In un’epoca in cui il wrestling sta vivendo un momento di fortissima transizione, la WWE sembra a volte proporre un prodotto che non definirei anacronistico, ma sicuramente a-contemporaneo. Facendo leva sullo starpower dei talenti a sua disposizione, e su una ricetta mai rischiosa ma quasi sempre efficace, il prodotto nutre, sazia, ma forse fatica a generare quell’acquolina che, complice anche un fattore novità e un’indigestione di fanservice, contraddistingue attualmente il prodotto AEW. Un pochino come paragonare una pasta in brodo a un pasto completo solo a base di torta Sacher, per intenderci (si badi a non equivocare). Detto ciò, prepariamoci all’immersione nel PPV estremo meno estremo della storia recente.
Brace yourself: let’s begin!
KICK OFF PRE SHOW
ONE ON ONE MATCH
Carmella vs Liv Morgan (07:52)
Mi verrebbe da dire che, finalmente, la WWE potrebbe aver deciso di puntare su Liv ma…la storia potrebbe indicare qualcosa di diverso. Dopo il suo “rebranding” e dopo lo speciale su di lei, tutti eravamo convinti che fosse arrivato il suo momento, complice anche un miglioramento in ring e al microfono abbastanza evidente. In entrambi casi, la WWE ha deciso di far compiere un passo avanti alla nostra beniamina solo per poi riportarla esattamente al punto di partenza: questa volta mi verrebbe da pensare come i tempi siano maturi per una svolta decisiva, ma ho paura a sbilanciarmi troppo. Questo derby combattuto tra le ex di Enzo Amore e Big Cass è stato un incontro senza dubbio gradevole, ben raccontato e dall’esito giusto: staremo a vedere cosa il futuro riserverà per la vincitrice, legittimamente indicata come contender in un futuro prossimo. Forse una faida con Becky potrebbe aiutarla? Winner: Liv Morgan (6 / 10)
MAIN SHOW
TAG TEAM MATCH
AJ Styles, Omos & Bobby Lashley vs The New Day (18:15)
Questo incontro, nato da uno screzio avvenuto nel kickoff, sarebbe stato un ottimo main event di RAW, dunque per la proprietà transitiva può a tutti gli effetti essere ascritto come un opener gradevole. Il culmine della storia raccontata sul quadrato ha visto un acclamatissimo hot tag per Big E, dopo che gli heel hanno isolato i suoi due amici in modo metodico, sfruttando la superiore stazza e forza fisica. Il finale è arrivato dopo una “miscommunication” tra AJ e Lashley, asfaltato poi da una clamorosa Big Ending: in considerazione del match avvenuto a RAW forse non avrei schienato proprio lui, ma ho smesso di cercare una logica di booking in questi casi. L’incontro, come detto si colloca come un buon opener, che ha raccontato una discreta storia (forse un po’ troppo lunghetta) e che sottolinea come si stia puntando forte, anzi fortissimo su Big E, performer amato, maturo, pronto per essere proposto nel main event di qui in avanti. Una vera e propria ventata di freschezza in una stanza spaziosa, ma che sa un po’ di chiuso. Winners: The New Day (6,5 / 10)
TAG TEAM MATCH
The Usos (c) vs The Street Profts for SmackDown Tag Team Championships (13:44)
Quando ho la sensazione di aver visto un incontro un numero imprecisato di volte, fatico a essere coinvolto emotivamente, non posso farci nulla. E mi dispiace, in quanto gli Usos sono uno dei tre Tag Team migliori del mondo in questo momento, e Montez Ford è un performer per il quale ho sempre stravisto, sin dai primissimi vagiti ad NXT. A tal proposito, credo proprio che si stia andando verso uno split (magari con il draft, chissà!) e la cosa non mi dispiace affatto; questi due atleti hanno raccontato tutto ciò che dovevano in coppia e, senza girarci troppo intorno, uno dei due possiede delle carte davvero notevoli e sufficienti per poter assurgere a qualcosa di più. Intendiamoci, non ho assolutamente nulla contro Dawkins (che ritengo essere un gregario eccezionale e un performer generoso) ma, se pensiamo agli Street, pensiamo principalmente al suo talentuoso tag team partner, che ben figurerebbe come heel in uno dei due brand. Tornando al match, questi quattro sono assolutamente una garanzia in quanto a chimica e tempismo: la storia dell’infortunio alle costole di Ford, causato grazie anche all’assenza di Dawkins durante l’ultima puntata di SD, è stata ben raccontata e portata a termine. Tutto bello, ma nulla di nuovo. Winners and still WWE SmackDown Tag Team Champions: The Usos (6,5 / 10)
ONE ON ONE MATCH
Charlotte (c) vs Alexa Bliss for the Raw Women’s Championship (11:25)
Sono estremamente combattuto circa il voto da dare a questo match, e in generale a questa faida. Il promo avvenuto oramai due lunedì fa a RAW per me è stato estremamente sottovalutato: girare attorno a tutti gli elementi sovrannaturali che contraddistinguono i match della Bliss riconoscendoli, non rinnegandoli, ma dando comunque quella credibilità che solo elementi reali possono fornire è stato davvero un piccolo capolavoro, a indicare che queste due ragazze sono davvero meritevoli dello spot occupato. Dunque, mi sono ritrovato a dover rivalutare un pò tutto, in quanto mi sono visto abbastanza coinvolto per tutta la durata del match, eccezion fatta per il finale con bambole strappate. Intendiamoci, la contesa è stata sufficiente dal punto di vista tecnico e nulla più, ma sento comunque di voler segnalare una code red (mossa forse troppo inflazionata oramai) davvero notevole da parte di Bliss, oltre ad un’intensità abbastanza evidente messa in campo da Charlotte, intoccabile bell-to-bell. Il finale, con Lily divelta e la Bliss sbavante (queste cose le odio) apre forse a un ulteriore capitolo di questa faida, e chissà che la Goddess non possa tornare a vestire panni diversi di qui a breve. Winner and still Raw Women’s Champion: Charlotte (6 / 10)
TRIPLE THREAT MATCH
Damien Priest (c) vs Sheamus vs Jeff Hardy for the United States Championship (13:19)
Anche qui, il motto repetita iuvant credo sia stato preso in modo troppo letterale dalla WWE. Seppur il TT costituisca un elemento di novità, molto poco organica e studiata scientemente a tavolino da quei furboni del team creativo, ne ho abbastanza delle interazioni, dirette o meno, tra Priest e Sheamus, nonostante un apprezzabilissimo match disputato a Summerslam e un’intensità mai troppo apprezzata mostrata, confermata e forse inflazionata. L’incontro, come intuibile, è stato abbastanza divertente (su tutti uno Sheamus in versione Jeff Hardy dalla terza corda, che da solo è valso il rpezzo del biglietto), soprattutto se consideriamo le età dei partecipanti (39 Priest, 43 e 44 Sheamus e Jeff). A tal proposito, anche il post match con l’endorsement di Priest nei confronti di Jeff, come se stessimo parlando di lottatori separate da un gap generazionale ventennale, mi è sembrato un pochino gratuito e fuori luogo. Anche qui, tutto bene ma si potrebbe fare decisamente meglio. Winner and still United States Champion: Damien Priest (6,5 / 10)
ONE ON ONE MATCH
Becky Lynch (c) vs Bianca Belair for the SmackDown Women’s Championship (17:26)
a gestione di Becky, devo essere onesto, non la sto capendo molto. Innanzitutto non mi è chiaro il perchè del suo turn, soprattutto in considerazione del fatto che non credo che il pubblico abbia voglia di tifare contro una neo-mamma, leggenda, in forma smagliante rientrante da un lungo periodo di assenza…ma forse, anzi sicuramente non capisco nulla io. In seconda istanza, non capisco come mai si sia andati incontro ad uno squash match un mese fa per poi svagare e far finta di nulla, proponendo ora Bianca di nuovo come un trattore e non più come una brocca ingenua e malleabile. Entrando nel tecnico, questo match è stato in assoluto ben lottato ma ha messo in luce più di qualche strato di ruggine (legittimo) di Becky, decisamente meno fluida rispetto al suo apice di carriera, seppur migliorata nel suo già eccellente manierismo e nella sua gestualità. Il finale con DQ, avvenuto a causa di una rientrante Sasha Banks (tornata con un look da urlo, come sempre del resto) apre con tutta probabilità ad un Triple Threat, con la EST terza incomoda in una faida tra due delle quattro lottatrici migliori degli ultimi 15 anni: sono curioso di vedere le reazioni del pubblico, e come la WWE vorrà indirizzarle. Winner via DQ: Bianca Belair (6 / 10)
ONE ON ONE MATCH
Roman Reigns (c) vs Finn Balor (The Demon) for the WWE Universal Championship (19:40)
I main event in PPV con Roman Reigns oramai sono un evento in se, un pochino come la streak di Undertaker a WM (con le dovute proporzioni ovviamente): il Big Dog non tradisce, non fallisce e per l’ennesima volta porta a casa una prestazione maiuscola, in un match dal minutaggio molto importante. Anche Bàlor, neanche a dirlo, ha ricordato a tutti il perchè della sua grandezza, a partire dall’entrata, dal bodypaint (penso il migliore di sempre) e dalla qualità del lavoro sul quadrato: pulito, violento, rapido, aggressivo come poche volte prima. Dico la verità, anche la pausa in cui lo scontro si è trasferito tra il pubblico e Roman ha indossato la mascherina mi è piaciuta molto: si vede che (giustamente) il performer è disposto a tutto, ma sempre e comunque utilizzando raziocinio e risolutezza, anche alla luce della sua malattia. Un bellissimo gesto, educativo e anche ben “mascherato” in sede di commento. Tornando al match incontro davvero ben lottato, con spot degni di nota e parzialmente guastato (almeno un punto in meno) nel finale: l’atmosfera a luci rosse con tanto di theme song, che ha dato nuova linfa a Bàlor affetto da convulsioni, mi ha ricordato i peggiori momenti di The Fiend (ricordate il cage match con Rollins? In caso negativo beati voi!) o i migliori di Sin Cara, mentre il finale con la corda che “scoppia” (e come effetto collaterale fa tornare le luci normali e interrompe la musica) mi ha lasciato davvero interdetto. Brock Lesnar tecnico delle luci? Paul Heyman dinamitardo? Naomi sabotatrice? Quale potrebbe essere l’esito meno devastante di questo diversivo così strambo?
Al netto di ciò, come detto, senza dubbio match della serata a mani basse. Anzi, senza mani. Winner and still WWE Universal Champion: Roman Reigns (7 / 10)
LIVE EVENT
Un PPV che identificherei più come una mega puntata di RAW/Smackdown!, senza picchi, eccezion fatta per il main event. Tante le assenze, poche le sorprese, qualche match improvvisato e poche storyline davvero coinvolgenti: un evento di transizione, in un periodo di transizione. Dimenticabile in 3…2…1. (6 / 10)
La parola a voi, sono ansioso di sentire la vostra. Cheers!
Danilo