La WWE si sta preparando per il Premium Live Event Bad Blood 2024, con le campionesse di coppia femminili Bianca Belair e Jade Cargill scelte come conduttrici dell’evento. Tuttavia, non tutti i fan hanno accolto positivamente questa decisione.
La critica dei fan
Un utente di Twitter/X ha messo in discussione la necessità di avere delle conduttrici per uno show come Bad Blood, che non ha lo stesso prestigio di WrestleMania o SummerSlam. Questa critica ha scatenato un dibattito online sulla scelta della WWE.
La risposta di Samantha Irvin
Samantha Irvin, annunciatrice della WWE, non è rimasta in silenzio di fronte alle critiche. Ha risposto prontamente, esprimendo frustrazione per l’incapacità di alcuni fan di godersi semplicemente lo spettacolo:
“Non riusciremo mai a sederci e goderci lo spettacolo, vero? 😭🤦🏽♀️”
Irvin ha poi rivolto un messaggio diretto alla Internet Wrestling Community (IWC):
“L’IWC sa come organizzare PLE, trovare sponsor, gestire budget, commentare i match, fare il commento tecnico, brandizzare e fare marketing, ma non sa come godersi lo show.”
Spiegazione della scelta
In risposta a un altro fan che concordava con la critica originale, Samantha ha offerto una spiegazione più dettagliata:
“Per rendere le persone felici. Per divertirsi. Per celebrare le campionesse che sono state presenti in quasi ogni show e per non ignorare l’appeal mainstream che queste donne hanno conquistato. E chissà cos’altro hanno in serbo 👀.”
Implicazioni per Bad Blood 2024
I commenti di Samantha sembrano riflettere il desiderio della WWE di celebrare i suoi talenti di punta e allo stesso tempo intrattenere i fan in modi nuovi e creativi. Con Belair e Cargill che godono di un notevole successo mainstream, la loro presenza come conduttrici a Bad Blood 2024 potrebbe preannunciare qualcosa di emozionante per l’evento.
La scelta di queste due superstar come conduttrici potrebbe essere un modo per la WWE di mantenerle on screen anche in mancanza di piani immediati per loro, oppure di testarle in un nuovo ruolo che possa farle crescere come performer. Non c’è veramente motivo di allarmarsi o di preoccuparsi.