La Road to Wrestlemania supera lo scoglio obbligato della Elimination Chamber, che da PPV di transizione (anche un po’ scomodo) diventa di fatto il manifesto per la prima WM made in HHH, riprendendo elementi dei Takeover dei tempi d’oro, come ad esempio il format con 5 matches, l’altissimo livello di workrate almeno in un paio di match e il climax di una storyline a lenta cottura. Spoiler alert: l’evento mi è piaciuto non poco. Brace yourselves guys, let’s begin!
i
i
ELIMINATION CHAMBER MATCH
Asuka vs Carmella vs Liv Morgan vs Nikki Cross vs Raquel Rodriguez vs Natalya to Become the 1st Contender for the WWE Raw Women’s Championship at Wrestlemania (19:43)
La divisione femminile in WWE, al momento, vive una fase che sa di transizione, dove le priorità paiono essere chiaramente due: Rhea Ripley (26) e Bianca Belair (33). Tutto ciò che gravita attorno a queste due performer, sembra essere totalmente marginale, che si tratti di sfidanti o della stessa Campionessa Charlotte: in tale ottica, considerato il momentaneo momento di stagnazione che vivono performer come Ronda e Becky, questo Elimination Chamber si è presentato come necessario viatico per rendere una delle lottatrici coinvolte come sfidante non solo credibile, ma degna di Wrestlemania. Tale obiettivo, anche qui spoiler alert, può dirsi a mio avviso parzialmente fallito. Asuka, vincitrice facilmente pronosticabile alla vigilia, al momento proietta una sfida che sa di difesa titolata mensile per la Campionessa di turno, e non di una potenziale faida degna del più importante show dell’anno: la giapponese è ancora con ogni probabilità la wrestler migliore del mondo, tuttavia non sembra trovarsi in un punto di traiettoria narrativa adatto ad un momento potenzialmente memorabile. E’ una sfidante blasonata, ma non credibile. Per quanto riguarda le altre contendenti, Carmella, Nikki e Natalya erano ovviamente un’ipotesi residuale, Raquel andrà over solo quando diventerà heel e perderà il suo sorriso/paresi, mentre un discorso a parte lo merita Morgan. Tifata più di chiunque altro, Liv resta over nonostante il trattamento sinusoidale che oramai va avanti da due anni, ha un livello di connessione estremamente forte con il suo pubblico e sul ring mette sempre tutta se stessa, mostrando miglioramenti costanti sia dal punto di vista tecnico che recitativo: meriterebbe decisamente di più. Arrivando al sodo il match è stato un buon opener, la vincitrice non è mai stata messa in discussione e le wrestler hanno dato vita ad una contesa solida, leggermente farraginosa a tratti ma comunque godibile nel complesso. MVP del match, come accennato, Liv che anche da sconfitta esce comunque per certi versi vincitrice morale per acclamazione. Winner and 1st Contender for the WWE Raw Women’s Championship at Wrestlemania: Asuka (6,5 / 10)
i
ONE ON ONE MATCH
Brock Lesnar vs Bobby Lashley (04:33)
Il Canada ama Brock Lesnar, mettiamo le cose in chiaro: il match sarebbe potuto essere una resthold di tre minuti seguita da una F5 e comunque la mossa finale avrebbe ricevuto un pop clamoroso. Continua inesorabile, con l’era HHH, il nerfing della bestia demoniaca, che dopo un incontro 50/50 contro Lashley, ad onor del vero ripetitivo rispetto al canovaccio de match precedenti ma in ogni caso divertente, ricorre ad un mule kick per liberarsi dalla Hurt Lock, perdendo per squalifica. Il post match è gratificante, in quanto vede la distruzione di Bobby per mano di un iracondo Brock, tuttavia la gestione del finale lascia a dir poco perplessi, e il cambiamento nelle azioni e nell’approccio di Lesnar è troppo repentino per risultare organico e naturale a qualsiasi livello. Che si vada verso un Triple Threat a WM con il coinvolgimento di Bray Wyatt, e magari il debutto della sua fazione per avviare una nuova era con la “nuova stagione” post Wrestlemania? Winner by DQ: Bobby Lashley (5 / 10)
i
TAG TEAM MATCH
Edge and Beth Phoenix vs Finn Balor & Rhea Ripley (13:48)
Un match dove gli uomini sono stati elementi ancillari rispetto alle loro controparti femminili, al punto che credo con assoluta certezza che un match 1vs1 contro Beth sarebbe stato qualcosa di decisamente più appetibile e anzi, vi dirò di più, ad oggi lo reputo un incontro più accattivante di quello schedulato per WM. Ode alla Glamazon: questa atleta è in uno stato di forma incredibile, la ruggine sembra non aver attecchito sui suoi muscoli inossidabili e l’unico elemento in grado di far evincere in modo vago che potesse trattarsi di una lottatrice non a tempo pieno è stato lo scarso tempismo nell’occasione della near fall botchata, imperizia che tuttavia può tranquillamente capitare anche alle migliori. A parte questo trascurabile evento, tuttavia, le interazioni tra lue due atlete hanno denotato un’alchimia davvero rara (andatevi a rivedere il DDT di Beth e il Superplex immediatamente successivo), lo spot della double powerbomb è stato ottimamente eseguito e il pin beccato da Bàlor a seguito della Shatter Machine (omaggio ai fraterni amici oltre la barricata, gli FTR: una figata) protegge Rhea in ottica Wrestlemania. Anche il coinvolgimento di Dominik è stato dosato in modo corretto, senza distogliere lo spettatore da quanto stesse accadendo tra le corde. Contesa gradevole, ordinata e dimenticabile. Winners: Edge & Beth Phoenix (6,5 / 10)
i
ELIMINATION CHAMBER MATCH
Austin Theory (c) vs Seth Rollins vs Bronson Reed vs Johnny Gargano vs Montez Ford vs Damien Priest for the WWE United States Championship (31:24)
Per i fan TNA di vecchia data, questo incontro mi ha restituito delle vibes da Steel Asylum Cage match, soprattutto nell’occasione del folle spot che ha visto come protagonista Montez Ford. Questo incontro, totalmente privo di una colonna vertebrale fornita da una storia che si rispetti, di fatto si è basato solo ed esclusivamente sul livello di workrate medio degli atleti coinvolti, decisamente stellare e ragazzi, è andata benissimo così. Di fatto l’unica parentesi di storytelling è avvenuta a inizio match, dove sono state rispolverate le vecchie relazioni di Theory con i suoi due mentori, Gargano e Rollins: al netto di questa piacevole parentesi, il lottato è stato protagonista totale e il ritmo è stato così rapido da essere quasi asfissiante, tutti gli atleti coinvolti hanno avuto il loro momento di gloria, tutti escono da questo match rafforzati e soprattutto le prestazioni di Bronson (eliminato grazie allo sforzo congiunto di quattro uomini) e di Ford hanno messo un bel punto esclamativo sullo stint in singolo per entambi. In particolare “Tez” è stato protagonista, come detto, di uno spot incredibile e di una prestazione maiuscola: credo che per gli Street Profits sia arrivato il capolinea e che il più carismatico di questi due incredibili atleti sia pronto per uno stint con i controcaxxi, in quanto a mio modesto avviso ha il carisma e il manierismo per essere un heel di primissimo taglio, prima che un babyface valido. Anche la sua uscita di scena è stata funzionale al finale: grazie alla porta della gabbia lasciata aperta dai soccorsi giunti in suo aiuto, Logan Paul ha potuto fare la sua spettacolare entrata in scena assestando un sonoro Buckshot Lariat ai danni di Seth Rollins, mantenendo in vita il regno titolato di Theory (potrebbe Montez Ford sfidarlo a WM?) e gettando ulteriori basi per il match “special attraction” di Aprile proprio tra Seth e Logan, che rischia di essere il vero showstealer della serata. Winner and Still WWE United States Champion: Austin Theory (8,5 / 10)
i
ONE ON ONE MATCH
Roman Reigns (c) (w7Paul Heyman) vs Sami Zayn for the WWE Undisputed Universal Championship (32:19)
Sono molto, molto combattuto. Il giorno prima di E.C., come spesso accade quando vi è un evento di wrestling che avverto come importante, mi sono confrontato con il mio socio Giovy: dalla conversazione emerge che entrambi, canalizzando in fan che in noi e lasciando da parte l’editorialista smaliziato che troppe volte fa capolino, pensavamo che la vittoria di Zayn fosse in effetti una concreta possibilità. Nonostante la vittoria di Cody alla Rumble. Nonostante il regno lunghissimo d Roman. Nonostante l’approssimarsi di Wrestlemania. E questo per un motivo molto semplice. Poche, pochissime volte nella vita accade che una faida così ben congegnata, lunga, studiata possa consegnare il babyface giusto al momento giusto, in grado di poter cogliere il frutto del booking al giusto livello di maturazione, nella sua città natale: ci vuole anche un certo culo e non solo bravura, ecco perché accade così di rado. Nel recente passato è avvenuto con Foley, Batista, Eddie Guerrero, CM Punk e con Daniel Bryan, non mi spingerei oltre. Per questo motivo, ero convinto e speranzoso che a Montreal potesse consumarsi qualcosa di epocale, che Cody non fosse “quello giusto”, che i mesi di heat accumulati da Reigns potessero essere ottimamente spesi per creare un momento che sarebbe diventato eterno. Così non è stato, ma nonostante ciò sono consapevole di come le scelte di booking siano state lucide e comprensibili, anche se personalmente non condivisibili. L’incontro ha avuto TUTTO. Intensità, elettricità, emozioni, falsi finali, interferenze, ref bump, salvataggi, furti di mosse finali (sulla combo superman punch/helluva kick ho sobbalzato): anche lo schienamento subito da Sami ha avuto note di tragedia greca, di Fato che non assiste l’eroe aprendo le porte all’ineluttabile, al sogno che si infrange. Un momento che ha reso tristi, ma non arrabbiati: ci speravamo tanto, troppo, ma forse in fondo in fondo lo sapevamo un po’ tutti che sarebbe andata così. Ora resta da capire una cosa. La WWE si impegnerà per inserire Sami e K.O. nella faida tra Cody e Roman, di fatto rendendo l’American Nightmare un usurpatore (un po’ come avvenne con Batista con WMXXX) e bruciandolo definitivamente, oppure ridimensionerà l’improbabile eroe dai capelli rossi proponendolo in coppia con il suo migliore amico contro i super-campioni Usos? E soprattutto, il pubblico accetterà di buon grado questa deviazione dai propri desideri di booking oppure boicotterà qualsiasi segmento con Cody (vera vittima sacrificale, anche più di Sami) rendendo di fatto inevitabile uno stravolgimento dei piani in vista di WM? Una cosa è certa: per Rhodes la strada che porta a Hollywood si dipana come accidentata e piena di sterco. Tutti questi interrogativi, a prescindere dall’epilogo, offrono scenari innumerevoli, interessanti, plausibili: sarà interessantissimo godersi gli eventi che si pareranno di fronte a noi di qui a WM. Winner and Still WWE Unisputed Universal Champion: Roman Reigns (9 / 10)
i
LIVE EVENT
Questo PLE mi è piaciuto davvero molto nel complesso, sia per “struttura” che per esecuzione, eccezion fatta per il match tra i due mastodonti. La Road to WM per il vero eroe della serata e per la vittima sacrificale, Cody, sembra ora talmente incerta al punto da essere quasi un’entità pulsante, liquida, a se stante. La direzione impostata dalla WWE sembra protendere per un tag team match, ma sarà davvero possibile evitare che il pubblico non decida in modo autonomo quale main event proporre? Resta anche da capire se, nonostante la sconfitta, Sami sia entrato definitivamente nella zona Bryan/Foley oppure se per ottenere questo cambio di percezione sarebbe stata necessaria una vittoria iridata. (7,5 / 10)