Recentemente nell’E&C Pod of Awesomeness, gli ex World Champion Edge e Christian hanno parlato di alcune delle gimmick più famose nella storia del wrestling, soffermandosi soprattutto su Kane, Undertaker e Steve Austin.
Riguardo Glenn Jacobs, meglio conosciuto sotto il nome di Kane:
E: “Questo tipo è prima Isaac Yankem, poi il nuovo Diesel, e poi per fortuna è nato Kane. Quanto pensi si debba essere sentito fortunato dopo aver provato a far funzionare tutte quelle gimmick e poi sentirti dire ‘okay, sarai il fratello di Undertaker, Kane’?”
C: “Ha tentato di tutto per farle funzionare, e con queste è riuscito a mostrare il suo potenziale. Potranno anche non essergli piaciute, ma ha sempre fatto il suo meglio con ciò che aveva. E inoltre era unico nel suo genere. Aveva l’altezza, era, ed è tutt’ora, così bravo che qualcosa sarebbe andata in porto”.
Riguardo Undertaker e di come la sua gimmick fosse debole:
C: “Non credo che se qualcun altro avesse interpretato la gimmick dell’Undertaker, avrebbe fatto ciò che ha fatto Mark Calaway. Avrebbe avuto vita breve, è riuscito a far diventare il personaggio completamente suo. Aveva tutto ciò che serviva: l’arsenale, l’entrata; quando la gente sentiva il primo gong rimaneva ghiacciata. E’ anche una delle persone più rispettate nello spogliatoio.
E: “Penso che una delle chiavi per riuscire a durare nel wrestling, specialmente se devi interpretare sempre lo stesso personaggio, sia cambiare di tanto in tanto, altrimenti diventerà stagnante. Può essere stata una sfumatura più chiara o oscura, ma Undertaker ha passato diverse fasi. Lui è cambiato spesso anche perché nelle sue prime incarnazioni non lottava molto, anche se aveva molto talento. ‘The American Bad Ass’ è stato un modo per lavorare con Kurt Angle ed avere match incredibili, anche match più tecnici.”
Riguardo Steve Austin e il suo “Ring Master”:
E: “Non so se fosse il personaggio o solo il nome, ma questo non c’entrava nulla con il look. Era pelato, con delle gambe enormi, muscoloso. Aveva stivali verdi quando era ‘The Ring Master’ perché lavorava con Ted di Biase, ma il personaggio non c’entrava niente con gli abiti che indossava. Gli si deve dare credito, non solo era veramente bravo, ma ha avuto gli attributi di prendere le redini e trasformarsi in ‘Stone Cold’ Steve Austin, plasmarlo come voleva e creare uno dei più grandi personaggi nella storia del wrestling”.