La WWE propone, per questo tiepido autunno, un live event di transizione che sa tuttavia di inizio ed al contempo di continuità e direzione artistica ben chiara e precisa. Le premesse allettanti toccate con mano in quel di Clash at the Castle saranno state confermate o disattese? Scopriamolo assieme..brace yourselves, let’s begin!
i
i
TAG TEAM MATCH
The Brawling Brutes vs Imperium in a Good Old Fashioned Donnybrook Match (17:50)
La terza vita di Sheamus in WWE è qualcosa di assolutamente mirabile e bellissimo da vedere. Dopo 16 anni alla corte di Stanford, credo che questo lottatore stia solo ora toccando il suo apice assoluto, sia dal punto di vista artistico che come consapevolezza atletica: questa faida con Gunther penso che sia una delle più belle e soddisfacenti della sua illustre carriera, e la dinamica in ring non solo tra lui ed il ring general, ma tra tutti e sei i contendenti ha qualcosa di perfetto, magico, brutale appunto. Il match si commenta da solo per spot, pathos ed intensità, un incontro che non fatico a definire uno dei migliori opener mai proposti dalla WWE: con il senno del poi, proporlo come Main Event forse non sarebbe stata una cattivissima idea. Detto ciò, credo proprio che la parola fine non sia stata ancora scritta e che ci sia spazio e margine per un’ultima, sanguinolenta pagina che vedrà contrapposti i due leader: staremo a vedere se, alla fine, Sheamus riuscirà a coronare i suoi sogni iridati o se, ancora una volta, il ring rimarrà heileig con ogni mezzo necessario. Winners: The Brawling Brutes
i
ONE ON ONE MATCH
Liv Morgan (c) vs Ronda Rousey in an Extreme Rules Match for WWE Smackdown Women’s Championship (12:25)
Seguire un match come quello precedente non deve essere impresa facile davvero per nessuno. L’ingrato compito è spettato a Liv e Ronda che, confermando quanto di buono fatto vedere nel loro precedente incontro, mettono su una contesa onesta, intensa, con i tre minuti finali davvero ben eseguiti per intensità, pathos ed esecuzione. Il match, pur non essendo stato brillante, regala un livello se non altro adeguato proponendo, una volta in più, Liv come una minaccia credibile e non come un pupazzo messo li a caso in attesa di essere tritato dalla main eventer di turno. Nonostante gli sforzi profusi, tuttavia, la contesa se la aggiudica la più accreditata delle due contendenti, sempre più protesa verso il lato oscuro della forza in attesa di una contendente babyface in grado di poterla contrastare. Per l’ex Campionessa invece ora ci sarà la vera prova del nove: sarà in grado di ritagliarsi il suo spazio seppur privata della cintura, o sarà destinata a sparire nel gorgo del midcard? Winner and New WWE Smackdown Women’s Champion: Ronda Rousey
i
ONE ON ONE MATCH
Drew McIntyre vs Karrion Kross (w/Scarlett) in a Strap Match (10:19)
Gli strap match per me sono sempre tra gli incontri maggiormente difficili da disputare, a causa sia dell’impossibilità di avere una mobilità piena e libera, sia a causa dell’estrema ripetitività di alcuni spot, in senso assoluto ed anche all’interno dello stesso match. Nel caso specifico, non mi sento di andare sotto la sufficienza visto l’impegno profuso (e visto l’attire di Scarlett) ma a tratti lo spettacolo è stato abbastanza farraginoso. Anche il finale, ottenuto tramite interferenza causata dall’avvenente angelo dell’oscurità dotato di spray al peperoncino, porta con se’ alcune lacune logiche che non danno a KK la giusta propulsione, che invece avrebbe avuto a seguito di una vittoria violenta ma pulita. Cosa si dipanerà ora dinanzi al temibile heel? Verrà subito proposto per il Titolo, oppure dovrà prima provare di essere all’altezza venendo proposto contro qualche altro babyface? Winner: Karrion Kross
i
ONE ON ONE MATCH
Bianca Belair (c) vs Bayley in a Ladder Match for the WWE Raw Women’s Championship (16:40)
Bayley è un heel strutturalmente perfetto. Forte sul quadrato, solida al microfono, abrasiva nella sua offensiva, leader di una stable davvero temibile, capace di essere tifata ma non troppo, ben più in grado (come il ruolo richiede) di essere fischiata e risultare sgradevole, nonostante la palpabile ammirazione che il pubblico WWE continua ad avere per lei. Con un heel così, è facile per un babyface altrettanto forte come Bianca Belair riuscire ad ottenere un trasporto costante e coerente da parte di tutto il pubblico pagante e non solo. Il match ha beneficiato non poco di questa dinamica, e le due hanno potuto mettere su una contesa ordinata, piuttosto safe per essere un ladder match ma non di meno gradevole e con qualche spot davvero notevole (il doppio KOD su tutti). Nonostante le insidie proposte, tuttavia, Bianca la spunta ancora una volta: resta da capire se questo match metterà la parola “fine” alla faida oppure se vi sarà un’ultima pagina da scrivere… Winner and Still WWE Raw Women’s Champion: Bianca Belair
i
ONE ON ONE MATCH
Edge vs Finn Balor in a I Quit Match (29:55)
Anche qui, come per lo strap match, la contesa porta con sé alcune peculiarità endemiche alla stipulazione. Un “I quit match” deve essere necessariamente lento in alcune fasi, logorante, a tratti estenuante nella sua lunghezza: deve essere uno sforzo quasi fisico anche per lo spettatore, prima degli ultimi minuti, in genere contraddistinti da improvvise accelerazioni ed un forte pathos generalizzato. Edge, nel corso di questo match, ha dovuto vedersela praticamente con l’intero Judgement Day: Priest, Finn, Dominik e soprattutto Rhea, oramai chiaramente la leader incontrastata del gruppo. La Rated-R Superstar resiste quasi a tutto e, nonostante l’intervento di Rey e Beth, deve soccombere nella fase finale, proprio quando Rhea minaccia di colpire la consorte con un Con-chair-to: Edge cede alla minaccia, che tuttavia viene concretizzata ugualmente, lasciando la Glamazon moribonda al tappeto e il canadese preoccupato e sconfitto. Dopo un inizio, diciamolo, claudicante, finalmente i membri del JD risultano essere una minaccia credibile per chiunque del roster: chi sarà il gruppo in grado di contrastare questa loro cavalcata di distruzione? Winner: Finn Balor
i
ONE ON ONE MATCH
Matt Riddle vs Seth “Freakin” Rollins in a Fight Pit Match with Daniel Cormier as Special Guest Referee (16:35)
Da superfan delle MMA, e in particolare di una delle personalità più allegre e gioiose dello sport, ossa Daniel Cormier, è stato davvero bello vedere questi due mondi sovrapposti, soprattutto visto l’amore profondo che questo super atleta nutre da anni nei confronti della WWE. Detto ciò, il suo valore aggiunto al match, presenza a parte, è stato davvero limitato: il suo ruolo di “enforcer” delle regole è stato interpretato davvero bene, tuttavia non vi sono stati grossi picchi in grado di rendere memorabile il suo apporto e la sua partecipazione. L’incontro, di per sé, è stato gradevole ma anch’esso poco memorabile, con alcuni spot davvero bellissimi (come il floating bro dalla gabbia) ed il finale, perfettamente strutturato e inserito nel mondo MMA, con una triangle choke ottimamente eseguita. Riddle ora, senza dubbio alcuno, dovrebbe essere proposto come sfidante per il Titolo: è attualmente il top babyface di RAW (assieme a KO) e come tale andrebbe percepito e trattato, mentre Seth possiede più vite di una colonia felina, e può davvero fare qualsiasi cosa voglia in qualsiasi contesto possibile. Winner: Matt Riddle
i
LIVE EVENT
La parte più succulenta dello SLE, ovviamente, è stata il finale, con il ritorno teatralmente magistrale di Bray Wyatt. Una sorpresa degna del main event, capace di far andare via tutti i presenti con la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di unico: chi sarà il primo obiettivo del mangiatore di mondi? E chi saranno i Wyatt Six? Tante domande le cui risposte avranno riverberi per i prossimi mesi a venire. L’evento in sé, seppur di transizione, è stato gradevole in ogni sua parte, con dei picchi davvero notevoli (su tutti l’opener e la sorpresa finale) e tanta, tanta carne al fuoco per il futuro prossimo. Un buonissimo passo verso una continuità tanto agognata quanto difficile da immaginare sino a qualche mese fa.