Ogni volta che la WWE compie questi viaggi transoceanici, alla ricerca di petroldollari e visibilità in territori arabeggianti, il rischio di dover/poter assistere ad un super house show de facto è sempre li, dietro l’angolo. I match sono generalmente piatti, over safe per certi punti di vista, vincono quasi sempre i buoni (o comunque quelli più tifati) e gli sviluppi a livello di stroryline sono quasi sempre laterali: un super house show con valori produttivi da WM, un ibrido stranissimo con picchi di fanservice stellari. Crown Jewel avrà confermato o smentito questo trend? Let’s find out! Brace yourself guys, let’s begin!
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ONE ON ONE MATCH
Bobby Lashley vs Brock Lesnar (06:21)
Questo match, non inedito ma neanche sfruttato come si deve nel corso degli anni, ha in se il germe per essere davvero un dream match, se costruzione sia della storia che del match lo permettessero. Così non è stato, almeno in quel di Crown Jewel. Certo, non parliamo dei livelli infimi toccati dallo stesso Lesnar e Goldberg a WMXX, tuttavia osservare Lesnar che “vince” quasi per caso, schienando il rivale nel tentativo (vano) di sfuggire alla sottomissione, è qualcosa che va totalmente contro una logica di costruzione decennale di un personaggio, vaporizzata con uno schienamento che non avvantaggia lui, nè premia il suo avversario che si, ha ottenuto la sua vendetta nel post match ma registra in ogni caso una sconfitta per i posteri. Che si stiano gettando le basi per un match serio, magari a stipulazione speciale, per le Series? Oppure si vuole dare un taglio maggiormente heel a Lashley, mettendo questa vittoria di Pirro come base? Il match, tecnicamente, è stato breve, intenso ma senza una storia o una logica, un mix confusionario di piani e decisioni di booking. Non un buon opener, nonostante il forte coinvolgimento emotivo del pubblico, cosa assolutamente non mantenuta nel corso della serata. Winner: Brock Lesnar (4,5 / 10)
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TAG TEAM MATCH
Asuka & Alexa Bliss (c) vs Damage CTRL for the WWE Women’s Tag Team Championships (12:50)
Il lunghissimo regno di Asuka e Alexa, della durata di ben 5 giorni, è stato già archiviato. Probabilmente, l’aver passato il testimone in que di RAW è stata una mera scelta funzionale a regalare al pubblico saudita un cambio di titolo (l’unico della serata invero, ad avvalorare questa tesi) e una percezione di rilevanza “storica”, o meglio statistica, dell’evento in se. L’incontro è stato buono ma assolutamente non memorabile, ed il finale è stato “sporcato” dall’intrusione della rediviva Nikki Cross, che ha ben pensato di scagliarsi contro la sua ex amica Alexa (sempre più proiettata verso la stable di Bray Wyatt) regalando la vittoria a Sky e Kai. Un altro effetto “secondario” di questa vittoria è stata la percezione che, effettivamente, a fine serata avremmo potuto assistere ad un altro cambio di titolo (quello femminile), al fine di poter potenziare ancora di più questa stable. Spoiler: non è andata proprio così… Winners and NEW WWE Women’s Tag Team Champions: Damage CTRL (6 / 10)
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ONE ON ONE MATCH
Karrion Kross (w/Scarlett) vs Drew McIntyre in a Steel Cage Match (13:02)
Spero, ma non ne sono proprio convinto, che questi due lottatori possano essere divisi il prima possibile. Quando, dopo qualch mese, due wrestler inseriti in una faida non fanno passi avanti o indietro, ma solo laterali, il loro status viene immediatamente ridimensionato, il momentum fermato, l’entusiasmo che il pubblico può nutrire viene fortemente raffreddato. In una faida senza vinti, di fatto, non ci sono vincitori, e questo match mette un bel tassello per corroborare questa narrativa: Drew vince dopo aver concesso precedenti trionfi al rivale, che però non viene schienato ma sol “battuto sul tempo” er uscire dalla gabbia, dopo numerose interferenze da parte di Scarlett che, di fatto, hanno solo rimandato l’inevitabile. Se Kross deve essere proposto come un mostro heel, che così sia. Se Drew deve essere mantenuto come babyface semi imbattibile, che lo si faccia: cercare una soluzione in grado di ottenere entrambe le cose, storicamente nn è mai stato pagante e queta faida non ha fatto eccezione. Incontro mediamente intenso, ritmi felpati e scarsa alchimia sul quadrato: non un match insufficiente, ma destinato ad essere rimosso dalla nostra mente tra 3, 2, 1… Winner: Drew McIntyre (6 / 10)
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TAG TEAM MATCH
Finn Balor, Damian Priest & Dominik Mysterio (w/Rhea Ripley) vs The OC (14:03)
The OC, onestamente, è un concetto stantio. I riferimenti oramai datati ad una stable che, di fatto, ha smesso di essere hip o rilevante in Giappone già da un po’ di tempo, rendono l’intera stable qualcosa di vecchio, stanco e stancante: giusto, in quest’ottica, mandarla al macello contro un team che, con alti e bassi, si sta comunque confermando come una minaccia per l’intero roster. Pur mantenendo un certo ritmo, infatti, la contesa non decolla mai, complici anche i continui interventi e le distrazioni perpetrate da Rhea (format già visto nei due match precedenti): AJ Styles viene di fatto servito a Balor su di un piatto d’argento e schienato ancora una volta. Vorrei poter fornire un’analisi più accurata, ma questo incontro non ha davvero regalato nulla di interessante nei suoi 14 minuti: tecnicamente discreto, storicamente moscio e a tratti anche noiosetto. La sufficienza la porta a casa solo per la grandezza infinita di molti dei suoi interpreti, che probabilmente non potrebbero regalare un incontro brutto neanche a 80 anni suonati. Winners: Finn Balor, Damian Priest & Dominik Mysterio (6 / 10)
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ONE ON ONE MATCH
Omos (w/MVP) vs Braun Strowman (06:45)
A proposito di match brutti, se siete estimatori del genere, se amate il feticismo ne il wrestling, siete nel posto giusto. I match tra mostri, spesso, hanno in loro il germe della grandezza: la sintesi. In genere sono così brevi, così rapidi nel loro scioglimento da risultare quasi sempre innocui, se non gradevoli: questo incontro ha fatto eccezione, in modo anche abbastanza netto. Dopo 6 minuti di manovre offensive e di selling da parte di Srowman, apparentemente sopraffatto dalla forza erculea di Omos, quest’ultimo capitola dopo una singola powerslam come se fosse un Ziggler qualsiasi, in un epilogo tanto brutto quanto scontato. Ora non resta che proiettare Braun verso sfide titolate, non avrebbe senso nulla di diverso, e aspettare che il gorgo del midcard comedy si impossessi di Omos una volta per tutte: le capacità offensive di questo lottatore ci sono, tuttavia la sua incapacità di selling dovuta alla fisiologica e architettonica strutturea corporea, lo rendono talmente limitato da essere quasi inuilizzabile nel medio termine. Winner: Braun Strowman (4,5 / 10)
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TAG TEAM MATCH
The Usos (c) vs the Butch & Ridge Holland for the WWE Undisputed Tag Team Championships (10:40)
Gli Usos sono garanzia di qualità assoluta quando si parla di match titolati in PLE, a prescindere dai loro avversari: pulizia tecnica, ritmo, storia, innovativià sono caratteristiche che non abbandonano mai questi performer. Dall’altro lato, un tag team estremamente solido (soprattutto per la bravura di Butch, uno dei performer più sottoimpiegati attualmente) che tuttavia deficita in starpower, costituita al 90% dal suo assente leader, Sheamus. Il match è come ve lo aspettereste se decideste di pronosticarlo senza averlo visto: equilibrato, intenso e con un finale “forte”, una 1D di rara bellezza. Anche l’esito, diciamocelo, pareva essere scontato alla vigilia e tale scontatezza non è stata disattesa: resta ora da capire quale sarà la prossima minaccia per gli attuali Campioni (forse Zayn e Sikoa?). Un buon match televisivo, forse pochino per un PLE. Winner and STILL TT Champions: The Usos (6,5 / 10)
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ONE ON ONE MATCH
Bianca Belair (c) vs Bayley in a Last Woman Standing Match for the WWE Raw Women’s Championship (20:21)
Queste due lottatrici ci hanno oramai abituato bene, i loro incontri sono sempre ben combattuti e, se dovessimo trovare una singola pecca, potremmo ricercarla negli esiti forse eccessivamente unilaterali di tali contese: Bayley non è più percepibile come sfidante credibile, salvo eccezionali, imprevedibili e tutto sommato illogici colpi di scena. Alcuni spot, come quello del golf cart, lasciano un po’ il tempo che trovano, tuttavia resta apprezzabile il tentativo di proporre qualcosa di innovativo in un match di questi tipo, ad un evento di questo tipo. Bianca si conferma campionessa difficile da battere (che si stia attendendo il ritorno di Sasha?), tuttava da un punto di vista estremamente parziale e da fan dell’atleta, provo un po’ di dispiacere per tutti i pin e le sconfitte maturate da Bayley, una performer eccezionale sia per talento in ring che al microfono, il vero cardine di questa divisione femminile. Winner and Still WWE Raw Women’s Champion: Bianca Belair (7 / 10)
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ONE ON ONE MATCH
Roman Reigns (c) vs Logan Paul WWE Undisputed Universal Championship (24:49)
Diciamocelo chiaramente, Logan Paul è un wrestler eccezionale, a prescindere dalla sua caratura di superstar mainstream, celebrità o ditela come volete voi. Questo ragazzo sa cosa è il wrestling, è un fan almeno quanto lo siamo noi che perdiamo tempo prezioso a scrivere e leggere sui dirt sheet ed ha le capacità fisiche, il tempismo e l’umiltà per potersi proporre in modo indiscutibile come un heel (perchè, diciamolo chiaro, questo è e Roman Reigns è da mesi un babyface per certi versi, che vi piaccia o meno) con i controcazzi. Si, gli vengono concesse tutte le scorciatoie di questo mondo (vedasi il buckshot lariat, eseguito ottimamente al contrario di quelli provati da un certo CM Punk) e si, Roman Reigns ha effettuato un selling da premio oscar, rendendo credibile non solo l’offensiva di Paul, ma anche il suo character come wrestler e non come celebrità, tuttavia i suoi meriti sono enormi e innegabili. Se volesse intraprendere questa strada con continuità, Logan potrebbe diventare Campione in meno di un anno, guadagnando e facendo guadagnare, facendo incacchiare tutti i fan hardcore che farebbero la fila ai tornelli solo per vederlo perdere e nel contempo guadagnando sempre più il loro rispetto, per l’impegno innegabile profuso sul quadrato, con e senza le telecamere. Come dicevo, onore a lui ma anche a Roman: senza la precisa volontà da parte di quest’ultimo nel concedere così tanto ad un character che lottatore non è (un booking quasi 50/50 nel match), questo incontro non sarebbe stato così coinvolgente. Match della serata, senza dubbio alcuno. Winner and Still WWE Undisputed Universal Champion: Roman Reigns (7,5 / 10)
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LIVE EVENT
Uno Special Event meno che mediocre prima degli ultimi due match, che hanno salvato la valutazione complessiva. Gli show d’arabia si confermano, come scritto in premessa, dei super house show, tuttavia in particolare il main event ha create numerosi spunti di riflessione proponendo qualcosa di nuovo e fresco, cosa che nel wrestling è tanto apprezzata quanto difficile da realizzare. La parola a voi, sono ansioso di sentire la vostra. Cheers! (6 / 10)