Essere fan di wrestling durante questo periodo storico è estremamente interessante e divisivo. Due eventi speciali molto diversi tra loro proposti dalle due major, due palcoscenici molto divisivi e due filosofie diametralmente opposte, forse in modo voluto. Hell in a Cell è stato un evento targato RAW di fatto, alleggerito della presenza fondamentale di Roman Reigns e di molte altre star importanti, come Ronda, Orton e via discorrendo. Questa versione di Special Event “Lite” sarà stato in grado di stupire, sorprendere e intrattenere o sarà stato una lenta agonia della durata di tre ore? Brace yourself guys, let’s begin!

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ONE ON ONE MATCH

Bianca Belair (c) vs Becky Lynch vs Asuka for the WWE Raw Women’s Championship (18:56)

Diciamo che meglio di così non si poteva davvero partire. Queste tre atlete non si sono risparmiate e, una costante che troverete anche in altri match più avanti, la contesa è stata caratterizzata da uno storytelling davvero importante: ognuna ha avuto un momento di protagonismo assoluto, ognuna avrebbe potuto vincere l’alloro e tutto ciò è stato trasmesso al pubblico (a onor del vero, una folla pagante davvero coinvolta per quasi tutta la serata) in modo a dir poco magistrale. La vera chiave di volta, a mio modesto avviso, è stata Asuka: le sue interazioni con Becky (uno scambio di striking meravigioso ad un certo punto) e con Bianca hanno reso la contesa più fluida, cruda, violenta senza però ricorrere a scorciatoie di qualsiasi genere. Se c’è una cosa che la WWE sa fare davvero bene, è strutturare un match a tre lasciando intatta la storia di fondo: Bianca vince, ma in questo match è davvero difficile trovare una perdente. Opener MERAVIGLIOSO. Winners and Still WWE Raw Women’s Champion: Bianca Belair (8 / 10)

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HANDICAP MATCH

Bobby Lashley vs Omos & MVP (08:25)

Siamo sicuri che, quando questa faida è iniziata, la WWE volesse lanciare Lashley e non Omos? Siamo sicuri che il meglio per il mastodonte sia davanti a se e non alle sue spalle? La serie di incontri dispuntati tra questi due, a parte il primo in quel di Wrestlemania, ha superato ogni rosea aspettativa. Il livello qualitativo, seppur non eccelso, è definibile come passabile (e considerato Omos, in pochi ci sarebbero riusciti) e Lashley e esce come una vera superstar, candidata sia a sfidare direttamente Roman alla luce dell’infortunio di Cody, sia a vincere il MITB senza troppi problemi. L’incontro ha visto un canovaccio piuttosto semplice: MVP che entrava a far danni approfittando del lavoro di Omos, e Lashley che reagiva di volta in volta cercando l’occasione buona per trionfare. Questa occasione gli viene offerta dal redivivo Cedric Alexander, che offre la giusta distrazione per far si che Bobby possa sottomettere MVP. Due parole su Omos: per quanto passabile, per quanto migliorato è legittimo poter pensare che il suo livello sia questo, e non si possa andare oltre. Il comedy è li che lo apetta, sotto forma di una Kiss Cam assieme ai Los Lotharios… la vedete anche voi? Winner: Bobby Lashley (6 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Kevin Owens vs Ezekiel (09:20)

Fate una statua a Kevin Owens, che riesce a far funzionare qualsiasi regalo di Amber Heard sul letto nuziale gli venga propinato. Piaccia o noi piaccia questa strana storyline, tutto si può dire tranne che i vari protagonisti non ci abbiano messo il massimo, sia in termini di lottato che in termini di fasi recitate: Owens è stato a dir poco grandioso per tempi comici e coerenza narrativa, Elias/Ezekiel è stato bravissimo nella gestione on screen, in quella social e anche in quella sul quadrato, dove è stato capace di fatto di mutare il suo stile, rifinendosi e risultando estremamente credibile. Un piccolo capolavoro di midcarding, dove il livello del lottato è stato più che sufficiente e l’epilogo (?) quello giusto. Che KO non abbia l’ultima, decisiva cartuccia come campione babyface da potersi giocare, magari soccorrendo il suo fratello Sami Zayn quando la Bloodline lo masticherà vivo? Winner: Kevin Owens (6,5 / 10)

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TAG TEAM MATCH

The Judgment Day vs AJ Styles, Finn Balor & Liv Morgan (15:55)

Ho passato quasi tutta la durata del match a capire se il Judgement Day mi piaccia oppure no, e sono arrivato ad una conclusione: voglio farmela piacere come stable, come idea ma qualcosa non torna. Non torna adoperare un approccio celebrale per un turn e poi effettuare promo contro obesità e squadre di football, non quadra avere una gimmick dark senza spiegare come mai, non torna avere in una stable un talentuosissimo quarantenne retrocedendolo a nuova leva: pur avendo un’entrata fighissima, pur avendo qualche riferimento velato ai black saints dei Saint Seiya non so, qualcosa non torna, mi sa di incompiuto. Il match in se ha avuto l’epilogo giusto (forse la costruzione ha lasciato molto a desiderare visto il poco equilibrio tra le due stable), il livello in ring è stato elevatissimo e le interazioni tra Edge e Balor mi hanno fatto venire voglia di assistere ad un loro match 1 vs 1. A tal proposito, si parla di Bàlor o Ciampa in questa stable: non sarebbe più utile inseriro un talento futuribile come Rhea, al fine di poter trarre qualcosa di concreto da questa stable tra uno o due anni? Off topic: che Liv Morgan possa non diventare mai campionessa a questo punto, se oramai è vista come perenne agnello sacrificale?  Winners: The Judgement Day (7 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Madcap Moss vs Happy Corbin in a No Holdes Barred Match (12:05)

Un match che forse è durato un pochino più del dovuto, dove avrei gradito anche un maggiore squilibrio per “vendere” Moss come un portento in grado di annichilire senza problemi un heel solido come Corbin. Così non è stato e, pur parlando di un match davvero ben strutturato con una storia ben chiara da raccontare, alcune fasi hanno forse peccato di troppe pause, ma questa è una peculiarità praticamente di tutti i match di Baroncino sin dai tempi del Lone Wolf di NXT. Menzione di merito per lui quando, rispondendo al pubblico inneggiante l’utilizzo del tavolo, è andato a prenderlo fin sotto il ring per poi lasciarlo li: credo che a WWE possa trarre qualcosa da Moss, dandogli una gimmick seria e raffinando alcuni aspetti che risultano essere ancora abbastanza grezzi, come l’attire ad esempio. La sua prossima faida, scevra da Corbin per la prima volta da quando è nel main roster, potrà darci tanti elementi in più. Winner: Madcap Moss (6,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Theory (c) vs Mustafa Ali for the WWE United States Championship (10:25)

Credo che la WWE abbia pushato (per finta) Ali nel corso di queste settimane solo per poter creare un heat ulteriore per Theory in occasione di questo match, a Chicago: se così fosse, detto chiaro e tondo, sarebbe comunque una iniziativa lodevole tutto sommato, in quanto almeno a trarne beneficio è stato un lottatore in rampa di lancio. L’incontro, neanche a dirlo, è stato davvero ben congegnato, visto il livello dei due lottatori: Ali resta una vera gemma inutilizzata o quasi, e Theory sta facendo pian piano suo quello stile alla Orton/Cena in grado di rallentare la contesa, per poi esplodere improvvisamente nel finale riprendendo il pubblico e creando grande coinvolgimento. Che sia un altro papabile in vista di MITB? Winner and Still WWE United States Champion: Theory (8 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Seth Rollins vs Cody Rhodes in a Hell in a Cell Match (24:20)

Il momento in cui Cody si è tolto la giacca resterà indelebile nella memoria di tutti i fan di wrestling di questa epoca e di quelle successive, se avranno la fortuna di vedere questo match: i primi minuti sono stati surreali, quasi eterei, il pubblico muto e attonito. A prescindere dal fatto che si possa condividere o meno la scelta della WWE e di Cody di disputare in ogni caso questo match, l’America Nightmare e il suo rivale escono da questa contesa con la consapevolezza di aver fatto qualcosa di unico, difficilissimo, generazionale: non sono un medico, non ho le competenze per poter asserire se e come questo match andrà ad inficiare l’operazione chirurgica a cui questo atleta verrà sottoposto. So solo che questo SE è stato costruito interamente attorno a questo match, che non vi erano vere superstar a parte loro due, che Cody è trattato, gestito e percepito come un main eventer “vecchia scuola”, quindi è giusto che abbia operato come tale, che la sua scelta di tornare in WWE passa, è passata e passerà sotto il microscopio della WWE stessa, dei fan, della AEW, di Vince McMahon, dunque in realtà Cody, a mio avviso, ha mostrato un coraggio da leoni ma anche una grande assennatezza da vero uomo d’affari. La sua stella non ha mai brillato così come oggi, nonostante l’oscuro ematoma, e quando tornerà sarà ancora più accecante. Il match è stato di livello assoluto, grazie a due fortissimi elementi: la capacità da parte di Cody di elaborare storie complesse, ben raccontate, piene di riferimenti e di nessi logici (l’utilizzo delo sledgehammer, usato in AEW per distruggere il simbolico trono e in WWE per distruggere la sua nemesi). Da questo punto di vista, Cody è diventato davvero uno dei migliori storyteller al mondo. L’altro elemento, ovviamente, è l’afidabilità totale di Seth Rollins: in grado di gestire un match da 25 minuti quasi da solo, è stato capace di elevare Cody, di inserire l’infortunio del rivale come ulteriore gioiello narrativo e di perdere ben tre match uscendone tutt’altro che indebolito, anzi! Un match favoloso al netto dell’infortunio, coinvolgente e dall’esito giusto: un vero Main Event! Winner: Cody Rhodes (9 / 10)


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LIVE EVENT

Uno Special Event sulla carta scarno, povero di stelle, costruito non benissimo che però h regalato 3 ore di intrattenimento leggero, strutturato e coinvolgente. Se la WWE proponesse solo Special Event senza il nulla cosmico propinatoci settimanalmente, sarei un fan felice. (7 / 10)