Lo stavamo aspettando da tempo questo draft, con l’ansia delle prime volte, dei bei ricordi che furono. Purtroppo, mi duole dirlo, ci siamo trovati davanti ad una gestione insipida delle scelte perché, ricordiamolo, si tratta pur sempre di Smackdown e bisogna tenere bassi gli entusiasmi.
La delusione del draft 2016 è data dalla sua gestione asettica, molto formale, dove gli atleti e le loro reazioni erano assenti ingiustificati, e il pubblico ha fatto fatica a mantenere la stessa attenzione per le intere due ore. A complicare soprattutto la disomogeneità delle scelte: un percorso ondivago che ha rifiutato il più classico dei draft da calcetto di scuola media, dove prendi i migliori all’inizio e poi quelli che capitano alla fine. Per quanto abbiano cercato di stupire il pubblico, hanno più che altro indebolito ulteriormente Smackdown e fatto fare a cagnolino Bryan e Shane McMahon la più classica delle figure da cioccolatai. Un esempio concreto? Shane sceglie come ottavo Baron Corbin e poi si indigna quando Stephanie annuncia Amore e Cass: il segmento pone il primogenito McMahon come un fessacchiotto che vuol bluffare per indurre la sorella all’errore e invece si fa cogliere in contropiede.
E per quanto si sia cercato di mantenere un profilo alto per non sparare le cartucce all’inizio, vedere Cena scelto per terzo in blu e Lesnar per sesto in rosso fa capire che la dinamica è stata deficitaria. Sarebbe bastato optare per poche studiate pick, magari 8 a testa da diluire nel corso delle due ore, due ogni 15/20 minuti e poi il resto tramite network o nella giornata di oggi, esattamente come avveniva dieci anni fa. Sembra passato un secolo ormai, e si nota anche e soprattutto da questa gestione stanca e priva di idee. Da notare: si critica il metodo di selezione, non gli atleti selezionati. Per questo andiamo a vedere cosa è successo.
A Raw vanno: Seth Rollins, Charlotte, Finn Balor, Roman Reigns, Brock Lesnar, The New Day, Sami Zayn, Sasha Banks, Chris Jericho, Rusev, Kevin Owens, Enzo Amore and Big Cass, Luke Gallows and Karl Anderson, Big Show, Nia Jax, Neville, Cesaro, Sheamus, Goldust and R-Truth, Titus O’Neil, Paige, Darren Young, Sin Cara, Jack Swagger, The Dudley Boyz, Summer Rae, Mark Henry, Braun Strowman, Bo Dallas, The Shining Stars, Alicia Fox, Dana Brooke e Curtis Axel.
A Smackdown vanno: Dean Ambrose, AJ Styles, John Cena, Randy Orton, Bray Wyatt, Becky Lynch, The Miz, Baron Corbin, Chad Gable and Jason Jordan, Dolph Ziggler, Natalya, Alberto Del Rio, The Usos, Kane, Kalisto, Naomi, The Ascension, Zack Ryder, Apollo Crews, Alexa Bliss, Tyler Breeze and Fandango, Eva Marie, The Vaudevillains, Erick Rowan, Mojo Rawley e Carmella.
La differenza di starpower è ben visibile, tastabile con mano. La sensazione è che la WWE abbia voluto mantenere inalterati alcuni programmi (Charlotte vs Sasha, Owens vs Zayn, Jericho vs Cesaro, Club vs Amore & Cass, Cena vs Styles, Natalya vs Becky), cercando di non abbassare l’attenzione sul roster blu. È inevitabile che la scelta dei due uomini di punta di dieci anni fa (Cena e Orton) serva a far crescere nuove leve, trovare nuove soluzioni. Nel roster blu è pronto a tornare al top Alberto del Rio, davanti ha una corsia privilegiata che lo lancia verso la sfida ad Ambrose. Miz e Ziggler sembrano destinati a ritrovarsi, ma attenzione ad Apollo Crews nelle retrovie. Scontata la presa degli American Alpha, ai quali occorrerà trovare un mentore d’eccezione: se dovesse arrivare la fumata bianca, Kurt Angle sarebbe l’aggiunta d’oro per un roster smanioso di top player. Grandi chance per AJ Styles, che potrebbe arrivare al titolo entro fine anno, e per Bray Wyatt, liberatosi nuovamente dei compari visto il pick di Strowman a Raw e l’assenza di Harper. Un roster in divenire, come sempre, dove si giocano le faide al lumicino. Proprio questa teorica mancanza di aspettativa dà maggiore curiosità per capire come affronteranno i ppv monobrand.
Raw is Raw, forever. Tanta carne al fuoco ma anche tanti tanti rischi. Il draft si porta dietro una discreta dose di licenziamenti e mai come in questo caso rischiano atleti fino ad oggi intoccabili: Neville, Sheamus, Axel, Dallas, Swagger, Sin Cara e Strowman, in mancanza di programmi concreti rischiano tantissimo (idem gli Ascension e Rowan a Smackdown). Con il possibile addio alle scene di Big Show e Mark Henry, questo rischia di essere il roster maggiormente falcidiato da qui a i prossimi 6/7 mesi. Attesa per il tanto decantato Club con Balor che si lancia verso il titolo secondario, quindi per il feud tra Rollins e Reigns che non pare possa avere più ostacoli. A breve potrebbero pure optare per il doppio turn tra i due con Reigns fischiato a rigor di logica e Rollins osannato. Sasha Banks pare lanciata fortissimamente verso il titolo e pronta è la sua prima sfidante, ovvero quella Nia Jax scelta in una posizione molto alta da miss Stephanie. Anche qui c’è molta curiosità sulla gestione dei ppv monobrand anche se Summerslam incombe e con esso il meglio dei due roster.
E per voi com’è andato questo draft? Cosa ne pensate?