Premessa doverosa: i PLE in Arabia mi lasciano sempre addosso un senso di appiccicaticcio, di inquietudine, di impoverimento che non posso fare a meno di provare. Senza entrare in considerazioni di tipo geopolitico (che pur mi appassionano molto) in relazione all’atteggiamento che alcuni paesi hanno verso le passioni occidentali, l’approccio del comprare ciò che è stato costruito nel corso di anni con la pretesa non solo di comprenderlo, ma addirittura di “elevarlo”, mi irrita rovinandomi in parte qualsiasi tipologia di esperienza di intrattenimento. Ciò posto, una review su un sito che tratta di una cosa leggera come il wrestling non dovrebbe mai essere viziata da una eccessiva negatività aprioristica ed appesantita da considerazioni tanto trasbordanti quanto superflue, dunque cercherò di essere il più oggettivo possibile, rispettando lo spazio concessomi da ZW ed il tempo che vorrete così gentilmente prestarmi per questa lettura. Questo show è stato all’altezza di un PLE di alto livello? Lo spettacolo offerto ha superato le aspettative della vigilia? Brace yourselves guys, let’s begin!
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TAG TEAM MATCH
Solo Sikoa, Jacob Fatu & Tama Tonga (w/Tonga Loa) vs Roman Reigns, Jimmy Uso & Jey Uso (16:41)
Pubblico altamente coinvolto sin dai primissimi minuti di questo PLE, con l’ingresso di Roman assieme a Jimmy e l’entrata finale di Jey, a rimarcare il suo ruolo paritetico rispetto all’OTC. L’incontro si è incanalato su due traiettorie, di fatto. La prima è riferita alla scarsa volontà da parte di Jey nel collaborare con Roman Reigns, rendendo di fatto il team meno coeso rispetto a quanto necessario per prevalere sulla nuova Bloodline. La seconda traiettoria, invece, ha preso vita nel post match con il coinvolgimento di Sami Zayn ed il suo maldestro tentativo di salvataggio. Tornando alla fase in ring, l’incontro è stato davvero lento nella sua prima fase, con lungo momento di accumulo di heat prima dell’hot tag per Roman, che ha ravvivato almeno in parte la fase finale. Il botch avvenuto a metà match, invece, con un palese conto di tre proprio sull’OTC maldestramente ignorato dall’arbitro è stato gestito in modo talmente goffo da tutti i partecipanti da non poter non incidere sulla valutazione finale. Incontro in sostanza sufficiente o poco più, condito da un errore davvero impattante. L’incontro 4vs4 per le Series di certo sarà più avvincente e, credo, strutturato in modo diverso. In queste quattro settimane che ci separano dall’epilogo, tuttavia, sarà interessante osservare le nuove (tese) dinamiche tra i 4 “OG” della Bloodline, prima del salvifico intervento dell’ultimo tassello del puzzle. Un tassello molto, molto saggio, basso ed “estremo”. Winners: The Bloodline
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FATL FOUR WAY TAG TEAM MATCH
Bianca Belair & Jade Cargill (c) vs Lash Legend & Jakara Jackson vs Iyo Sky & Kairi Sane vs Chelsea Green & Piper Niven for the WWE Women’s Tag Team Championships (12:01)
Questo incontro mi ha onestamente sorpreso. Non parliamo di certo di Shawn Michaels vs Kurt Angle, tuttavia anche e soprattutto in considerazione di un’aspettativa decisamente bassa, il risultato finale lo reputo estremamente lusinghiero per tutte le atlete coinvolte. Certo, ci sono stati botch e momenti di “imbarazzo” e stasi econtraddistinti da scarso tempismo e confusione complessiva e certo, questi titoli di coppia contano meno di una 10 lire nel 2024, tuttavia gli spot realizzati da queste ragazze sono stati estremamente ambiziosi, il ritmo è stato incalzante, l’esito incerto e l’impegno profuso da tutte le contendenti è equivalso a quello che avrebbero potuto esprimere in un ME di Wrestlemania. Quindi bene così. Tutti i team hanno avuto il loro momento di “gloria”, e tutti ne hanno beneficiato: Lash Legend è praticamente pronta per il main roster e la sua partner, a dispetto della verdissima esperienza, si propone con grande personalità anche sul quadrato, Sky e Sane sono oramai due delle worker più affidabili in senso assoluto sia in ambito maschile che femminile, Green e Niven a mio avviso sono sempre e comunque puntuali a qualsiasi appuntamento, grazie a un giusto mix di carisma e fisicità ed infine le Campionesse stanno vivendo questo momento che, agli occhi di tutti, sarà strumentale al momento dello split e della faida che le vedrà coinvolte. Un buon match, non perfetto ma altamente intrattenente. PS: Lontani i tempi delle maglie oversize in Arabia (fortunatamente). Winner and Still WWE Women’s Tag Team Champions: Bianca Belair & Jade Cargill
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ONE ON ONE MATCH
Seth “Freakin” Rollins vs “Big” Bronson Reed (12:20)
Un Seth Rollins che continua la sua transizione in Shawn Michaels 2005 con dei pantaloni drop 0, impegnato in una faida di seconda fascia con un talento attualmente pushato ed abbastanza protetto. Per spuntarla, infatti, Rollins ha dovuto dar fondo ad una “super mossa” come la stomp dalla terza corda ed a tutta la sua esperienza, abbattendo il mostro prima fuori dal ring sui gradoni per poi finirlo sul quadrato. Credo che per Seth ci sia una direzione piuttosto chiara verso piani che più gli competono, mentre Reed esce si bene da questo match ma comunque non bene al punto da poter essere proposto nel main event, mantenendo uno status da IC Champion nella migliore delle ipotesi. Incontro buono, che tuttavia paga una fase centrale abbastanza compassata ed un’alchimia mai perfettamente trovata tra i due contendenti. Winner: Seth Rollins
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ONE ON ONE MATCH
WWE Women’s World Champion Liv Morgan vs WWE Women’s Champion Nia Jax for the WWE Women’s Crown Jewel Championship (08:04)
Incontro che di veramente buono ha solo la sua brevità. Le fasi lottate (non lunghissime) hanno peccato per poca spettacolarità (eccezion fatta per un tornado DDT davvero ben eseguito da Liv), lentezza e molta approssimazione, mentre le interferenze di Raquel e Tiffany hanno solo distratto senza, di fatto, portare a nulla. Anche la reazione sorpresa di Nia mi ha perplesso: il piano non sarebbe dovuto essere l’incasso di Tiffy su Liv sin dall’inizio? E come se non bastasse Miss MITB non aveva espresso la chiara volontà di incassare su chiunque, Nia compresa, appena un giorno prima a Smackdown? Questi buchi logici, soprattutto se proposti in modo imminente, un pochino mi offendono. Queste incertezze di booking, legate ad una sinergia poco efficace tra le attrici e un incontro poco avvincente e pulito sul quadrato non possono che portare ad un’insufficienza piena. Sarà interessante ora vedere come Liv affronterà il suo regno orfana della sua nemesi Rhea e come evolverà il complicate rapporto tra le due frenemies in quel di Smackdown. Winner and New WWE Women’s Crown Jewel Champion: Liv Morgan
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ONE ON ONE MATCH
Randy Orton vs Kevin Owens
Non si parla di match, dunque non esprimerò un voto, tuttavia lo scontro violento che ha avuto luogo tra Randy e KO (con la maglia di Bob Orton, mossa da heel vero) è stata una delle parentesi più gradevoli dello show. I due non si sono risparmiati in quanto a stiffness e bump, senza contare che questa parentesi porta in modo automatico e naturale verso un rematch condito da una stipulazione speciale: spero che questo stint heel possa portare Owens verso un giro titolato di livello, serio, in modo da dare a questo straordinario performer la giusta rilevanza da regalare ai posteri anche dal punto di vista del palmarès. Che dire invece di Orton? Complice uno stile semplice e mai troppo eccessivo adottato sin dai suoi primissimi match, la sua longevità è qualcosa di davvero meraviglioso. Winner: No Contest.
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TRIPLE THREAT MATCH
LA Knight (c) vs Andrade vs Carmelo Hayes for the WWE United States Championship (09:14)
Incontro estremamente rapido, tuttavia divertentissimo e pieno di spot ottimamente eseguiti, soprattutto grazie ad un Carmelo Hays in stato di grazia totale. Il canovaccio è stato semplice ma efficace: i due rivali in faida (Andrade ed Hays) sono stati concentrati per molte fasi del match più sul prevalere l’uno sull’altro che sul vincere il match e l’opportunista Knight ne ha approfittato mettendo a segno il colpo finale, nonostante uno sforzo profuso non paragonabile a quello degli altri due. L’unica cosa che francamente non ho gradito, è il percorso un po’ in circolo disegnato per questi contendenti. Dopo mesi di lotta a due per capire chi dovesse essere il degno sfidante per il Campione US, questi due incredibili lottatori hanno perso singolarmente contro LAK per poi perdere assieme contro lo stesso: non proprio una scalata verso il successo, soprattutto in considerazione della serie lunghissima ed intensissima di match disputati, culminata per occupare uno spot al di sotto del midcard. Un controsenso evidente. Tornando all’azione sul quadrato, molto bene e mio personalissimo match della serata a pari merito con il main event, che ha beneficiato di maggior tempo e struttura. Winner and Still United States Champion: LA Knight
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ONE ON ONE MATCH
Undisputed WWE Champion Cody Rhodes vs World Heavyweight Champion Gunther for the WWE Men’s Crown Jewel Championship
La faida tra questi due Campioni è stata secondo me gestita non benissimo: c’era perennemente qualcosa di flebile, posticcio ed artificiale che non ha mai portato ad un promo d’effetto o ad un coinvolgimento emozionale degno di tale nome. E qui mi soffermo un secondo sulla folla presente: fare la ola/olè nel corso del main event per poi intonare l’inflazionatissimo coro “this is awesome!” non ha senso, e denota una scarsa educazione verso il prodotto che si sta pagando per vedere. L’incontro in se è stato piuttosto lunghetto ma dotato di una solida ed eretta spina dorsale, con GUNTHER intento ad esprimere la propria superiorità fisica e Cody infiammato da improvvisi moti di orgoglio e tanto coraggio, proprio come un babyface underdog dovrebbe combattere contro un heel dominante. Il finale poi, è stato un piccolo capolavoro: GUNTHER chiude Cody in una sleeper, quest’ultimo invece rotola su se stesso schienando l’avversario un po’ a sopresa. Questo ci racconta qualcosa sia di Cody, disposto a tutto per vincere anche a dispetto del convincere ed interprete del ruolo di veterano della contesa a dispetto delle apparenze e di GUNTHER, che ha nel suo eccessivo orgoglio e pienezza di se i suoi punti di debolezza: anche il riferimento al finale del match di WM8 tra Bret e Piper è stato un bel tocco di classe, soprattutto in considerazione della mancanza di rispetto verso l’Hitman perpetrato da GUNTHER qualche settimana addietro. Match molto ben fatto dunque, a cui però è mancato qualcosa per poter essere eccellente. Winner and WWE Men’s Crown Jewel Champion: Cody Rhodes
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LIVE EVENT
PLE poco più che sufficiente, condito dalla coronazione/non coronazione di due Campioni a scadenza, che non avranno neanche la possibilità di portare la cintura fuori dal paese. Un mega house show per certi versi, con match inconsequenziali in termini di storyline (i due validi per i titoli onorari) e tanto movimento con passi laterali nel midcard. Un PLE che sicuramente è avvenuto, e che lascerà un solco davvero poco profondo nelle nostre memorie pur non avendoci arrecato alcun trauma ne il ruestling. My two cents.