In questi giorni vi abbiamo riportato la notizia che la WWE starebbe censurando alcuni show dei tanti contenuti nella libreria del WWE Network. Lo sbarco sulla piattaforma Peacock, che sta fruttando centinaia di milioni di dollari alla compagnia, prevede dei costi in termini di censura.

La conferma ufficiale

Dopo un articolo del New York Times, infatti, un portavoce di Peacock ha confermato ufficialmente che è in atto una robusta censura dei contenuti del passato della WWE. “Stiamo esaminando tutti i contenuti WWE per assicurarci che siano in linea con le nostre regole” ha detto un rappresentante di NBCUniversal, mentre un portavoce WWE ha spiegato ulteriormente dicendo: “Peacock e WWE stanno riesaminando tutti i vecchi contenuti per assicurarsi che rientrino negli standard del 2021”.

Vittoria del politicamente corretto o doveroso atto di ravvedimento?

Pare siano stati cancellati ed editati vari contenuti, tra cui un promo in cui Vince McMahon usava la parola “Negro” ed il match di WrestleMania IV tra Roddy Piper e BadNews Brown. La rilettura dei contenuti in chiave moderna è un’esigenza che si è fatta sempre più pressante negli ultimi anni e non è un problema che riguarda solo la WWE. Spesso e volentieri dei contenuti di intrattenimento prodotti nel passato sono stati aspramente criticati dopo essere stati inseriti in piattaforme di streaming come Netflix o Prime Video. La sensibilità su determinati temi come gli orientamenti sessuali o il razzismo è fortemente mutata negli anni e materiale che 10 o 20 anni fa sembrava innocuo oggi viene visto come irriverente o addirittura offensivo. Si è parlato per esempio di black face per alcuni episodi di Scrubs, la sitcom Friends è stata molto criticata per via dell’umorismo sui problemi di peso di uno dei personaggi e si potrebbe continuare a lungo con gli esempi in tal senso. E’ quindi sensato che NBCU stia cercando di evitare spiacevoli sorprese.

Alcune piattaforme di streaming, come Disney+, hanno risolto la questione inserendo un disclaimer all’inizio dei contenuti, spiegando che erano frutto della visione della società di allora: “Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono oggi. Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo ammetterne l’impatto dannoso, trarne insegnamento e stimolare il dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo“. Recitano gli avvisi all’inizio di alcune celebri pellicole come Dumbo o Peter Pan. Una scelta che forse anche la WWE avrebbe potuto fare, piuttosto che tagliare e censurare.