WWE Payback 2016, Chicago, Illinois at Allstate Arena, Danilo alla tastiera e Bruno Pizzul al tavolo di commento. Payback soddisfa ed anzi eccede le aspettative fantacalcistiche come Dybala o le disattende come Dzeko? Scopriamolo assieme con la nostra review.
Enzo Amore and Big Cass vs. The Vaudevillains to become No. 1 contenders to the WWE Tag Team Championship
Payback non inizia propriamente nel migliore dei modi, per colpa di nessuno. Il New Day apre la serata con un promo breve ma divertente, ed il pubblico si accomoda per vedere l’esame finale dei due tag team chiamati nel main roster da NXT…il canovaccio sembra chiaro: fase di offensiva per i VV su Enzo, hot tag per Big Cass e poi chissà. Purtroppo Enzo, per chi non lo sapesse, subisce un brutto colpo al collo sbattendo violentemente contro la seconda corda. Già dal primo replay, in verità, la situazione è chiara nella sua gravità: immediatamente Enzo si accascia a peso morto, completamente immobile nella sua fase di assoluto ed incosciente non-selling. Lo sguardo preoccupato del suo tag team partner dice tutto, e vista l’incertezza sulle condizioni del lottatore saggiamente la WWE decide di non soffermarsi su nulla che non sia il tavolo di commento. Le condizioni di Enzo fortunatamente non sono gravi…ma c’è mancato poco. Per chi dice che il wrestling è nulla più che stupida finzione: andate educatamente a cagare.
No contest dopo appena 3’e 50”, s.v.
Sami Zayn Vs Kevin Owens
Cambiare il mood dell’arena, dopo una scena così, è impresa davvero ciclopica. Eppure Owens e Zayn dimostrano una volta in più, davanti al pubblico di Chicago, che tutto è possibile con due interpreti di livello e quindici minuti di lottato. Folla immediatamente dietro Zayn ed avversa ad Owens, e dopo la prima metà di studio, i due pigiano sull’acceleratore per regalarci otto minuti di apnea: lariat decisamente stiff di Sami, due Blue Thunderbomb, frog splash di Owens (mossa decisamente face, ma tutto sommato ci può stare) seguita da due cannonball, half nelson released suplex di Zayn e pubblico in visibilio, pronto a farsi guidare pian pianino da queste due eccellenze. Primo tornado DDT rovesciato da Owens con un backbreaker, secondo che invece va a segno fuori dal ring ma non basta: PUPB di Owens e vittoria (inaspettatamente) pulita per il corpulento canadese. L’impresa non è stata tanto fare il match della serata partendo dal midcard: l’impresa è stata il raccontare una storia simile alle precedenti ma tutto sommato diversa, in un clima dove l’apprensione aveva raggiunto un livello di densità elevatissimo. La faida tra i due decisamente non è finita, ed anzi si preannuncia un match a 4 per il titolo IC ad Extreme Rules, prima della resa dei conti finale. Match of the night.
Winner: Kevin Owens in 14’29”
(7,5 / 10)
The Miz (w/Maryse) vs. Cesaro for the Intercontinental Title
Match che mi è piaciuto molto nella sua semplicità. In dieci minuti o poco più, Cesaro ha potuto mostrare praticamente tutto il suo possente arsenale offensivo composto da uppercut, suplex, giant swing e crossface, perdendo a causa dell’interferenza involontaria di Zayn ed Owens, ma assolutamente non venendo indebolito. Allo stesso modo, Miz trionfa come un heel codardo (nel suo caso ci sta) dovrebbe, ossia approfittando dell’unica occasione resa disponibile dal fato. Miz e Maryse continuano ad essere l’act perfetto da contrapporre ai babyface smart-friendly, e celare i limiti in ring di questo performer facendogli fare poco è una scelta azzeccata ed efficace. E comunque la Miz Section sarà anche meno popolata di quella di Cesaro, però a livello qualitativo non c’è storia…
Winner: The Miz in 11’18”
(6,5 / 10)
Chris Jericho Vs Dean Ambrose
Qui rischierò di inimicarmi qualcuno, in primis il mio caro socio (ed amico) Giovanni. Secondo me, Jericho non è (quasi) più in grado di disputare un match eccellente per venti minuti: posate le pietre e rimandate il linciaggio alla fine del paragrafo. Jericho è arrivato ad un punto della sua carriera, complice l’età non più verdissima, dove ha bisogno dei “trucchetti del mestiere” per ridurre la fase “intensiva” del match massimo a 4/5 minuti. La vicinanza di questo incontro con quello degli altri due (più giovani) colleghi canadesi ha reso maggiormente evidente questo limite: fasi di parlato, restholds lunghe e frequenti, passeggiatina fuori dal ring, doppi scontri frontali, sono espedienti utili per guadagnare tempo ed allungare il brodo. Intendiamoci bene: Y2J resta uno dei più grandi di sempre ed alla sua età disputare un incontro di 20 minuti resta tanta, tanta roba…ma mi chiedo: era proprio necessario affidargli tutto questo minutaggio? Gli stili dei due si sono mescolati in modo tiepido, restando leggermente scollati in alcune fasi tra cui il finale: decisamente troppo macchinosa la parte che ha portato dal Lionsault alla Dirty Deeds. Cinque minuti in meno ed il match avrebbe meritato qualcosa in più, almeno a mio modo di vedere…invece, nonostante la tremenda abilità di cantastorie di entrambi i performer, a tratti l’incontro è stato abbastanza lento e farraginoso, e mai avrei pensato di poter usare questi termini associati a Y2J ed il Lunatic Fringe. Sino a due anni fa avrei sbavato al sol pensiero di potermi godere Jericho per una ventina di minuti: oggi dico che è difficilissimo trovare un compagno di danza adatto, visto che anche con Styles (miglior performer assieme a Zayn del panorama attuale) l’alchimia c’è stata ma fino ad un certo punto. Esito finale comunque doveroso, con Jericho che concede un innocuo job ad un lottatore bisognoso di vittorie importanti come il pane. Adesso potete riprendere i brecciolini…non mirate al moneymaker please!
Winner: Dean Ambrose in 18’28”
(6 / 10)
Charlotte (w/Ric Flair) vs. Natalya (w/Bret Hart) for the WWE Women’s Championship
Quando lo screwjob diventerà una reliquia del passato, sarà sempre troppo tardi. Il finale di questo incontro l’ho gradito poco, perchè ha in parte guastato uno dei migliori incontri femminili in singolo della storia recente della WWE, al netto di NXT. Nattie si dimostra una veterana dalle doti rarissime, tecnicamente superba al punto da poter rivaleggiare con ¾ del roster maschile senza colpo ferire, mentre Charlotte è una Campionessa heel superba, sia per la sua imponente stazza che per il suo atletismo fantastico. Piccola nota di “colore”, se vogliamo: nel momento in cui la Flair ha eseguito il moonsault, ho pensato a quanto fosse simile nell’esecuzione a quello effettuato da HBK, Shawn Michaels, nei match che contavano. Stesso modo di estendere le gambe e stesso movimento fluido del capelli ad accompagnare il gesto: ironia della sorte, lo stesso HBK mi è tornato alla mente poco dopo, nel finale di match. Bello vedere comunque Bret Hart in salute (non al 100%, ma comunque in salute) effettuare la sua finisher assieme alla nipote, ed a questo punto spero in un rematch dallo stesso valore tecnico e con un finale pulito di qui ad Extreme Rules.
Winner: Charlotte in 13’
(6,5 / 10)
Vince Decision
Si possono occupare venti minuti di uno show con un segmento che non avrebbe sfigurato all’inizio della puntata di Raw successiva, visto che vi sono tre ore da occupare? La risposta e si! E la decisione…beh, è una non decisione: lo show sarà gestito da entrambi i pargoli, e vediamo come va. Se penso che con gli stessi minuti avrei potuto assistere ad una sontuosa puntata di Ken il Guerriero…
Winner: Raoul, il Dominatore di Fine Secolo in 20’
Roman Reigns vs. AJ Styles for the WWE World Heavyweight Championship
L’overbooking è qualcosa che raramente si sposa con un main event di un PPV, soprattutto se all’interno di questo importante slot vi è, per la prima volta, uno dei wrestler nordamericani migliori di tutti i tempi. Eppure…questo match mi è molto piaciuto, ed ha offerto notevoli spunti di riflessione interessanti. In primis, non ricordavo un Reigns così brillante sul quadrato dai tempi dell’incontro disputato contro Bryan a Fastlane 2015: guarda caso, anche all’epoca il match superò i 20 minuti (una rarità per RR, ringraziando il cielo) ed anche in quel caso Reigns lavorò maggiormente da heel, facendo valere contro la tecnica e l’atletismo dell’avversario la sua forza bruta e le sue powermoves di grande impatto, condite da espressioni di selvaggia ferocia DECISAMENTE heel. Grosse similitudini ho trovato nel corso di questo incontro, con Styles impegnato a far valere le sue capacità atletiche, e Roman pronto a farlo piombare a terra con violenza. L’incontro in realtà è stato un three falls, con l’ultimo schienamento che è valso triplo: la prima fase è terminata per count out, dopo uno spettacolare phenomenal forearm (all’inizio questa finisher non la gradivo, ma sta pian piano prendendo piede) sul tavolo di commento dopo 11 min e 54”. La seconda, dopo il restart offerto da Shane, è terminata dopo appena 2’16”, con un low blow accidentale di Reigns ai danni di AJ. La terza ed ultima fase, dopo il restart di Stephanie, è stato un no-DQ match dove sono intervenuti prima Anderson & Gallows e poi gli Usos, creando grossa confusione. In ogni caso, il super samoano riesce a prevalere evitando il pin in seguito ad un altro phenomenal forearm ed addirittura effettuando un kickout sul 2 dopo una 450° splash…spear, 1,2,3 e se ne riparla ad Extreme Rules. Dai ragazzi, veramente credevate che un prodotto 100% made in WWE potesse capitolare alla prima occasione contro l’uomo che, anche oggi, resta sinonimo di TNA come nessun altro? Il dubbio tuttavia è stato in minima parte instillato nelle nostre menti, ed AJ esce comunque rafforzato TREMENDAMENTE nel suo status dopo Payback, potendo vantare ben due vittorie sull’attuale Campione e potendo affiggere alla sua bacheca uno dei migliori incontri mai disputati da quest’ultimo. Veramente notevole.
Winner: Roman Reigns in 22’36”
(7 / 10)
Considerazioni Finali
Payback va agli archivi forse deludendo leggermente le elevate attese, ma in ogni caso con un pollicione di Gianni Morandi ben puntato verso l’alto. Una piccola lode va dato al booking team: nonostante le sconfitte, lo status di Zayn, Cesaro, Styles e Natalya è in ogni caso aumentato, ed in questa epoca di gestione spesso barbina da questo punto di vista Payback può essere visto come un piccolo capolavoro. Sarà interessante capire se i finali “definitivi” di una nuova epoca verranno fuori ad Extreme Rules: non dico che questo PPV sia stato un semplice passo laterale, ma nemmeno è stata una lunga falcata in avanti. MVP della serata: Zayn ed AJ Styles. Dietro la lavagna: Vince e pargoli.
Voto finale al PPV: (6,5 / 10)
Danilo