La cosiddetta “Wellness Policy” della WWE, ovvero dei test antidoping a cadenza regolare, istituita ormai dalla morte di Eddie Guerrero nel lontano 2005, serve appunto a prevenire altre tragedie che caratterizzano il “lato oscuro” della disciplina: in caso di fallimento di uno di quei test, la federazione applica multe salatissime con sospensioni che vanno prima dai 30 giorni, poi 60 e infine si va per il licenziamento. Nel programma vengono considerate anche le droghe ricreative come la marijuana: da menzionare a tal proposito la “punizione” che venne inflitta a Rob Van Dam ai tempi del suo doppio regno come campione WWE e ECW in contemporanea, nel 2006. RVD era nel pieno del suo push, la compagnia stava puntando forte su di lui; purtroppo, venne fermato alla guida e arrestato assieme a Sabu per possesso di droghe leggere varie e 18 grammi della suddetta sostanza. Come provvedimento interno, la WWE lo privò delle due cinture: il 3 luglio 2006 perso il titolo mondiale contro Edge a Raw, in un triple threat dove c’era anche John Cena. La sera dopo, nello show della rinata ECW, perse l’altro titolo a favore di Big Show. Venne dunque sospeso per 30 giorni. Ebbene, la marijuana è dunque una delle sostanze più malviste dalla federazione. O così sembrava, fino a poco tempo fa.
Tanti consumatori ma zero multe da anni
Sembra che le cose siano cambiate dai tempi della celebre sospensione di RVD. Anzi, sembra proprio che l’ultima multa per il consumo d’erba risalga a diversi anni fa, nonostante ne usufruiscano diversi addetti ai lavori, stando a delle fonti di Fightful. I wrestler sono ancora testati per tutte le altre sostanze illecite, ma pare non si facciano più problemi per quanto riguarda la marijuana. A quanto pare, il “vento del cambiamento” è stato portato anche da un leader dello spogliatoio come Randy Orton, a detta del sito “parte integrante” del cambio di rotta. Orton, proprio un anno fa, aveva raccontato attraverso un tweet di quando fumò assieme a Snoop Dogg. Ma non solo: anche Riddle o l’ex Kona Reeves si sono espressi spesso in modo favorevole ad allentare certe restrizioni. In passato anche Bret Hart si espresse sulla questione, rimarcando come fosse meglio fruire di marijuana piuttosto che dedicarsi ad altre droghe più pesanti, per alleviare la fatica e lo stress di impegni sul ring e fuori così fitti. Fightful, tuttavia, fa anche notare che, nonostante ora si chiuda spesso un occhio sulla faccenda, la marijuana figura ancora tra le sostanze “proibite” della Wellness Policy.