Secondo quanto riportato dalla Newsletter del Wrestling Observer, la vicenda dell’addio di Mauro Ranallo è molto più articolata di come la si è dipinta fino ad ora.
Malgrado le smentite, è stata fino ad ora opinione comune che il commentatore di SmackDown sia stato costretto all’addio a causa dell’atteggiamento prevalicante del collega JBL. Il retweet di un vecchio match shoot in cui JBL aveva la peggio, aveva infatti fornito la simbolica comferna della situazione ed i cori inneggianti al licenziamento di JBL si erano sprecati.
Sembra però che il buon Mauro Ranallo non avesse problemi solo con l’ex campione del mondo JBL. Pare che Vince McMahon abbia trovato davvero tedioso lavorare con lui, a causa del modo di commentare troppo diverso dai suoi canoni. Inizialmente l’idea della compagnia era di contrapporre lo stile di Ranallo a quello di Michael Cole, proprio per marcare una certa differenza tra i brand di Raw e di Smackdown, eppure poco dopo la compagnia ha chiesto a Ranallo di avvicinarsi al modo di commentare del collega. L’inserimento di Tom Phillips al fianco di Ranallo è stato un tentativo di correggere il tiro.
Le cose sono andate peggiorando, con Mauro preso di mira da questi presunti scherzi. Visto come “strano” dal backstage. Inoltre, a detta di Dave Meltzer dell’Observer, la produzione è stata riempita di persone “emotivamente ancora alle superiori”.
Le frecciatine di JBL a Mauro Ranallo andate in onda durante Bring It To The Table, sul WWE Network, sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Pare che il tutto fosse stato preparato prima e che si sia discusso prima dello show su cosa dire e cosa non dire.