Sam Robrerts ha recentemente intervistato per il suo podcast Pete Dunne. Ecco gli highlight:

La sua esperienza in WWE:

“La WWE è stata magnifica nei miei confronti, e mi hanno aiutato in ogni modo a loro possibile, anche negli allenamenti e nei social media. E nonostante ci abbiano dato una copertura così ampia, ci facciano allenare nel Performance Center e tutto il resto ci lasciano comunque lottare nelle indy. Io sono differente dagli altri, ho sempre visto l’ambiente indipendente come un settore di sviluppo. Non devi per forza finire sotto contratto con la WWE per imparare certe cose. Ora però ho l’accesso al Performance Center e sono in contatto con persone del calibro di Triple H, La grande mente dietro lo sport entertainment. Sono nella situazione migliore: amo le indy, e non volevo lasciarmele alle spalle come se niente fosse. Ma allo stesso modo sto imparando come si lavora con la TV, e lo stile della WWE è qualcosa di completamente nuovo, quindi sto ancora imparando su entrambi i fronti”.

La sua esperienza in tutto il mondo:

“Sapevo che avrei dovuto viaggiare molto ed imparare il più possibile da ogni esperienza. Sapevo anche che avrei dovuto mollare tutto se la WWE mi avesse chiamato. Dovevo mantenere alto il mio nome. Non sapevo che un’accordo come il mio potesse esistere. Sono veramente grato che ci sia”.

Essere il “Bruiserweight” in WWE:

“Negli ultimi 11 anni mi sono quasi auto-allenato lottando con persone più brave di me, viaggiando per il mondo e creandomi nella mia mente il mio personaggio. La WWE mi ha lasciato essere questa persona, questo personaggio che ho creato nelle indipendenti”.

Il suo posto nella divisione UK:

“Mi sono fatto strada nella scena inglese, e ho imparato anche quando non c’era da imparare. Mi sono pagato da solo i voli per il Giappone, America, Cina, tutte queste nazioni per imparare cose che non avrei imparato a casa. E ogni volta vedevo che miglioravo e capivo di essere sempre più vicino al traguardo. Appena mi sono chiesto cosa avessero gli altri un più di me, ho capito che dovevo differenziarmi il più possibile. Ho provato a delineare un personaggio che spiccasse”.

Riguardo la sua imitazione di Triple H a Progress -Chapter 43 – e cosa gli ha detto:

“Non ho mai avuto così tanta paura come la prima volta che me ne ha parlato. Pensavo non se ne sarebbe accorto. Non pensavo avrebbe prestato attenzione a ciò che stavamo facendo all’epoca, ma l’ha visto e sembra che gli sia piaciuto. Ha riso insieme a noi, è stato forte. Prende tutto con il buon umore”.