Dopo un discreto Money in the Bank cosa ci ha riservato Extreme Rules, lo special event più estremo in casa WWE? I fan alla PPG Paints Arena di Pittsburgh hanno fatto bene a spender fior di dollari per assistere dal vivo allo spettacolo? Riviviamo la serata insieme. Si parte!
(Kick Off) Sin Cara vs Andrade Cien Almas
Continua l’apprendistato di Almas nel main roster, anche se in questo caso non impressiona più di tanto. Gli unici colpi interessanti dell’incontro sono state le manovre aeree di Sin Cara, mentre il momento che mi ha colpito di più dell’heel è stato la sequenza con cui si è appeso alle corde con Zelina Vega appresso. Non proprio il massimo. Rimandato alla prossima occasione.
Winner: Andrade Cien Almas in 7’. Voto:
(Kick Off) Six-man tables match: Sanity (Alexander Wolfe, Eric Young, Killian Dain) vs The New Day (Big E, Kofi Kingston, Xavier Woods)
Troppo poco tempo a disposizione per un match con questa stipulazione e con così tanti atleti coinvolti. Ciononostante qualche bella manovra si è vista, su tutte quella combinata del New Day dal paletto e quella finale che è valsa la vittoria dei Sanity. Un buon antipasto in vista dello special event vero e proprio, ma la sensazione è che nei prossimi mesi potremo assistere a dei tre contro tre sempre più coinvolgenti.
Winners: Sanity (Alexander Wolfe, Eric Young, Killian Dain) in 8’. Voto:
Raw Tag-Team championship match: The Deleters of Worlds (Matt Hardy & Bray Wyatt) (c) vs The B Team (Bo Dallas & Curtis Axel)
La parabola dei titoli di coppia di Raw continua verso il basso. Niente contro il comedy, il problema rimane quello della qualità del lottato. Il New Day vive di battute e scherzi, ma quando si va sul ring il discorso cambia. L’incontro che ha dato il via alle danze Extreme Rules è degno di un dark match, di un house show messo in piedi in fretta e furia con protagonisti fuori forma e forse un po’ svogliati. Che mettano in scena un nuovo preregistrato stile The Ultimate Deletion almeno si ride un po’, per i match “standard” lasciamo spazio a qualcun altro.
Winners and NEW Raw Tag-Team champions: The B Team (Bo Dallas & Curtis Axel) in 8’. Voto:
Finn Balor vs Baron Corbin
Le aspettative basse e il pessimo opener mi hanno fatto apprezzare questo incontro forse più del dovuto. Il repertorio di Balor si è incastrato benino con la supremazia fisica di Corbin, motivato a ben figurare dopo la rinfrescata data al personaggio. L’incontro è sufficiente, supportato da un ritmo discreto e qualche mossa ad impatto messa in scena al momento giusto. Il finale vuole proteggere entrambi forse in vista di nuovi sviluppi tra i due nelle prossime puntate di Raw. Purtroppo della faida in sé frega poco al pubblico, quindi anche se le strade dei wrestler dovessero separarsi non credo che qualcuno si strapperà i capelli (ogni riferimento alla capigliatura de Er Paletta è puramente voluto).
Winner: Finn Balor in 8’20. Voto:
Smackdown Women’s championship match: Asuka vs Carmella (c)
Qua ero tentato di mettere un semplice senza voto e sono ancora perplesso se io abbia fatto la scelta giusta nell’esprimere con un numero un giudizio su quello che è avvenuto sul ring. Perché in poco più di cinque minuti si può davvero dire di aver assistito a un match di wrestling? Carmella che riceve armi da Ellsworth che si rivelavano una più inutile dell’altra era wrestling? Asuka che si dimentica completamente dell’avversaria e di essere in un match per il titolo per concentrarsi a menare il terzo incomodo era wrestling? A questo aggiungiamo anche un paio di botch della campionessa nell’incassare i colpi e l’ennesima figuraccia della donna che per un anno ha dominato la categoria e la frittata è fatta. Vedere poi un arbitro che porta via le armi in un ppv chiamato Extreme Rules lascia sempre un po’ perplessi.
Winner and STILL Smackdown Women’s champion: Carmella in 5’25. Voto:
United States championship match: Jeff Hardy (c) vs Shinsuke Nakamura
Qua il senza voto invece è obbligatorio, si è trattato giusto di angle. Ha rubato poco tempo e ha avuto il retrogusto di un incasso del money in the bank su un avversario non in grado di combattere. Certo, si può storcere il naso per le modalità con cui Nakamura ha vinto la sua prima cintura nel main roster, ma non sono negativo su questa scelta. Senza dilungarsi troppo hanno messo curiosità per il prossimo Smackdown con l’aggiunta del segmento post match con Orton che lancia segnali ambigui, staremo a vedere.
Winner and NEW United States champion: Shinsuke Nakamura in 0’06. Voto: Senza voto
Steel Cage match: Braun Strowman vs Kevin Owens
Dopo tante figure barbine Owens si toglie qualche soddisfazione. Non mi riferisco più di tanto alla vittoria vista la modalità con cui è arrivata, quanto a certi momenti all’interno del match in cui ha messo almeno parzialmente in difficoltà Strowman, che ricordiamo ha uno status stile Thanos nell’ultimo film degli Avengers. Le manette non sono state poi una trovato molto originale, ma erano in funzione dell’ennesima prova di forza del gigante che cammina tra gli uomini. Per il resto lo spettacolo è stato poco più che sufficiente, con un bel finale che riporta la mente ad altri voli e che lascerà un buon ricordo di questo match: una delle poche sequenze estreme dello special event.
Winner: Kevin Owens in 8’05. Voto:
Smackdown Tag-Team championship match: Team Hell No (Daniel Bryan & Kane) vs The Bludgeon Brothers (Harper & Rowan) (c)
Coerentemente al suo personaggio Bryan combatte eroicamente nella prima fase di due contro uno, ma come è inevitabile agli sprazzi di orgoglio in cui mette in difficoltà i rivali si alternano sequenze più lunghe dove subisce e basta, mettendo in scena uno spettacolo un po’ ripetitivo. L’arrivo di Kane è un fuoco di paglia che illude che il match cambi ritmo, ma i giochi si chiudono poco dopo. Viste le condizioni fisiche della Big Red Machine sono riusciti a salvare il salvabile. E’ un match di cui ci dimenticheremo nel giro di poche settimane, ma non il disastro di altri incontri della serata.
Winners and STILL Smackdown Tag-Team champions: The Bludgeon Brothers (Harper & Rowan) in 8’20. Voto:
Roman Reigns vs Bobby Lashley
Grazie al cielo ci è stato risparmiato il solito canovaccio in cui l’avversario blocca Reigns in qualche banale mossa di sottomissione, lo fa soffrire per buona parte dell’incontro e alla fine Roman si riprende e vince in rimonta. Si è provato anzi a far dominare il mastino dalle prime battute cercando di portare il grosso del pubblico a favore di Lashley (missione fallita). Ritmo tutt’altro che forsennato, i due provano a intrattenere con quello gli riesce meglio, le mosse di potenza. Il pubblico poco presente nel seguire i due ha deprezzato alcune sequenze interessanti, come l’Attitute Adjustement con cui l’ex Shield ha scaraventato fuori ring il rivale. Sorpresa dall’esito dell’incontro, ma soprattutto dal fatto che dopo i due obbrobri contro Samoa Joe e Mahal finalmente Reigns riesca a salvarsi dall’insufficienza. Mi rimangono comunque ancora due dubbi. Il primo è perché in un match con le squalifiche Roman a un certo punto abbia provato a colpire il rivale con i gradoni d’acciaio. Il secondo è che mi chiedo come sia possibile che un wrestler che ha resistito a tutto quello che ha subito con Lesnar a Wrestlemania poi venga schienato dopo una semplice spear. Ma su quest’ultimo punto possiamo anche soprassedere, è wrestling e se andiamo a fare le pulci sulle coerenze interne a distanza di mesi non ne usciamo più.
Winner: Bobby Lashely in 14’50. Voto:
Extreme rules match for the Raw Women’s championship: Nia Jax vs Alexa Bliss (c)
Match che di estremo ha avuto veramente poco; esemplare in questo senso la scena in cui Alexa con l’aiuto della James tira fuori dal ring ogni arma immaginabile con Nia che le getta via a sua volta. Pure dal punto di vista degli spot non c’è niente di particolare da segnalare, uno di essi è stato pure mal gestito con la campionessa che ha dovuto incastrare due volte la sedia dal paletto. E’ stata una benedizione il breve intervento Ronda che ha messo un po’ di pepe al match, ma questo è stato solo un contorno all’incontro vero e proprio. I limiti già percepiti nei precedenti confronti tra le due sono rimasti tali nonostante la stipulazione. Ora auguriamoci che si cambi pagina e che le loro strade si incrocino nuovamente il più tardi possibile.
Winner and STILL Raw Women’s champion: Alexa Bliss in 7’30. Voto:
WWE championship match: Rusev vs AJ Styles (c)
Posso dire di essere un pochino deluso? Il match è stato sicuramente positivo, ma l’impressione è che i due abbiano gestito il tutto con il freno a mano tirato. Mentre scrivo non ho ancora potuto vedere la puntata di Smackdown di questa settimana, ma non mi stupirei se si pianificasse un ulteriore incontro tra i due. Il ritmo è cresciuto durante la contesa e ci si è divertiti soprattutto nelle sequenze finali, ma mi rimane l’idea che abbiano fatto il cosiddetto compitino, che le migliori frecce del loro arco siano rimaste nella faretra. Visto il livello medio dei match della serata è stata comunque manna dal cielo. Il bulgaro nonostante la sconfitta ne esce bene, con il campione che ha dovuto faticare non poco per avere la meglio. Gli interventi di English non sono stati troppo invasivi, giusto ogni tanto per ricordare alla gente che Rusev rappresenti l’heel nonostante il tormentone che lo accompagna.
Winner and STILL WWE champion: AJ Styles in 15’35. Voto:
30-minute Iron match for the Intercontinental championship: Dolph Ziggler (c) vs Seth Rollins
Anche in questo caso mi aspettavo qualcosina in più visto il livello dei due contendenti. Buona comunque la gestione di McIntyre, che fa il suo per poi essere allontanato lasciando spazio ai veri wrestler coinvolti. Se dal punto di vista pratico l’ho trovato sensato, mi è sembrato un po’ incoerente da quello del personaggio: Ziggler da quando è passato a Raw è raccontato come quello che per cavarsela ha sempre bisogno del guardaspalle, mentre nello special event rimanendo venti minuti da solo è riuscito a reggere contro mister Monday Night Rollins. Il problema è che non è facile riempire match così lunghi e da quando è stato cacciato lo scozzese l’azione sul ring è rallentata parecchio, anche a livello di emozioni la prima fase rimane la migliore. La scelta dei supplementari poi è stata gestita malino, con il ritorno dell’espulso Drew che distrae in modo rapido e decisivo lo sfidante. Avevo aspettative maggiori per questa contesa, soprattutto quando ho visto che era stata piazzata nel main event. Bene ma non benissimo.
Winner and STILL Intercontinental champion: Dolph Ziggler in 30’10. Voto:
Special Event:
Dopo un altalenante kick off lo special event è partito non sotto i migliori auspici. L’incontro per i titoli di coppia di Raw è stato pessimo, per arrivare da lì a poco a due non-match, come quello per il titolo femminile di Smackdown e quello per l’Intercontinentale (il secondo innocuo se non altro). Per il resto a parte l’ennesimo buco nell’acqua tra Nia Jax e Alexa Bliss è stato sulla sufficienza, a volte piena, a volte raggiunta per un pelo. Il fiore all’occhiello è stato il match tra AJ Styles e Rusev, che comunque non ha raggiunto particolari vette qualitative. Lo stesso main event pur positivo si portava dietro aspettative maggiori. Riguardo l’atteggiamento del pubblico durante il finale del ppv ho trovato divertente l’ignoranza del conteggio stile Rumble, ma posso capire che a qualcuno abbia dato fastidio (non ne farei un caso comunque). In questa mediocrità generale della serata non me la sento di dare la sufficienza, vista anche la colpa grave di mettere in scena uno special event dal nome di Extreme Rules con quasi niente di estremo. Non chiedo il ritorno dell’era Attitude, ma salvo il volo di Owens faccio fatica a trovare qualcosa nello spirito che dovrebbe avere il ppv. Quest’anno poi c’è stata quasi una resa anticipata della WWE verso la filosofia estrema: scorrendo la card ritrovo un table match, uno steel cage match, un extreme rules match (con armi usate poco a dire il vero), per il resto ben nove incontri dove teoricamente l’arbitro poteva squalificare i contendenti in caso di qualche violazione. Alla faccia delle regole estreme.
Voto:
Sergedge – EH4L