Doppia vittoria per Shelley e Sabin a SmackDown

I Motor City Machine Guns hanno disputato il loro secondo e terzo match a SmackDown venerdì dal Barclays Center di Brooklyn, con Alex Shelley e Chris Sabin che hanno concluso la serata come nuovi WWE Tag Team Champions. I MCMG hanno inizialmente sconfitto i DIY (Johnny Gargano e Tommaso Ciampa) diventando primi sfidanti.

La sfida della Bloodline

Dopo la vittoria, la Bloodline è scesa sul ring per confrontarsi con Shelley e Sabin. Solo Sikoa ha dato loro il benvenuto a SmackDown dopo aver preteso che il pubblico di Brooklyn lo riconoscesse. Sabin ha dichiarato di essere pronti a conquistare il titolo in qualsiasi momento e luogo, e Sikoa ha offerto un match immediato. Il General Manager Nick Aldis ha ufficializzato l’incontro dopo che i MCMG hanno sottolineato l’importanza di quei titoli.

Caos nel main event

Durante il match, quando Sikoa è salito sull’apron per interferire, Jimmy Uso è emerso dal pubblico per fermarlo, occupandosi anche di Jacob Fatu presente a bordo ring. La musica di Roman Reigns ha poi risuonato nell’arena mentre Tama Tonga, Tonga Loa e i MCMG erano a terra sul ring.

Il ritorno di Jey Uso decide il match

Con l’arbitro fuori gioco e Loa e Tonga pronti a sfruttare la situazione con delle sedie, una figura incappucciata ha scavalcato le barriere attaccando Loa. La misteriosa figura ha poi colpito Tonga con un superkick e una sedia prima di eseguire una spear, rivelandosi essere Jey Uso. Sabin e Shelley hanno quindi eseguito lo Skull and Bones su Loa conquistando i loro primi titoli in WWE.

Una carriera costellata di successi

I Motor City Machine Guns arrivano a questo successo dopo una carriera ricca di conquiste in alcune delle più importanti federazioni al mondo. Il tag team ha conquistato per tre volte i titoli di coppia della TNA/Impact Wrestling, con l’ultimo regno concluso nel 2023. Shelley e Sabin hanno anche detenuto gli IWGP Junior Heavyweight Tag Team Championship della NJPW nel 2009 e sono stati campioni di coppia della NWA per quasi due anni tra il 2006 e il 2008, confermandosi come uno dei team più decorati degli ultimi vent’anni.