuola? Finite le ferie? Per cercare di distrarci un po’ dai doveri quotidiani la WWE ci ha servito Clash of Champions, dove ogni titolo dei roster maggiori era in palio. Ma come è andata la serata? Riviviamola insieme con la nostra review!
Triple Threat match for the Cruiserweight Championship: Lince Dorado vs Humberto Carrillo vs Drew Gulak (c)
I pesi leggeri rispondono bene dopo la pessima prestazione nel kick off di Summerslam. Incontro a tre frizzante ideale per scaldare il pubblico, con in particolare Carrillo che si mette in luce con vari voli capaci di mettere nello stato d’animo giusto gli spettatori nell’arena e nel resto del mondo. Bell’aperitivo pre special event.
Winner and STILL Cruiserweight Champion: Drew Gulak in 10’05. Voto:
United States Championship match: Cedric Alexander vs AJ Styles (c)
A sorpresa fuori dalla main card, il tutto si rivela un brevissimo incontro ai limiti della giudicabilità. Salvo le primissime battute si è trattato sostanzialmente di uno squash o comunque di un incontro in cui vengono fortemente ribadite le gerarchie tra i due contendenti. Molto indeciso gli assegno la sufficienza, ma se preferite potete considerarlo senza voto.
Winner and STILL United States Champion: AJ Styles in 4’55. Voto:
Raw Tag Team Championship match: Braun Strowman & Seth Rollins (c) vs Dolph Ziggler & Robert Roode
Chi tradirà chi no? Alla fine nessuno dei campioni gioca sporco, buona scelta dato che entrambi in questo momento è meglio che proseguano il loro cammino da face. Riguardo il match non mi stancherò mai di ripeterlo: nel 2019 non è ammissibile giocarsi metà incontro sull’attesa dell’hot tag. Un copione vecchio come il mondo e abusatissimo, d’ora in poi lo definirò SHT (Sindrome da Hot Tag). Finita questa fase l’incontro diventa equilibrato e ovviamente migliore, senza troppi fuochi di artificio. Dovendosi separare nelle prossime settimane le strade di Braun e Seth è stata una mossa obbligata quella di far perdere loro le cinture, vedremo se la nuova coppia improvvisata vincitrice avrà vita lunga.
Winners and NEW Raw Tag Team Champions: Dolph Ziggler & Robert Roode in 9’40. Voto:
Smackdown Women’s Championship match: Charlotte Flair vs Bayley (c)
Mi piace Bayley nelle vesti della heel convinta di essere face, che pure nella strada verso il ring continua a salutare i bambini. Passando all’incontro vero e proprio la durata esigua a dir poco lo rende ingiudicabile, con neanche quattro minuti a disposizione ci hanno giusto dato un assaggio di match. Charlotte in posizione di netta dominanza viene fregata da un trucco old school eseguito un po’ goffamente. Vedremo se le due avranno una seconda opportunità in ppv dopo questo leggerissimo antipasto.
Winner and STILL Smackdown Women’s Champion: Bayley in 3’45. Voto: senza voto.
Smackdown Tag Team Championship match: The Revival (Scott Dawson & Dash Wilder) vs The New Day (Big E & Xavier Woods) (c)
Incontro che gioca meno sulla citata SHT con la variante di Xavier non all’angolo per ricevere il tag ma svenuto fuori ring. Il match mi ha comunque divertito più di quello per i titoli di coppia di Raw, apprezzando anche il modo in cui i Revival abbiano insistito sulle gambe di Woods prima di sferrare la sottomissione finale. Siamo lontani dai fasti di quando ad esempio il New Day lottava contro gli Usos, ma riescono comunque a soddisfare il palato del pubblico.
Winners and NEW Smackdown Tag Team Champions: The Revival (Scott Dawson & Dash Wilder) in 10’15. Voto:
Women’s Tag Team Championship match: Mandy Rose & Sonya Deville vs Nikki Cross & Alexa Bliss (c)
Qua la SHT ci viene risparmiata, ma come ho detto altre volte in WWE la categoria di coppia femminile è tristemente improvvisata, lottatrici messe insieme non come progetto ma come necessità per trovare gente a contendersi le cinture. L’intromissione delle controparti maschili per il 24/7 title fa capire quanta considerazione abbiano nei piani alti. Le quattro comunque si impegnano e viste le premesse poteva andare ben peggio, ho comunque apprezzato i rimandi alla storyline mostrati in ring da Nikki verso Mandy e il falso finale in cui sembrava che le sfidanti avrebbero avuto la meglio. Siamo ancora lontani da come vorrei fosse gestita la categoria.
Winners and STILL Women’s Tag Team Champions: Nikki Cross & Alexa Bliss (c) in 9’05. Voto:
Intercontinental Championship match: The Miz vs Shinsuke Nakamura (c) (with Sami Zayn)
I due stili così diversi non si sposano a meraviglia e lo si sapeva. E’ un incontro da Smackdown più che da ppv, con Zayn (versione Lio Rush quando assisteva Lashley) prevedibilmente terzo protagonista. La qualità dell’incontro non è tale da farci sopportare un copione fin troppo prevedibile, che come detto sembrava più appropriata per una puntata settimanale (e non necessariamente nel main event). Di positivo segnalo la connessione di The Miz con il pubblico che da face finora non è sempre convincente, ma sarà merito suo o del lavoro da heel degli avversari (in particolare di Zayn)?
Winner and STILL Intercontinental Champion: Shinsuke Nakamura in 9’35. Voto:
Raw Women’s Championship match: Sasha Banks vs Becky Lynch (c)
Match partito alla grande, con Becky che dalle prime battute mostra più volontà di far male che di vincere, contro una Sasha più stratega a cui importa solo del titolo. L’incontro si dimostra poi equilibrato e a ritmo indiavolato, con capovolgimenti continui e tentativi di sottomissione improvvisi. Qualcosa però non mi è piaciuto, ovvero come è stato gestito il lavoro arbitrale. Tra colpi non visti e arbitro messo ko nelle dinamiche tutto mi è risultato forzato narrativamente parlando. Non ho gradito tutta la parte tra il pubblico perché a quel punto tanto valeva organizzare un match senza squalifiche, è stato invece un allungare il brodo che non ha manco regalato una chicca (magari un bump o un colpo con un’arma particolare) che desse un senso a questa parentesi. Tornate sul ring il finale monco contribuisce ad abbassare il voto che avrei voluto dare mentre seguivo la prima parte dell’incontro. Peccato, ho qualche rimpianto.
Winner for dq: Sasha Banks in 20’. Voto:
WWE Championship match: Randy Orton vs Kof Kingston (c)
Quando dopo pochissimi minuti siamo già alle head lock centro ring non è un bel segno, di fatti in tutta la prima fase i due sembrano andare al rallentatore con soluzioni poco creative raramente alternate da qualche fiammata. Orton in particolare non mi è sembrato troppo in serata, diverse volte si è fatto riprendere dalle telecamere mentre suggeriva la successiva mossa all’avversario. Nel proseguo la situazione migliora ma neanche troppo, con un insufficiente chimica tra i due wrestler. Il finale con la sequenza RKO, mancato punt kick e Trouble in Paradise è stato buono, con la finisher di Kofi ormai a livello mark tra le più forti dell’intera WWE dato che ne basta una per stendere qualsiasi avversario. Purtroppo per il ghanese al suo regno si aggiunge un’altra difesa non all’altezza e il gran minutaggio concesso l’ha resa ancora più indigesta.
Winner and STILL WWE Champion: Kofi Kingston in 20’50. Voto:
No disqualification match: Roman Reigns vs Erick Rowan
Una prova del nove per Rowan in singolo, anche se visto il finale probabilmente la sua avventura in WWE tornerà alla categoria di coppia. Detto che un match senza squalifiche è l’ideale per coprire i suoi limiti, l’esame per me di poco ma è superato. Ha fatto tutto quello che ci si aspetta da un big man e con Reigns ha messo un dignitoso brawling, con discreto uso dell’ambiente circostante e apprezzabile citazione di quanto visto nelle settimane precedenti (la struttura della telecamera a cui Roman sta volta ha saputo trovare contromisure). Il finale con intromissione è stato un bel colpo di scena, con il fratello ritrovato Harper che sembrava ormai ai margini della federazione. Il suo ritorno forse metterà già fine alla parentesi in singolo dell’ex Wyatt Family, ma Rowan nel poco spazio avuto in solitaria non ha sfigurato come si temeva.
Winner: Erick Rowan in 17’25. Voto:
Universal Championship match: Braun Strowman vs Seth Rollins (c)
L’uomo che ha sconfitto in modo pulito la Bestia non poteva perdere già ora la cintura e così è stato. Volendo concedergli una vittoria pulita hanno protetto più che potevano Strowman, l’uomo in chiave mark più forte della federazione che si ferma sempre qualche centimetro prima del traguardo. Il copione non poteva essere altro di quello scelto, con Braun dominante e Seth che stoico cerca di trovare uno spiraglio tra i tanti colpi subiti. Mi è piaciuto che abbiano inserito una manovra aerea del big man e che l’abbiano utilizzata come prima crepa della sua successiva sconfitta (notate come si tiene la gamba dopo l’impatto). Poi come detto ci sono volute 5 finisher per abbatterlo (quattro Stomp e un Pedigree), rendendo onorevole la sua (ennesima) sconfitta in un match per un titolo mondiale.
Winner and STILL Universal Champion: Seth Rollins in 11’. Voto:
Special Event
Non è stato certo un ppv indimenticabile, ma con poche insufficienze gravi. Non abbiamo avuto le consuete montagne russe in cui a gioiellini si alternavano ciofeche, si è rimasti su un livello medio, un po’ sopra e un po’ sotto la sufficienza. Di tutti i titoli in palio solo due sono cambiati, quelli di coppia maschili, dimostrando che il tutto sia stato per lo più un filler verso Hell in a Cell. Gli stessi incontri delle Four Horsewomen fanno capire che i conti tra loro saranno rimandati al prossimo evento della federazione. Braun pur protetto si ritrova di nuovo nel limbo, mentre Seth dovrà vedersela contro l’uomo (?) che lo ha attaccato a fine evento e rimane un rimpianto: se la WWE non si fosse fatta sfuggire il coinvolgimento di The Fiend con il titolo Universale settimane fa la sua aggressione a sorpresa avrebbe avuto un impatto ben maggiore, mentre domenica scorsa era telefonata. La faida tra Orton e Kofi si chiude con l’ennesima brutta prestazione, con il regno del ghanese che sta mettendo alla dura prova gli spettatori. In sostanza un ppv non imperdibile di cui probabilmente rimarrà poco nei nostri ricordi, ma che almeno non resterà nei nostri incubi.
Voto:
Sergedge – EH4L