Gli Hell in a Cell match degli ultimi anni sono stati deludenti. Il ppv omonimo della scorsa domenica è riuscito a risollevare il trend? Scopriamolo con la nostra review!


KICK OFF PRE SHOW

ONE ON ONE MATCH
R-Truth (c) vs Drew Gulak for the WWE 24/7 Championship (05:25).

Innocuo kick off, anche se per la breve durata avrei preferito un ritmo più elevato. Sempre simpatico vedere R-Truth imitare il suo idolo d’infanzia Cena, pur essendo più vecchio di lui di cinque anni. Winner and STILL WWE 24/7 Champion: R-Truth. Voto: (5,5 / 10)


MAIN SHOW

HELL IN A CELL “I QUIT” MATCH

Roman Reigns (c) (w/Paul Heyman) vs Jey Uso for the WWE Universal Championship (29:06)

Più che un match, un dramma. Non mi vengono in mente termine migliore per definire questo secondo capitolo che coinvolge i samoani. I pregi e difetti sono gli stessi detti per l’incontro di Clash of Champions, ovvero lottato puro appena discreto, ma storytelling eccezionale. Nella mezz’ora di lotta la parte tecnica è quella meno importante, è molto più godurioso vedere le dinamiche del rapporto tra cugini, con il primo che si vuole prendere ad ogni costo la legittimazione dell’altro, e il secondo che è disposto a morire pur di far valere quanto vale. Ma come accaduto nello scorso ppv, gli Uso non sono disposti a veder soffrire il proprio gemello, ed è su questo fattore che Roman fa gioco (dopo aver finto lacrime di pentimento). C’è però un difetto grave che mi impedisce di dare un voto superiore all’incontro, ovvero il non aver per nulla sfruttato la struttura d’acciaio. E’ stato un ottimo incontro per i motivi che ho detto, ma non è sembrato un Hell in a Cell match, non è una pecca di poco conto. Winner and STILL WWE Universal Champion: Roman Reigns. Voto: (7,5 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Elias vs Jeff Hardy (07:50).

Chiaramente un incontro riempitivo da show settimanale. I due non annoiano, mostrando il loro repertorio senza particolari guizzi. Il finale con la chitarra distrutta aiuta a mandare avanti la storyline, ma lascia il tutto incompiuto Il tutto non ruba troppo tempo ai match più importanti, portando a casa la pagnotta. Winner by DQ: Elias. Voto: (6 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Otis (Mr Money in the Bank) (w/Tucker) vs The Miz (w/John Morrison) for the Money in the Bank contract (07:25).

Per questo incontro varrebbero le parole espresse per il precedente, ma c’è una differenza. La doppia sorpresa finale dà quella marcia in più, aprendo nuovi scenari. L’incontro pur banale dà giudizi netti, come la bocciatura di Otis che si ritrova ora privato della valigetta si ritroverà a feudare con l’ex amico, un declassamento notevole. Miz dopo anni ha invece una ghiotta occasione, anche se visti i campioni attuali a oggi non scommetterei su un suo incasso vincente. Staremo a vedere, ma per ora limitiamoci ad apprezzare quello a cui ha dato il via questo match riempitivo. Winner and NEW Mr Money in the Bank: The Miz. Voto: (6,5 / 10)

HELL IN A CELL MATCH

Bayley (c) vs Sasha Banks for the WWE Smackdown Women Championship (26:35).

Ricordate i bei tempi quando un feud culminava in un Hell in a Cell per scelta e non per i ppv a tema? Ecco, in questo caso la stipulazione è arrivata nel momento giusto. Le due hanno davvero reso un inferno la gabbia, con un ottimo equilibrio tra lo sfruttamento della struttura, le armi prese da sotto il ring e il puro lottato. L’incontro è stato intenso per tutta la sua lunga durata, riuscendo a distribuire bene i rari moment di pausa. Una chicca anche l’utilizzo della sedia, elemento importante del feud tra ex amiche e del personaggio di Bayley, non poteva mancare nella sequenza finale. Le due atlete si conoscono bene e lo hanno dimostrato, si è percepita la voglia di rendere speciale questo loro match e ci sono riuscite, dato che per me è un serio candidato come match of the year. Winner and NEW WWE Smackdown Women Champion: Sasha Banks. Voto: (9 / 10)

ONE ON ONE MATCH

Bobby Lashley (c) vs Slapjack for the WWE United States Championship (03:50).

Squash match, c’è poco altro da aggiungere. Forse attribuirgli un senza voto sarebbe la scelta più giusta, ma mi sento di dare una sufficienza. Un’occasione in più per vedere quei poveretti della Retribution prendere botte, oltre che per stupirsi nel vedere come MVP sia riuscito a dare un senso ad anonimi come Lashely, Benjamin e Alexander. Winner and Still United States Champion: Bobby Lashley. Voto: (6 / 10)

HELL IN A CELL MATCH

Drew McIntyre (c) vs Randy Orton for the WWE Championship (30:35).

Un altro capitolo finale (?) di rivalità che si svolge nella gabbia infernale, quello che nella serata ha provato più degli altri a sfruttare la struttura arrivando a salirci sopra. L’incontro è stato molto buono, ma con qualche pecca. Sarà anche dovuto alla durata, all’essere l’ultimo match della serata, ma in certi frangenti ho avvertito un po’ di stanchezza nella visione, come se il ritmo tra i due ogni tanto scendesse troppo. Se pure il match per il titolo Universale si è preso spesso pause, quello ha saputo coprirle bene con la parte attoriale e psicologica, cosa che è venuta meno nel main event. Il volo dello scozzese sul tavolo è stato spettacolare, ma quando due atleti arrivano fino al tetto ci si aspetta sempre un bump di cui ricordarsi dopo anni, e quando ciò non avviene un po’ di delusione si avverte. Emozionante comunque la fase finale, con la finta di Orton che gli permette di trionfare in un incontro incertissimo. Se questo sarà davvero la fine della faida tra i due si può essere soddisfatti. McIntyre ha avuto il suo buon regno dimostrando di essere all’altezza di Orton (battuto due volte su tre, pur in circostanze particolari). Il Legend Killer è stato premiato dell’ottima annata, con quel titolo che in tanti volevano rivedere alla sua vita. Al di là della parentesi Lee che non ho gradito, ottima gestione della WWE. Strano dirlo ma quando la fanno giusta va riconosciuto.
Winner and New WWE Champion: Randy Orton. Voto: (7 / 10)


SPECIAL EVENT

Come detto a inizio review, da anni gli Hell in a Cell match chiedevano giustizia. Possiamo finalmente dire che in questo maledetto 2020 l’abbiano avuta. I tre match nella gabbia infernale sono stati dal molto buono all’ottimo, uno dei quali lo candido tra i migliori dell’anno, mentre i match di contorno sono stato riempitivi discreti o almeno innocui, con il passaggio di consegne della valigetta con tradimento di Tucker che ha dato una bella scossa. Ottima decisione quella di puntare tutto su pochi incontri, sempre meglio preferire la qualità che la quantità. Special Event promosso alla grande. Voto: (8 / 10)

Sergedge – EH4L